Gran Premio del Giappone 2016: Anteprima e Orari del Weekend

Gran Premio del Giappone 2016: Anteprima e Orari del Weekend

Orari

Venerdì 7 Ottobre

Libere 1: 3:00-4:30 (Sky Sport F1 HD)

Libere 2: 7:00-8:30 (Sky Sport F1 HD)

Sabato 8 Ottobre

Libere 3: 5:00-6:00 (Sky Sport F1 HD)

Qualifiche: 8:00 (Sky Sport F1 HD)

Domenica 9 Ottobre

Gara: 7:00  ̶  53giri  ̶  307,471km (Sky Sport F1 HD)

* tutti gli orari indicati si riferiscono all’Italia: tra Italia e Giappone ci sono 7 ore di differenza.

Gara Precedente

La strepitosa vittoria di Ricciardo ha scrollato la polvere di dosso a questa seconda parte di stagione che sembrava essere appannaggio esclusivo delle frecce d’argento. I sogni di Hamilton di riconquistare la vetta della classifica si sono infranti contro la dura realtà: il motore Mercedes non è perfetto. Ogni tanto qualche piccolo guasto salta fuori, e questa volta è toccato all’Inglese subirne le conseguenze mentre era virtualmente in testa alla corsa e al Mondiale. La RedBull conquista una doppietta che mancava dal lontano 2013 dai tempi d’oro di Webber e Vettel e trova un nuovo duo ormai affermato: Ricciardo e Verstappen. I due se le suonano in pista, ma almeno tra di loro c’è estrema correttezza come lo ha dimostrato il duello in quel di Sepang. La Ferrari ancora una volta attardata, non trova il bandolo della matassa per rendere la macchina almeno un poco presentabile, almeno da fare una figura dignitosa. Al contrario perde anche quella certezza che erano i suoi piloti, con un Vettel impazzito che si auto elimina dai giochi alla curva uno. Molto bene la McLaren in Malesia, con entrambe le vetture a punti, così come la Force India, in grande spolvero nelle ultime gare, che portando Perez al sesto posto e Hulkenberg all’ottavo sorpassa in classifica costruttori la Williams che di macchine nei primi dieci ne piazza solo una.

Pronostici di F1GrandPrix.it

Il forte clima della Malesia ha fritto il motore di Lewis Hamilton (si dice che stesse spingendo a massimo regime, oltre 1000 CV) dando prova che senza i giusti sfoghi anche il motore AMG mostra le sue debolezze. Sfortune e caso a parte, il duo Mercedes rimane la vetta da scalare, ma gli arrampicatori Daniel e Max pian piano ci stanno arrivando, grazie ad un Red Bull davvero in forma – soprattutto di telaio. In una pista come quella di Suzuka, caratterizzata da lunghi rettilinei e misti veloci, ne vedremo delle belle. Più staccata la Ferrari, che sembrava aver colmato il gap – o per meglio dire che avesse portato utili aggiornamenti – ma ormai la stagione è come una zattera nell’oceano: in balia delle onde. Dietro le “Sei” ci aspettiamo una lotta tra una rinata McLaren (alla gara di casa), Force India e Williams, con quest’ultima in buona forma dopo il 5° posto di Bottas.

Circuito

Nome: Suzuka Circuit.

Luogo: Suzuka, Giappone.

Costruzione: Il tracciato di Suzuka fu inizialmente costruito nel 1962 all’interno di un Luna Park di proprietà della Honda, e sarebbe dovuto funzionare solamente come circuito per i test della casa giapponese. Negli anni ’80, però, la FIA decise di inserirlo nel calendario di Formula 1 al posto del tracciato del Fuji, accontentando in tal modo gli interessi della casa motoristica giapponese, che al momento stava dominando. Questo tracciato è considerato uno di più tecnici circuiti al mondo, con curve velocissime e settori in cui la precisione del pilota riesce ancora a fare la differenza. Inoltre Suzuka è l’unica pista del mondiale ad avere una conformazione ad otto.

Distanza a giro: 5,807km.

Numero di curve: 18, nove a destra, nove a sinistra.

Senso di marcia: a otto.

Dati Tecnici:

Carico Aerodinamico: Basso Medio Alto
Apertura del Gas: 70% del giro.
Consumo di Carburante al Giro: 1,84 kg/giro
Velocità Massima: 320 km/h
Possibilità di Safety Car: 45%
Tempo di percorrenza della pit lane con sosta: 22 secondi.
Possibilità di Sorpasso: Facile Medio Difficile
Vincitori dalla Pole Position: 12 su 27 edizioni in questo tracciato.
Peggior Posizione di Partenza per un Vincitore: diciassettesimo (Raikkonen 2005)

Particolarità del Tracciato: Oltre ad essere una sorta di università della Formula 1, il tracciato di Suzuka mette davvero a dura prova i propulsori, con poco meno del 70% del giro a gas spalancato. Nell’arco di tutta la gara il motore compie ben 858.000 cicli, mentre i cambi di marcia per ogni giro sono 56, circa 3.000 per tutta la gara. La media oraria su questa pista si assesta sui 221 km/h.

Freni:

Categoria di Circuito: Light Medium Hard
Numero di Frenate: 11
Tempo Speso in Frenata: 12%
Energia Dissipata in Frenata Durante il Gp: 80 kWh
Carico Totale sul Pedale del Freno durante il Gp: 55.438 kg
Frenata più Impegnativa: la nona staccata alla curva 16.

Gomme:

Gomme 2015: Ultrasoft Supersoft Soft Medium Hard
Stress per le Gomme 1 2 3 4 5
Sollecitazioni Laterali 1 2 3 4 5
Abrasività Asfalto 1 2 3 4 5
Grip Asfalto 1 2 3 4 5
Numero totale di Pit 2015: 44
Strategia Vincente 2015: Medium -> Pit Lap 16 Medium -> Pit Lap 32 Hard (Hamilton)
Stint più Lunghi 2015: Medium 25 Giri (Button) – Hard 28 Giri (Ricciardo)

Zona DRS: sul rettilineo principale, tra la curva 18 e la curva 1 con detection point appena prima della curva 16.

Edizioni Precedenti

Ultime 3 Edizioni:

Edizione 2013: nelle prime prove libere del venerdì si mettono subito in luce le due Mercedes, con Lewis Hamilton che precede Nico Rosberg e Sebastian Vettel (RBR – Renault). Nella seconda sessione è invece il tedesco della Red Bull ad imporsi sul compagno di squadra Mark Webber e su Rosberg. Il sabato mattina nelle FP3 Mark Webber fa registrare il miglior crono davanti alle due monoposto della casa dalla stella a tre punte. L’australiano riesce poi a strappare anche la pole position nel pomeriggio, battendo il compagno di squadra, la prima per lui in stagione e dodicesima in carriera. Gara: prima dello schieramento viene rispettato un minuto di silenzio per la scomparsa di Maria de Villota, collaudatrice Marussia, molti piloti hanno un suo ricordo sul casco. Al via le vetture di Milton Keynes scattano male ed è Romain Grosjean su Lotus a prendere il comando, mentre Hamilton tocca l’ala di Vettel forando la posteriore destra e sarà poi costretto al ritiro. Dal 10° passaggio al 14° cambio gomme per i primi, con Nico Hülkenberg (Sauber – Ferrari) che riesce a superare il duo Ferrari. Al 19° giro Alonso passa prima Massa e poi Daniel Ricciardo (Toro Rosso). Grosjean è ancora al comando e così Webber cambia strategia andando per le tre soste e facendo passare Vettel secondo. Il tedesco comincia a spingere ed al 41° giro riesce a guadagnare la testa della corsa; grazie al terzo cambio gomme anche Webber ha la meglio sul francese facendo segnare doppietta in casa Red Bull.

Edizione 2014: le prime prove libere si aprono subito – come di consueto nella stagione – con le Mercedes a dominare la scena: Nico Rosberg è il più veloce davanti al compagno di squadra Lewis Hamilton ed a Fernando Alonso (Ferrari). Nelle FP2 i due piloti di testa s scambiano la posizione e così ancora una volta nelle FP3 del sabato mattina. Qualifiche: in Q1 escono le due Caterham, le Marussia e le Lotus; al termine della Q2 escono le due Sauber, le Force India e le Toro Rosso. La Q3 vede un testa a testa tra Hamilton e Rosberg, con il tedesco che allo scadere dei tempi si aggiudica la 12a pole in carriera davanti all’inglese, alle due Williams, alla Ferrari di Alonso, seguono poi Ricciardo (RBR – Renault), Magnussen (McLaren – Mercedes), Button, Vettel e Rӓikkӧnen a completare la top ten. Gara: una forte pioggia si abbatte sul tracciato a casa di un tifone previsto per tale weekend sul Giappone, la partenza si svolge dietro Safety Car. I primi ritiri, ancora in regime di safety, sono di Ericsson e Alonso: il primo per testacoda ed il secondo per problemi elettrici. La gara parte ufficialmente al 10° giro e molti piloti optano per rientrare ai box e montare gomme intermedie: le Mercedes mantengono il comando davanti ad uno stratega come Button, seguono poi le Williams e le Red Bull. Quest’ultime registrano un ottimo passo gara tanto che in breve passano sia Massa che Bottas. Davanti intanto, Rosberg deve difendersi dagli attacchi del compagno che dopo diversi tentativi falliti riesce finalmente a prendersi la leadership: è il 29° passaggio ed Hamilton compie il suo attacco alla staccata in fondo al rettilineo di partenza senza problemi. Dietro intanto Vettel e Ricciardo sono 3° e 4°, dopo che Button è rimasto attardato dalla sua sosta ai box. Giro 43, la tragedia: la Marussia di Jules Bianchi, 25enne francese e pilota FDA, finisce fuori pista e urta il muletto dei commissari, intenti a rimuovere la vettura di Sutil. Le sue condizioni paiono subito gravi e la direzione espone bandiera rossa, la gara si congela al giro 46, vince Hamilton davanti a Rosberg e Vettel ma ciò ha poca importanza in confronto a quanto accaduto. Bianchi verrà trasportato d’urgenza al pronto soccorso e operato, dopodiché trasferito a Nizza dove rimane in coma farmacologico per nove mesi. Morirà il 17 luglio 2015, dopo 9 mesi di battaglia. È il primo pilota di F1 a decedere in seguito ad un incidente in pista dopo Ayrton Senna, allora era il Primo maggio 1994.

Edizione 2015: la prima sessione delle prove libere è caratterizzata da una forte pioggia ed il miglior tempo è fatto segnare da Carlos Sainz Jr. con la Toro Rosso, seguito da Daniil Kvyat (Red Bull) e Nico Rosberg (Mercedes). Le FP2 si svolgono anch’esse sotto un battente nubifragio e vedono il russo Kvyat primo, inseguito dalle due Mercedes con Hamilton terzo. Infine nelle FP3 del sabato mattina – su pista asciutta – vede davanti il duo Mercedes con Rosberg primo, terzo Ricciardo con la Red Bull. Qualifiche: la Toro Rosso di Verstappen si pianta in mezzo alla pista per un problema alla power unit, decretando una fine anticipata della Q1. Vengono escluse le Marussia, le Sauber e Jenson Button. Al termine della Q2 sono eliminati Verstappen, Hülkenberg, Alonso, Maldonado e Sainz Jr. La pole position se la aggiudica Nico Rosberg, che batte di soli 76 centesimi il compagno di scuderia, mentre la terza casella è occupata da uno straordinario Bottas (Williams). Gara: Lewis Hamilton scavalca Rosberg e conquista subito la vetta della classifica, mentre il tedesco cede posizioni anche a Sebastian Vettel (Ferrari) e Valtteri Bottas. Più dietro c’è un contatto tra Daniel Ricciardo e Felipe Massa (Williams): entrambi sono costretti a un cambio gomme. Al giro 12 Bottas effettua il primo cambio gomme tra i piloti di testa, seguito, due giri dopo, da Vettel, che ha subito un improvviso decadimento delle prestazioni. Tra il giro 15 e il giro 17 vanno al box le due Mercedes e Räikkönen (Ferrari), ma la classifica resta invariata. Rosberg passa Bottas dopo il valzer dei cambi, mentre al giro 30° arriva la seconda tornata: Rosberg passa anche Vettel, mentre Kimi ha la meglio su Bottas, Hamilton è l’ultimo a cambiare ma mantiene saldamente il comando. La situazione non varia e dopo 53 tornate Lewis Hamilton porta a casa la 41° vittoria in carriera, eguagliando Senna, seguito da Nico Rosberg e Sebastian Vettel.

Migliore Edizione Per Gli Autori:

Edizione 1976: un’edizione particolare, indimenticabile e che recentemente tutti gli appassionati hanno potuto rivivere grazie al film “Rush”.  Dopo l’incidente di Niki Lauda al Nürburgring, Hunt recupera lo svantaggio nei suoi confronti, portando così all’ultima gara la decisione su chi sarà il campione del mondo.  Il sabato la sessione di qualifiche vide Mario Andretti su Lotus conquistare la pole position davanti ad Hunt e Lauda. Dopo che un forte acquazzone si abbatté sul circuito durante la domenica molti piloti chiesero l’annullamento della gara (tra cui Lauda ed Hunt), ma Bernie Ecclestone e gli organizzatori decisero di posticipare di un paio d’ore la partenza, obbligando tutti a correre, seppur in condizioni estreme date dal poco drenaggio dell’asfalto e dalla bassa visibilità portata dalle nuvole. Proprio per questo motivo dopo solo due giro Lauda, partito tra l’altro male, preferì ritirarsi, non volendo rischiare la propria vita una seconda volta, per di più nella stessa stagione. Gli occhi quindi furono puntati tutti su Hunt e la sua McLaren: in testa alla corsa dovette rallentare a causa del degrado delle gomme, colpito inoltre da una foratura a soli quattro giri dal termine fu costretto a rientrare ai box. Rientrato in quinta piazza, riuscì a rimontare sino al gradino più basso del podio – dietro ad Andretti e Depailler, vincendo il suo primo ed unico titolo mondiale.

Migliore Edizione Per I Lettori:

Edizione 2000: dopo ben ventuno anni la Ferrari potrebbe rivedere il titolo piloti tornare a casa. Michael Schumacher deve vedersela con l’eterno rivale Mika Hӓkkinen su McLaren – Mercedes, che nelle due annate precedenti aveva portato a casa l’iride. Nelle qualifiche del sabato i due per ben cinque volte si battono a suon di giri veloci ma alla fine è Schumacher a spuntarla con il tempo di 1’32’’825, 9 millesimi di secondo più veloce del finlandese. Per poter tenere aperte le speranze di vittoria Mika dovrebbe necessariamente vincere per portare all’ultima gara il duello. Domenica: al via la McLaren del finlandese sopravanza la Ferrari cercando subito di fuggire ma Michael non molla: la concentrazione di pubblico e telecamere è tutta concentrata su di loro, i quali girano ad un ritmo superiore a quello del resto del gruppo, portano le loro monoposto ad un altro livello, quasi mistico. Al ventesimo giro Hӓkkinen è il primo a rifornire imitato due tornate più tardi da Schumacher, che non riesce a sopravanzarlo. Al 35° passaggio comincia a piovere e la Ferrari ha un assetto migliore, riuscendo pian piano a rosicchiare il distacco. Al 37° giro rientrò la McLaren per rifornire ed al quel punto Schumacher fa segnare tre giri molto veloci prima di rientrare anch’egli ai box per il pit stop. Al suo rientro infatti si trova davanti al rivale e mantiene il controllo della gara fino ai tredici giri mancanti, durante il quale tutti i tifosi del Cavallino Rampante sono in apnea, tagliando finalmente per primo la bandiera a scacchi e vincendo quel titolo che alla casa di Maranello mancava dal 1979 con Jody Scheckter. Terzo giunge David Coulthard con l’altra McLaren a completare il podio.

RECORD

Giro prova: 1:28.954 – M Schumacher – Ferrari – 2006
Giro gara: 1:31.540 – K Raikkonen – McLaren Mercedes – 2005
Distanza: 1h23:53.413 – F Alonso – Renault – 2006
Vittorie pilota: 6 – M Schumacher
Vittorie team: 9 – McLaren
Pole pilota: 8 – M Schumacher
Pole team: 9 – Ferrari
Migliori giri pilota: 4 – M Schumacher
Migliori giri team: 8 – McLaren, Williams
Podi pilota: 9 – M Schumacher
Podi team: 25 – McLaren

Albo d’oro

  1. 1976 M Andretti – Lotus Ford
  2. 1977 J Hunt – McLaren Ford
  3. 1987 G Berger – Ferrari
  4. 1988 A Senna – McLaren Honda
  5. 1989 A Nannini – Benetton Ford
  6. 1990 N Piquet – Benetton Ford
  7. 1991 G Berger – McLaren Honda
  8. 1992 R Patrese – Williams Renault
  9. 1993 A Senna – McLaren Ford
  10. 1994 D Hill – Williams Renault
  11. 1995 M Schumacher – Benetton Renault
  12. 1996 D Hill – Williams Renault
  13. 1997 M Schumacher – Ferrari
  14. 1998 M Hakkinen – McLaren Mercedes
  15. 1999 M Hakkinen – McLaren Mercedes
  16. 2000 M Schumacher – Ferrari
  17. 2001 M Schumacher – Ferrari
  18. 2002 M Schumacher – Ferrari
  19. 2003 R Barrichello – Ferrari
  20. 2004 M Schumacher – Ferrari
  21. 2005 K Raikkonen – McLaren Mercedes
  22. 2006 F Alonso – Renault
  23. 2007 L Hamilton – McLaren Mercedes
  24. 2008 F Alonso – Renault
  25. 2009 S Vettel – Red Bull Renault
  26. 2010 S Vettel – Red Bull Renault
  27. 2011 J Button – McLaren Mercedes
  28. 2012 S Vettel – Red Bull Renault
  29. 2013 S Vettel – Red Bull Renault
  30. 2014 L Hamilton – Mercedes
  31. 2015 L Hamilton – Mercedes

 

Andrea Villa, Matteo Bramati.

Fonti: Brembo, Pirelli.

 

 

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