Gran Premio del Belgio 2013, Spa – Francorchamps: Anteprima e orari del weekend
Terminata la pausa estiva si torna a correre
Terminata la lunga pausa estiva è il momento per piloti e team di ricominciare a lavorare più duramente che mai per affrontare la seconda parte di stagione, certamente non facile per chi insegue il titolo mondiale. Facciamo un breve riassunto di quanto accaduto durante l’ultimo Gran Premio d’Ungheria.
Hamilton torna a vincere, e come vince signore e signori. Il sabato strappa la pole position a Vettel proprio nei secondi finali, la domenica in gara non c’è storia e va a conquistare il gradino più alto del podio mostrando oltre alle sue già conosciute ed apprezzabili doti un ottimo feeling con la Mercedes, che sembra aver risolto i problemi che maggiormente la affliggevano; questo weekend vedremo se la storia si ripeterà. Tutt’altra storia per il suo compagno di squadra Rosberg: quarto in qualifica, si spegne in gara e viene “salvato” dalla rottura del motore negli ultimi giri in un GP da dimenticare.
Sorprendente come sempre in questa stagione è Kimi Räikkönen: il finlandese va ancora a podio alle spalle di Lewis e precedendo niente meno che il campione in carica Sebastian Vettel. La strategia delle due soste lo premia e così in ottica campionato passa secondo scavalcando di un punto Alonso. Dal canto suo lo spagnolo sembra non riuscire ad esprimere il proprio potenziale con la F138. Il presidente Montezemolo ha già chiesto urgenti cambiamenti per far rimanere viva la speranza di puntare al mondiale, ma anche invitato a “rimanere calmi, evitare polemiche e dare con umiltà e determinazione il proprio contributo, stando vicino, in pista e fuori, alla squadra e ai suoi uomini.” In riferimento alle affermazioni poco simpatiche di Alonso nei giorni post gara. Con l’arrivo di James Allison dalla Lotus vedremo se questa tendenza si invertirà.
Su Vettel poco da dire, se non che prova alla fine della corsa a guadagnare la seconda posizione, ma “IceMan” è irresistibile. Va a podio, conquista punti ed allunga sui diretti inseguitori. What else? Giungono invece buone notizie dalla McLaren, dove la prima guida Jenson Button dichiara:«Penso che la prossima gara ci vedrete molto più vicino ai top team, e combattere con loro. Non vedo l’ora di correre a Spa.» l’inglese all’Hungaroring aveva chiuso in 7ª posizione dopo un contatto con Grosjean quando era in seconda posizione e dopo aver retto per un po’ il confronto con Vettel, quando poi il fattore gomme è subentrato costringendolo a rallentare. Un pilota che è una certezza, a Woking di questo possono star tranquilli.
Passiamo ora ad esaminare il tracciato presso cui si correrà questo weekend. Ci troviamo in Belgio, nei pressi delle Ardenne, zona collinare ricoperta da folte zone boschive e più precisamente fra due località, Spa e Francorchamps, da cui l’attuale tracciato prende nome. In origine la lunghezza e la caratterizzazione del tracciato erano radicalmente diverse da come noi oggi le conosciamo. All’inizio degli anni ’20 ogni nazione europea si stava adoperando per costruire il proprio tracciato e l’idea degli organizzatori belgi era di avere una pista tanto veloce quanto tecnica , cosa nella quale riuscirono piuttosto bene. Furono unite assieme tre strade statali, che formarono un lungo circuito di 14 chilometri di forma triangolare e che già dal 1922 fu operativo per più occasioni, tra cui le 24Ore. Durante gli anni ’30 furono apportate le prime e sostanziali modifiche per renderlo ancora più veloce (e pericoloso): venne costruita una rapida sezione di curve destra-sinistra in salita per un dislivello totale di 24 metri in 240 di lunghezza. Tutt’oggi questa curva è conosciuta come “Raidillon”, che in francese significa “salita ripida” e che con l’altra famosissima curva “Eau Rouge” (“Acqua Rossa”, dal nome del fiume che scorre sotto essa) forma un tratto tanto veloce quanto pericoloso, amato ed odiato allo stesso tempo dai piloti e dai tifosi. Altre curve allora famosa furono la “Stavelot”, la ”Masta” , la “Malmedy” e la “Blanchimont”,con le ultime due ancora presenti nell’attuale conformazione del tracciato. Dopo uno stop forzato per ammodernamenti durante gli anni ’70, il GP del Belgio si divise tra Zolder (soprattutto) e Nivelles, mentre i lavori sul circuito delle Ardenne portarono ad un dimezzamento della lunghezza iniziale; il campionato di Formula Uno tornò a Spa – Francorchamps nel 1983 e poi definitivamente nel 1985. Vennero costruite bretelle di raccordo per utilizzare parti del vecchio tracciato e creare un circuito semipermanente, venne inserita una doppia chicane denominata “Bus Stop” e nuovi box al fine di aderire alle normative della FIA per cui la partenza fosse in un luogo pianeggiante. Dall’85 vennero ampliate anche tutte le vie di fuga per aumentarne la sicurezza, la stessa “Raidillon” verrà poi rallentata anche a seguito dei tragici eventi della stagione 1994. Le ultime modifiche avvennero nel 2007 con la “Bus Stop” e il tornante de “La Source” con conseguente allungamento del rettilineo di partenza, una ricostruzione totale dei box, della zona paddock e della tribuna principale.
Per il weekend belga la Pirelli porterà gomme con mescola White “Medium” ed Orange “Hard”, le più adatte alla conformazione del tracciato. Le zone DRS sono, come sempre in questa stagione, due: la prima situata sul rettilineo principale, ovvero dopo la “Chicane” e prima de “La Source” mentre la seconda lungo il rettilineo del “Kemmel Straight”, posto dopo la “Eau Rouge – Raidillon”, in cui si raggiungerà la velocità massima attestata sui 330 km/h. Occhi puntati al cielo, in una pista dove molto spesso è stato il meteo a far da padrone e rimescolare le carte in gioco: seguite Live la situazione sul nostro sito cliccando questo Link. Da aspettarsi quindi una gara intensa e ricca di sorpassi senza esclusione di colpi, dove potremmo vedere conferme e perché no, exploit, in questi 44 giri da percorrere. Da segnalare che la Rai non trasmetterà in diretta: la gara sarà visibile in differita su Rai2 integralmente a partire dalle ore 21.00.
Top 10 edizioni GP del Belgio
Come di consueto proponiamo le gare più salienti della storia del circuito di Spa – Francorchamps, dalla vecchia conformazione del tracciato a quella attuale, lunga la metà.
Edizione 1950: prima edizione del Gp del Belgio disputatasi sul circuito di Spa da 14 km. In Belgio come in svizzera due settimane prima sono le Alfa Romeo a dominare sia qualifica che gara. Dei 14 iscritti la vera gara per la vittoria si svolge tra Fangio e Farina. In gara entrambi prendono un ampio vantaggio, ma nei giri finali Farina soffre di problemi tecnici e deve cedere il passo all’argentino. Vince infatti Fangio su Fagioli, Rosier, Farina e Ascari.
Edizione 1963: la gara disputata in data 9 giugno si svolse ancora sul tracciato di Spa da 14 km. Dopo una brutta qualifica condizionata da problemi al cambio, Jim Clark al via della gara, con asfalto bagnato causa pioggia riuscì in un solo giro a recuperare 7 posizioni e a portarsi in testa. Per gli avversari non ci furono possibilità di attaccare l’inglese, che accumulò un vantaggio esorbitante. Dopo una lunga lotta Bruce McLaren conquistò la seconda posizione su Dan Gurney. Alla fine l’unico pilota non doppiato risultò il neo zelandese, che accusò un ritardo di ben 5 minuti.
Edizione 1966: la seconda prova del mondiale di Formula uno si svolse sul vecchio circuito di Spa Francorchamps. La gara si disputò sotto il diluvio e proprio per questo nei primi giri vi furono numerosi ritiri, tra cui quello di Jackie Stewart, il quale fu vittima di un pericoloso incidente e si salvò solo grazie all’aiuto di Graham Hill e Bob Bourdurant. È da questo incidente che Sir Jackie comincia la sua battaglia per la sicurezza dei piloti in Formula 1. Alla fine della gara a spuntarla è John Surtees su Ferrari, seguito da Rindt, Bandini, Brabham e Ginther.
Edizione 1970: Quarto appuntamento del campionato di Formula 1 disputato a Spa. A determinare l’esito della gara è la potenza del V12 della BRM di Rodrìguez. Partito abbastanza indietro il messicano passa in partenza Brabham e Ickx e nelle prime tornate si porta in testa mettendosi alle spalle Rindt, Stewart e Amon. Dopo 28 giri con il pericolo che il telaio della BRM non riesca a sopportare la potenza del motore Rodrìguez sembra avviato verso una facile vittoria, quando all’inizio dell’ultimo giro vede negli specchietti la vettura di Amon che ha recuperato lo svantaggio. È un giro con il cuore in gola, ma, nonostante due tentativi di sorpasso, Rodrìguez va a vincere, seguito a breve distanza da Amon: a seguire Beltoise, Giunti, Stommelen e Pescarolo.
Edizione 1975: sesta prova del mondiale, seconda volta di sempre che si corre a Zolder. La Pole Position viene conquistata da Niki Lauda su Carlos Pace e Vittorio Brambilla. Al via Lauda perde la prima posizione e si alternano al comando i due inseguitori, mentre dietro Scheckter recupera posizioni. Sia Pace che Brambilla, però, devono ritirarsi per problemi tecnici, e l’unico che possa impensierire Lauda, ovvero Regazzoni, è relegato dietro a causa di una sosta imprevista. Senza molte difficoltà va a vincere l’austriaco su Scheckter e Reutemann.
Edizione 1977: Ancora una volta si corre a Zolder, ma questa volta la pole position del sabato conta poco in quanto la gara è sul bagnato. Infatti nei primi giri, il poleman Mario Andretti entra in collisione con John Watson, che lo aveva superato. La gara si caratterizza per l’arrivo della pioggia per ben 2 volte, costringendo i meccanici dai box a un lavoro extra. I meccanici Ferrari riuscirono a mandare in pista Lauda con un buon vantaggio permettendogli di rientrare in prima posizione, seguito da Mass, Scheckter, Jones, Brambilla, Nilsson. Il secondo scroscio di pioggia è meno intenso e la strategia premia i piloti che scelgono di non cambiare i pneumatici. Scheckter infatti sbaglia strategia e Mass è costretto al ritiro, e entrambi lasciano il passo a Nilsson, che intanto ha sorpassato Jones e Brambilla. Sull’asciutto però la Ferrari di Lauda non è competitiva, e anche grazie a un testacoda lo svedese riesce a sorpassare l’austriaco. Sarà la prima e unica gara vinta per Nilsson seguito da Lauda e Peterson: sarà anche l’unico doppio podio svedese in Formula 1 fin’ora.
Edizione 1992: la dodicesima prova del mondiale si svolge sul circuito semi permanente di Spa configurazione 6.9 km. La pole è come al solito di Nigel Mansell, seguito da Senna, Schumacher e Patrese. Senna parte subito bene ma le Williams non faticano a sorpassarlo. Quando inizia a piovere tutti si fermano per cambiare gomme tranne il brasiliano che spera che la pioggia finisca a breve, ma perde parecchio tempo ed è comunque costretto a cambiare pneumatici. Quando la pista comincia a ritornare asciutta Schumacher è il primo a passare alle slick guadagnando molto tempo sulle Williams, e ottenendo la prima posizione. Rallentato da un problema allo scarico, Mansell non può raggiungere il tedesco, che conquista la sua prima vittoria in carriera ad appena un anno dal suo esordio. Sul podio salgono Mansell e Patrese seguiti da Brundle, Senna e Hakkinen.
Edizione 1998: è la gara ricordata per l’incidente più grande della storia della Formula 1. Subito dopo il via, appena il tempo di una curva e si scatena l’inferno. La scampano sette piloti su ventidue, tutti gli altri rimangono coinvolti. Ovviamente è subito bandiera rossa, ma anche al secondo via c’è un incidente che mette fuori gioco Hakkinen, in seguito anche Coulthard e Wurz si toccano e entra la Safety Car. Dopo il rientro della Safety, all’ottavo giro Schumacher si porta in testa su Hill, Alesi, Frentzen, Villeneuve, Fisichella e Ralf Schumacher. Quando Schumacher si appresta a doppiare Coulthard, quest’ultimo sotto l’acqua con visibilità precaria, rallenta improvvisamente e la collisione è inevitabile: il tedesco rimane su tre ruote e lo scozzese senza alettone posteriore. Rientrati ai box Schumacher si avvia furente al box McLaren e sfiora la rissa: è trattenuto solo da Todt e Domenicali. Nel caos più totale la Jordan ottiene una storica doppietta con Hill su Ralf Schumacher: a seguire Alesi, Frentzen, Diniz.
Edizione 2004: In pole c’è l’italiano Jarno Trulli, seguito da Schumacher e Alonso. Al via nel gruppo ci sono una serie di incidenti, e Raikkonen, partito decimo recupera numerose posizioni. Dopo il rientro della Safety Car la Ferrari di Schumacher non riesce a scaldare da subito i pneumatici e perde posizioni in favore di Montoya e Raikkonen. Nel valzer dei pit stop sarà ancora il finlandese a guadagnare ritrovandosi al comando della corsa. Alla fine sarà proprio lui a vincere, su Schumacher, Barrichello, Massa e Fisichella. Fu la prima vittoria di Raikkonen a Spa, e con il secondo posto Schumacher ebbe la certezza matematica del settimo titolo piloti in carriera.
Edizione 2012: Prima pole position di Jenson Button da quando guida una McLaren. Lo seguono sorprendentemente Kobayashi e Maldonado, con Alonso sesto e Vettel undicesimo. Al via Alonso viene coinvolto nell’incidente tra Hamilton e Grosjean ed esce subito di scena. Vettel dalle retrovie comincia la sua rimonta sbarazzandosi prima di Massa e poi di Webber. Dopo un duello con Schumacher riesce a portarsi nelle posizioni di testa. Intanto anche Raikkonen ha da combattere con Schumacher e lo sorpassa con uno strepitoso sorpasso all’Eau Rouge. Alla fine vince Button su Vettel e Raikkonen, Hulkenberg, Massa, Webber e Schumacher.
Venerdì 23 Agosto
Libere 1: 10:00-11:30 (Sky Sport F1 HD)
13:30 RaiSport1 (sintesi)
Libere 2: 14:00-15:30 (Sky Sport F1 HD)
22:30 RaiSport1 (sintesi)
Sabato 24 agosto
Libere 3: 11.00-12:00 (Sky Sport F1 HD)
Qualifiche: 14:00-15:00 (Sky Sport F1 HD)
18:00 Rai2 (versione integrale)
Domenica 25 Agosto
Gara: 14:00 44 giri 308,052km (Sky Sport F1 HD)
21:00 Rai2 (versione integrale)
Distanza a giro: 7,004km
Numero di curve: 19
Senso di marcia: orario
RECORD
Giro prova: 1’45’’108 – K. Raikkonen (2009)
Giro gara: 1’47’’263 – S. Vettel (2009)
Distanza: 1h20’39’’066 – K. Raikkonen – Ferrari (2007)
Vittorie pilota: 6 – M. Schumacher
Vittorie team: 16 – Ferrari
Albo d’oro
1950 Juan Manuel Fangio – Alfa Romeo
1951 Nino Farina – Alfa Romeo
1952 Alberto Ascari – Ferrari
1953 Alberto Ascari – Ferrari
1954 Juan Manuel Fangio – Maserati
1955 Juan Manuel Fangio – Mercedes-Benz
1956 Peter Collins – Ferrari
1957 Non disputato
1958 Tony Brooks – Vanwall
1959 Non disputato
1960 Jack Brabham – Cooper
1961 Phil Hill – Ferrari
1962 Jim Clark – Lotus
1963 Jim Clark – Lotus
1964 Jim Clark – Lotus
1965 Jim Clark – Lotus
1966 John Surtees – Ferrari
1967 Dan Gurney – Eagle
1968 Bruce McLaren – McLaren
1969 Non disputato
1970 Pedro Rodrìguez – BRM
1971 Non disputato
1972 Emerson Fittipaldi – Lotus
1973 Jackie Stewart – Tyrrell
1974 Emerson Fittipaldi – McLaren
1975 Niki Lauda – Ferrari
1976 Niki Lauda – Ferrari
1977 Gunnar Nilsson – Lotus
1978 Mario Andretti – Lotus
1979 Jody Scheckter – Ferrari
1980 Didier Pironi – Ligier
1981 Carlos Reutemann – Williams
1982 John Watson – McLaren
1983 Alain Prost – Renault
1984 Michele Alboreto – Ferrari
1985 Ayrton Senna – Lotus
1986 Nigel Mansell – Williams
1987 Alain Prost – McLaren
1988 Ayrton Senna – McLaren
1989 Ayrton Senna – McLaren
1990 Ayrton Senna – McLaren
1991 Ayrton Senna – McLaren
1992 Michael Schumacher – Benetton
1993 Damon Hill – Williams
1994 Damon Hill – Williams
1995 Michael Schumacher – Benetton
1996 Michael Schumacher – Ferrari
1997 Michael Schumacher – Ferrari
1998 Damon Hill – Jordan
1999 David Coulthard – McLaren
2000 Mika Häkkinen – McLaren
2001 Michael Schumacher – Ferrari
2002 Michael Schumacher – Ferrari
2003 Non disputato
2004 Kimi Räikkönen – McLaren
2005 Kimi Räikkönen – McLaren
2006 Non disputato
2007 Kimi Räikkönen – Ferrari
2008 Felipe Massa – Ferrari
2009 Kimi Räikkönen – Ferrari
2010 Lewis Hamilton – McLaren
2011 Sebastian Vettel – Red Bull
2012 Jenson Button – McLaren
Matteo Bramati, Andrea Villa
se vuoi essere sempre aggiornato sulle nostre notizie
Seguici qui