Toyota F1: Intervista a Timo Glock dopo il GP del Brasile

Toyota F1: Intervista a Timo Glock dopo il GP del Brasile

La pioggia a fine gara ha cambiato la tua strategia?
Negli ultimi giri ci siamo resi conto che la pioggia ci avrebbe permesso di guadagnare alcune posizioni. A circa sei giri dalla fine, quando tutti correvamo con gomme da asciutto, ha iniziato a piovere leggermente su alcuni tratti del circuito, noi pero' abbiamo deciso di non sostituire i pneumatici e di rimanere in pista anche se stava piovendo piu' forte, perché eravamo sicuri che avremmo potuto guadagnare alcune posizioni nel momento in cui le altre vetture sarebbero rientrate ai box per montare i pneumatici intermedi, che sarebbero stati davvero efficaci solo nell'ultimo paio di giri. Restando in pista sono risalito in quarta posizione, ma nei giri finali non e' stato facile correre in quelle condizioni.

Com'e' stato guidare sul bagnato con i pneumatici da asciutto?
Fino all'ultimo giro non e' stato cosi' terribile, ma quando ha iniziato a piovere davvero forte e' diventato praticamente impossibile; era difficile anche solo tenere la vettura in pista. L'asfalto era proprio bagnato e la monoposto era decisamente inguidabile in quelle condizioni: non avevo assolutamente aderenza e scivolavo dappertutto.

Te la sei presa comoda nell'ultimo giro?
Assolutamente no! Anzi, ho fatto l'esatto opposto. L'ultimo giro e' stato uno dei piu' difficili che abbia corso in Formula 1, ma nonostante l'assoluta mancanza di aderenza e l'enorme difficolta' nel tenere la vettura in pista con i pneumatici da asciutto, ho spinto al massimo per mantenere la quarta posizione. Se si confrontano i tempi, il mio ultimo giro e' stato piu' veloce di quello di Jarno, che in quel momento era l'unico altro pilota a correre con le gomme da asciutto.

Rimanere in pista con i pneumatici da asciutto e' stata la decisione giusta?
Si', senza dubbio. Prima che iniziasse a piovere eravamo settimi, e probabilmente avremmo tagliato il traguardo in quella posizione se la pista fosse rimasta asciutta. Invece siamo arrivati al sesto posto, e questo dimostra che la strategia era giusta.

Ti sei reso conto dell'importanza del duello tra te e Lewis Hamilton all'ultimo giro?
A dire il vero, io stavo correndo per la Toyota e per la mia posizione, come era giusto che fosse. Neanche sapevo di avere Lewis alle spalle. Il team mi ha comunicato che Sebastian Vettel mi stava alle costole, e ha continuato ad aggiornarmi sulla sua posizione, ma io ero concentrato al massimo per mantenere la vettura in pista. Solo a gara conclusa ho capito che Lewis mi aveva sorpassato. Nel corso dell'ultimo giro mi sono passate davanti tre o quattro vetture, e non era facile capire quello che stava succedendo.

La tua prima stagione con la Panasonic Toyota Racing e' finita; un tuo giudizio?
Per me e' stato un anno molto positivo. A inizio stagione l'obiettivo che mi ero prefissato era quello di ottenere 20 punti, invece ne ho conquistati 25 e sono anche salito sul podio a Budapest, quindi sono molto contento. Le primissime gare sono state un po' difficili perché dovevo adattarmi a una nuova vettura e a una nuova squadra, ma ci siamo impegnati tutti molto per migliorare e abbiamo fatto buoni progressi. Il quarto posto in Canada e' stato un notevole incoraggiamento sia per me che per il team, ma il punto di svolta e' stata la gara di Hockenheim; prima che si verificasse il problema meccanico ero davvero competitivo, e in seguito ho lottato nella parte alta dello schieramento in quasi tutte le corse, accumulando un bel bottino di punti. Comunque questo e' stato solo il primo passo; l'anno prossimo voglio ottenere molto di piu' e stiamo gia' lavorando sodo per progredire ulteriormente.

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