F1 | Perez e Vettel, a Portimao due big già sotto esame
Il messicano e il tedesco devono invertire la rotta quanto prima
Ricomincio da tre, perché il terzo GP è la pronta occasione di riscatto per due piloti che hanno iniziato la stagione ben al di sotto delle aspettative. I destini di Sergio Perez e Sebastian Vettel sono in qualche modo incrociati, perché l’uno ha ereditato il sedile dell’altro, Vettel in Aston Martin, e perché grazie alla scelta del team inglese Perez ha trovato sulla propria strada l’occasione della vita, ovvero quel top team tanto bramato.
Eppure le prime due gare della stagione hanno riportato questi due piloti con i piedi per terra, distanti da quelli che erano i sogni accarezzati nelle notti invernali. A motori accesi la realtà ha squarciato il velo di speranze, proclami, pubblicità, finzione.
Sergio Perez per ora non solo è stato nel complesso lontano da Max Verstappen, ma soprattutto a Imola ha palesato limiti proprio su quelli che notoriamente erano i suoi punti di forza, ovvero una certa costanza sulla distanza, la capacità di fare massimizzare il potenziale e fare bene o male risultato. Il suo lampo in Red Bull nei primi due appuntamenti è stato il giro di qualifica di Imola, per il resto più confusione che altro.
Per questo Portimao per il pilota messicano è già una tappa importante: Checo dovrà dimostrare di adattarsi sempre meglio alla Red Bull e ripagare la fiducia del team sotto forma di consistenza in gara e assenza di errori. Proprio gli errori e le prestazioni altalentani erano costate il posto ad Alex Albon, e in Red Bull si sa, ci mettono poco a cambiare idea.
Diverso e per certi versi più complesso il discorso su Sebastian Vettel, pilota finito in una spirale negativa che continua senza soluzione di continuità dal rosso al verde. E’ cambiato il colore della monoposto, è cambiato lo stemma, ma Sebastian continua a navigare in modo sconsolato e mesto nella seconda metà del gruppo, tra mille problemi, alcuni grotteschi.
Surreale che proprio lui, che necessita di una monoposto stabile o quantomeno neutra al posteriore, sia finito nel team che più di tutti sta soffrendo la perdita di carico al retrotreno! Per di più Vettel è tormentato da problemi di affidabilità, che non toccano nemmeno lontanamente l’altra Aston, quella di Lance Stroll.
Sebastian vive una situazione kafkiana, stretto da un lato dalla voglia di fare bene e riscattare gli ultimi difficili anni di carriera, e dall’altro lato messo spalle a muro dalla sua stessa squadra, dove a parole è tutto idilliaco, ma nei fatti manca ancora il necessario feeling con l’auto. Con il risultato che Sebastian sembra ancora passeggero di un destino avverso, incapace e impotente di dare la sterzata necessaria.
La sua Portimao è una incognita, ma se questa deludente Aston Martin gli “concederà” il lusso di guidare senza l’ansia di problemi tecnici che sbucano come funghi, allora toccherà al tedesco mettere insieme una prestazione decente, per stare almeno davanti a Stroll. L’obiettivo è fare capolino in fondo ad un tunnel che non finisce più, respirando un po’.
Antonino Rendina
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