Sauber, dubbi sulla partnership con i nuovi soci russi

I nuovi soci russi sono stati indicati come i salvatori della Sauber ma ora continuano le voci che descrivono il team elvetico come un’azienda ancora in crisi. Si è appreso che gli investitori sono legati fortemente al governo russo ma inizialmente saranno pagati solo i debiti più urgenti del team. E secondo il giornale Welt, l’intero accordo potrebbe saltare se il 17enne pilota russo, Sergey Sirotkin, non dovesse arrivare in F1 da titolare l’anno prossimo. In particolare l’accordo sarebbe legato all’ottenimento della superlicenza FIA da parte di Sirotkin.

“Fino ad allora” si legge sul Welt, “solo dieci milioni di euro arriveranno, per pagare i debiti più urgenti”.

Anche la Ferrari starebbe giocando un ruolo chiave nella situazione della Sauber, con la casa italiana in attesa di un pagamento di 19 milioni di Euro. Il Cavallino potrebbe rifiutarsi di fornire i motori a Spa, dopo la pausa estiva, se non verranno pagati almeno 9 milioni la prossima settimana.

Gli ingegneri Ferrari sarebbero inoltre preoccupati per il coinvolgimento dei russi, che tramite le tecnologie delle compagnie legate al governo, potrebbero scoprire informazioni tecniche top-secret.

Il team boss della Sauber, Monisha Kaltenborn, ha rassicurato i media in una conferenza stampa in Ungheria ieri: “Come potete vedere, sono qui. Siamo solo all’inizio, non stiamo pensando a cosa faremo se qualcosa andrà storto. Quelle sono solo speculazioni. E nessuno ha detto che tutto dipende da un pilota. E’ vero che non abbiamo comunicato tutto quello che volevamo dire, ma ciò non significa che dovete giungere a delle conclusioni. Sappiamo quali dettagli andranno chiariti”.

La Ferrari resta intanto in attesa di un accordo per la fornitura dei V6 per la prossima stagione e secondo indiscrezioni Peter Sauber spera di far ottenere la superlicenza a Sirotkin al volante di una Ferrari di qualche anno fa.

La Kaltenborn ha intanto smentito che l’arrivo dei russi possa decretare l’addio degli sponsor messicani e quindi di Esteban Gutierrez: “Sono due cose completamente indipendenti”.