Red Bull, Kvyat e Ricciardo entrambi sul podio a Budapest
La Red Bull conquista un grande risultato di squadra, con il russo secondo e l'australiano terzo
La Red Bull riesce a chiudere con un doppio podio la trasferta magiara, dopo una corsa pazza, costellata di contatti, incidenti, safety car e ritiri. Una vera e propria altalena di emozioni, come ammesso anche in conferenza stampa da Daniil Kvyat, secondo classificato e al primo podio in carriera: “Come è che si dice? Non mollare mai! Oggi ho capito cosa significa veramente questa espressione”.
Così il russo, che dopo un inizio di gara difficile ed una strategia diversa ha risalito la china, fino all’entusiasmante sorpasso di prepotenza su Hamilton alla ripartenza e alla rincorsa al podio, con un secondo posto che gli si è spalancato davanti dopo l’incidente tra Rosberg e Ricciardo:
“La squadra merita questo piazzamento – ha dichiarato Kvyat – un risultato che dedico a Jules Bianchi, ragazzo in gamba e gran pilota scomparso troppo presto. Salire sul podio mi emoziona tanto. E’ stata una gara difficile, durante i primi giri ho spiattellato gli pneumatici e la vettura era inguidabile, ho pensato che era finita lì. Poi invece ho capito perché non bisogna mai mollare, le cose possono cambiare velocemente e certe gare sono imprevedibili”.
Soddisfatto – tanto – anche Daniel Ricciardo. L’australiano, competitivo tutto il week-end, ha corso in modo “maschio” sommando ruotate dall’inizio alla fine. In partenza il primo contatto, poi Hamilton l’ha centrato in pieno e infine lo stesso Daniel ha tamponato Rosberg, dovendosi fermare a cambiare l’ala. Una gara a dir poco concitata, e il terzo posto non può che essere salutato con favore:
“E’ stata una gara pazzesca, ho avuto un sacco di duelli e contatti già dalla prima curva – ha affermato Ricciardo – Hamilton mi ha speronato, poi io ho preso Rosberg. Ho dato tutto me stesso per arrivare sul podio, ci ho messo il cuore, ho corso per Jules e sono felice di essere qui sul podio anche per lui. Sul contatto con Rosberg c’è da dire che io dovevo inventarmi qualcosa perché avevo meno motore, ci tenevo a passarlo perché vedevo Vettel davanti e volevo vincerla. Sono passato entrando all’interno, poi Nico ha tagliato un po’ la traiettoria in uscita ed il contatto è stato inevitabile. Peccato perché abbiamo rovinato una bella gara.”
Antonino Rendina
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