La Formula 1 fa tappa a Jeddah: Ferrari dovrà confermare i miglioramenti in Arabia Saudita

La Scuderia di Maranello non ha mai vinto in riva al Mar Rosso

La Formula 1 fa tappa a Jeddah: Ferrari dovrà confermare i miglioramenti in Arabia Saudita

Dopo le prime tappe stagionali in Giappone e Bahrain, la Formula 1 resta in Medio Oriente per il quinto appuntamento del mondiale 2025: il Gran Premio dell’Arabia Saudita, in programma questo fine settimana sul velocissimo circuito cittadino di Jeddah. Il tracciato, lungo 6.174 metri, è il secondo più lungo del calendario dopo Spa-Francorchamps, ma vanta il primato assoluto per numero di curve: ben 27. Nonostante sia definito cittadino, si tratta di un impianto permanente, che si snoda lungo la costa del Mar Rosso. Le sue curve ampie e veloci, i lunghi rettilinei e i muretti a bordo pista lo rendono uno dei tracciati più impegnativi della stagione. Le medie sul giro superano i 250 km/h, con tre zone DRS posizionate per favorire i sorpassi: sul rettilineo principale, tra le curve 19 e 22, e sul contro-rettilineo che porta all’ultima curva.

Strategia, condizioni meteo e programma del weekend a Jeddah

Il meteo sarà un fattore da non sottovalutare: durante il giorno le temperature supereranno i 30 gradi, ma scenderanno a circa 23-24 dopo il tramonto, quando si disputano qualifiche e gara. L’asfalto, poco abrasivo, suggerisce una strategia con una sola sosta, ma l’imprevedibilità di un circuito così veloce e stretto impone massima flessibilità: le Safety Car non sono rare, e un cambio di strategia potrebbe rivelarsi decisivo.

Il weekend saudita seguirà il formato classico, con le prime due sessioni di prove libere previste per venerdì 11 aprile alle 16:30 e alle 2o:00 locali, ovvero alle 15:30 e 19:00 in Italia. Sabato, la terza sessione di libere si terrà alle 16:30 locali (15:30 in Italia), seguita dalle qualifiche alle 20:00 (19:00). Il semaforo verde per la gara scatterà domenica 13 aprile alle 20:00 locali (19:00), su una distanza di 50 giri per un totale di 308,45 chilometri.

Gran Premio dell’Arabia Saudita: numeri e curiosità

0.
I chiodi non servivano.
Le rowshan – le tipiche strutture in legno che coprono e decorano le finestre delle abitazioni tradizionali in molte aree del mondo arabo, in particolare nella regione dell’Hegiaz e nella città di Gedda – sono esempi affascinanti di architettura vernacolare. Realizzate con la tecnica della falegnameria “a incastro”, o “a tenone e mortasa”, non richiedevano colla né metallo: ogni pezzo di legno veniva lavorato in modo da incastrarsi perfettamente con gli altri. Il risultato era una struttura solida, durevole e resistente alle deformazioni causate dal caldo. A Gedda, evitare l’uso di chiodi non era solo una scelta tecnica: l’umidità e la salsedine del Mar Rosso avrebbero presto corroso qualsiasi metallo, rendendolo inadatto alla costruzione.

1.
Visibilità azzerata a Tanomah.
Nei giorni di nebbia più fitta, la visibilità a Tanomah può scendere fino a un solo metro. Situata a 120 km a nord di Abha, questa antica città in pietra è oggi una delle mete turistiche più suggestive dell’Arabia Saudita. Immersa in un paesaggio montano verdeggiante, ospita cascate stagionali alimentate dalle piogge frequenti e dallo scioglimento delle nevi sui rilievi circostanti, che superano i 2.500 metri. In un Paese privo di fiumi perenni, questo fenomeno è sorprendente. Il clima è fresco tutto l’anno, con inverni rigidi. Tanomah è famosa anche per le sue fitte foreste naturali e l’abbondanza di alberi di ginepro.

8.
Otto metri di fungo.
Nel deserto saudita sono stati ritrovati fossili di prototaxites, funghi giganti alti fino a 8 metri risalenti all’Ordoviciano, un’era geologica di circa 450 milioni di anni fa. Questi ritrovamenti – i primi risalgono ai primi anni Duemila – hanno rivelato che, un tempo, anche questa regione era umida e ricoperta di vegetazione lussureggiante. Solo nel 2007, grazie all’analisi degli isotopi di carbonio, si è potuto stabilire con certezza che si trattava di antichissimi funghi, tra i più grandi organismi viventi del loro tempo.

650.
Un labirinto di storia.
Al Balad, il centro storico di Gedda, conta circa 650 edifici storici. In poco più di 2,5 km² si snoda un intricato dedalo di vicoli, souq, moschee e palazzi finemente decorati. Le case tradizionali si distinguono per le grandi finestre in legno a grata (rowshan), spesso dipinte in vivaci tonalità di blu zaffiro e verde smeraldo, e per le porte intagliate. Questo quartiere è oggi Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Tra le dimore più affascinanti da visitare: Beit Baeshen, Beit Salloum, Beit Nassif, Beit Matbouli e Beit Al Sharbatly.

1947.
L’anno in cui caddero le mura.
Nel 1947 Gedda abbatté le sue mura storiche, diventate ormai un ostacolo alla crescita urbana. Le fortificazioni, costruite per difendersi dalle incursioni delle navi da guerra portoghesi, racchiudevano la città e contavano otto porte (in arabo bab): Bab Makkah, in direzione della Mecca; Bab al-Madinah, verso Medina; Bab Shareef; Bab al-Sabbah; Bab al-Maghariba; Bab Suraif; Bab al-Nafe’a; e una porta più recente voluta dal re fondatore Abdulaziz Al Saud. Oggi, solo due delle porte originarie sono ancora visibili, a testimonianza del passato difensivo della città.

STATISTICHE FERRARI IN ARABIA SAUDITA

Gran Premi disputati: 4 (dal 2021)
Migliori risultati nel 2021: Charles Leclerc 7°, Carlos Sainz 8°
Vittorie: 0
Pole position: 0
Giri più veloci: 2 (50% delle gare)
Podi: 3 (25% delle gare)

STATISTICHE FERRARI IN FORMULA 1

Gran Premi disputati: 1102
Stagioni in Formula 1: 76
Debutto: Monaco 1950
(Risultati: Alberto Ascari 2°, Raymond Sommer 4°, Luigi Villoresi ritirato)
Vittorie: 248 (22,52%)
Pole position: 253 (22,96%)
Giri più veloci: 263 (23,86%)
Podi: 829 (25,07%)

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