Robert Kubica, situazione aggiornata
Da quasi passato a miglior vita, a scherzoso e cosciente. Tutto questo in poco più di 24 ore. This is Robert Kubica.
Dopo la grande apprensione di ieri, la giornata di oggi è sembrata distante settimane.
Il Dott. Giorgio Barabino questa sera ha dichiarato “La situazione del paziente è invariata, sono stati effettuati ulteriori accertamenti e l’evoluzione è regolare. Il paziente presenta le funzioni vitali nella norma e la vascolarizzazione degli arti, inferiori e superiori, è buona. Kubica resterà altre 72 ore in terapia intensiva, poi fra 5-7 giorni potrà essere sottoposto alle altre operazioni, al gomito e alla spalla dell’omero”
Nella mattinata le dichiarazioni erano state le seguenti: “Kubica è arrivato in ospedale in condizioni critiche per la grande quantità di sangue che aveva perso. Era in una situazione di massima gravità per lo choc emorragico e quindi la prima fase è stata quello di stabilizzarlo. Ora possiamo dire come l’emorragia sia quasi completamente recuperata, il paziente resterà in terapia intensiva per 24-48 ore, respira autonomamente e resterà sempre risvegliabile, anche se sedato”.
Il Dott. Lanza, primario di Ortopedia, ha spiegato che “Robert ha riportato un grossissimo trauma ad alta energia, subendo una sub amputazione dell’avambraccio destro, con la doppia frattura di radio e ulna, una complessa frattura del gomito e della spalla e probabilmente una rifrattura dell’omero che si era già fratturato in un vecchio incidente. Gomito, spalla e omero non sono ancora state trattate, visto che si è dovuto inizialmente intervenire per ridurre le lesioni più gravi. Quanto alla gamba ha avuto fratture pluriframmentato di tibia e perone, nonché il distacco da taglio del tendine rotuleo. Alla gamba per ora ha subito una fissazione esterna anche perché non si poteva rischiare un intervento che poteva dare complicanze polmonari”.
Il Prof. Rossello, che ha curato la mano di Robert, ha detto invece riguardo all’operazione “una delle sfide più difficili da superare, avendo dovuto ricostruire tutti i tendini, i muscoli e i due nervi principali che erano stati recisi. Però nella visita di questa mattina l’arto non era gonfio, segno che il ritorno venoso funziona bene, e la mano era calda. Adesso si tratterà di aspettare i prossimi giorni per capire quale sia il decorso”.
In giornata Robert ha ricevuto la visita anche di Flavio Briatore, con il quale ha avuto modo di scherzare per qualche attimo.
Da indiscrezioni, pare che riesca già a muovere alcune dita della mano destra, segno che l’intervento di ieri al momento sta fornendo riscontri positivi.
Il pilota, comunque, rimane spesso sotto sedativi perchè da sveglio soffre di dolori fortissimi. Il quadro clinico rimane comunque grave, viste le numerose fratture patite durante l’impatto con il guard rail.
Guard Rail contestato, oggi, dal navigatore di Kubica, Jacub Gerber, il quale (uscito illeso dall’incidente) ha raccontato le sequenze dell’incidente. Sia lui che Robert erano consapevoli delle condizioni dell’asfalto. Nonostante questo Robert ha sbandato, con la vettura che ha strisciato dapprima lungo un primo guard rail, per poi essere inforcata dal secondo, che è uscito addirittura dal lunotto posteriore dopo aver ferito il pilota.
Inutile dire che, senza ‘spazio’ tra i due guard rail ma con una protezione unica, le conseguenze dell’incidente sarebbero state quasi nulle.
Non vogliamo alimentare facili ottimismi, visti i progressi in sole 24 ore. Le condizioni di Robert restano, a causa delle numerose fratture, gravi. Come possiamo vedere dovrà essere sottoposto ad altre operazioni, per la riduzione delle fratture ritenute meno importanti da trattare nella concitazione di ieri.
Viste le modalità dell’incidente si può tranquillamente gridare al mezzo (se non intero) miracolo. Robert è cosciente, non ha subìto danni cerebrali, parla con parenti, medici, è consapevole della situazione che si è venuta a creare. Questa è sicuramente la cosa più importante, viste le premesse di ieri.
Tutto quello che arriverà in futuro è un di più. Ovviamente, durante il periodo di riabilitazione, che sarà lunghissimo, conterà la forza d’animo del pilota. Ma, su quella, siamo sicuri che lui ne abbia da vendere.
Non è la prima volta che rimane vittima di grossi incidenti e ne è sempre uscito a testa alta. Speriamo, ovviamente, che questa sia l’ennesima occasione, ma soprattutto l’ultima!
Alessandro Secchi
F1Grandprix.it
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