Domenicali: “Ferrari motivata e determinata in Canada”

A Montreal Massa avrà un nuovo telaio dopo gli incidenti di Monaco

Domenicali: “Ferrari motivata e determinata in Canada”

Dopo le prime quattro gare del calendario 2013, disputate in Australia, Asia e Medioriente, la Formula 1 è sbarcata in Spagna iniziando la sua fase Europea. Ma tra le sette gare in programma nel ‘vecchio continente’, c’è una tappa molto particolare che mette in pausa il tour europeo, portando per una settimana tutti gli addetti ai lavori del ‘Circus’ al di là dell’oceano: è il Gran Premio del Canada. Un appuntamento la cui popolarità è cresciuta anno dopo anno, giungendo nel 2013 alla sua quarantaquattresima edizione. Per ben trentaquattro volte la corsa Canadese si è svolta a Montreal, su un circuito cittadino molto tecnico ricavato sulle strade dell’isola di Notre Dame.

Dopo il difficile fine settimana di Monte Carlo, la Scuderia Ferrari sarà in pista il prossimo weekend per il settimo appuntamento stagionale, una tappa che si preannuncia di grande importanza. “Il GP di Monaco non è stato facile per la squadra – ha commentato il Team Principal Stefano Domenicali – ma appena rientrati a Maranello abbiamo lavorato duramente, iniziando proprio dall’analisi dei dati necessaria per capire cosa non aveva funzionato a Monte Carlo. Terminata questa fase sono state preparate le monoposto con la configurazione tecnica richiesta dal tracciato di Montreal, passando dalla versione con il più alto carico aerodinamico della stagione, utilizzata a Monaco, a quella con la minor deportanza tra le piste su cui abbiamo fatto tappa in questa prima parte del 2013”.

La monoposto di Massa è stata assemblata attorno ad un nuovo telaio, una misura resasi necessaria in seguito al doppio incidente accaduto a Felipe nel weekend di Montecarlo. “Siamo molto concentrati sulla risoluzione dei problemi di affidabilità – ha spiegato Domenicali – un obiettivo che deve essere assolutamente raggiunto. Vedo una squadra molto motivata e determinata a considerare quello che è accaduto a Monaco come un episodio destinato a rimanere isolato”. Sulla definizione degli assetti che saranno utilizzati nel weekend canadese hanno influito le specifiche relative alle due mescole di pneumatici Pirelli deliberate per la trasferta, Medium e Supersoft. Nelle prove libere tutti i piloti avranno anche la possibilità di utilizzare e valutare due ulteriori set di gomme (a mescola Media) di nuova costruzione, portate appositamente dalla Pirelli.

Nel valutare le aspettative sull’adattamento della F138 alle caratteristiche del circuito semi-permanente di Notre Dame, Domenicali conferma una buona dose di ottimismo: “Analizzando i riscontri ottenuti nelle sei gare finora disputate, emerge che la nostra monoposto ha dimostrato una buona performance ed un adattamento generale soddisfacente. In alcune occasioni non siamo stati veloci come altre squadre, ma come rendimento medio siamo ad un buon livello. Il circuito di Montreal dovrebbe esaltare i nostri punti di forza come la frenata, uno degli elementi chiave per poter ottenere un buon tempo su questa pista. Detto questo, i nostri sforzi sono comunque concentrati sulle aree dove la nostra macchina non è ancora efficiente come dovrebbe, e ci aspettiamo in tempi brevi dei riscontri positivi”.

Gli appassionati Canadesi hanno iniziato ad affollare gli autodromi già alla fine degli anni sessanta, ma il loro entusiasmo per questa tipologia europea di ‘auto racing’, come amano definire la Formula 1 al di là dell’Atlantico, ha raggiunto l’apice con l’entrata in scena di Gilles Villeneuve, a cui è dedicato il circuito di Montreal che oggi ospita il Gran Premio nazionale. Mentre Gilles scriveva pagine destinate a rimanere scolpite per sempre nella storia dell’automobilismo, Stefano Domenicali era un giovane appassionato che viveva nella città di Imola. “Da ragazzino ho fatto parte della folla che si assiepava sulle tribune del nostro autodromo – ricorda oggi Domenicali – un circuito che ha dato il suo contributo alla storia della Formula 1. Ricordo Gilles come un grande pilota, una grande personalità ed un uomo spinto da un passione incredibile. Riusciva sempre ad ispirare ed entusiasmare non solo i tifosi della Ferrari, ma tutti coloro che seguivano la Formula 1”.

Lo scorso anno la Ferrari ha organizzato uno speciale tributo a Gilles Villeneuve nel trentesimo anniversario della sua morte, ed il figlio Jacques ha guidato una delle auto del padre sulla pista di Fiorano. “Ricordo Jacques come l’uomo che ha battuto Michael Schumacher a Jerez facendo suo il titolo mondiale nel 1997 – ricorda Domenicali – ma credo abbia cambiato carattere col passare del tempo. Penso che in quegli anni volesse apparire come qualcosa che non era, forse a causa del peso che portava sulle spalle legato all’essere figlio di suo padre. Ma negli anni credo abbia cominciato a rendersi conto che era solo qualcosa di cui poteva essere orgoglioso. Quando Jacques lo scorso anno ha guidato la Ferrari di suo padre, l’aspetto più emozionante è stato vedere i meccanici che lavoravano sulla monoposto. Erano gli stessi che avevano lavorato con Gilles, animati ancora dallo stesso spirito di un tempo. Abbiamo avuto una testimonianza di ciò che era l’atmosfera del nostro sport in quel momento storico”. Pur essendo un’epoca ormai lontana dalla nostra realtà, Domenicali sottolinea un fattore che il tempo non ha cambiato: “La Formula 1 si è evoluta sul fronte tecnologico e sulle metodologie di lavoro, e questo credo sia normale. Ma quando si parla di Formula 1, che si faccia riferimento agli anni Cinquanta o al 2013, l’unica costante è che si continua a parlare di Ferrari”.

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