GP Belgio: Analisi del weekend
Finalmente la Formula 1 è tornata dopo la pausa estiva e non poteva farlo in maniera migliore: vuoi perché il Gran Premio del Belgio si corre su quella che è ritenuta la pista più bella del mondiale, vuoi perché i piloti ci hanno regalato un grande spettacolo domenica rendendo la gara entusiasmante.
Standing ovation per Daniel Ricciardo, signori. L’australiano ha colto la terza vittoria stagionale, la seconda consecutiva dopo il successo pre-pausa in Ungheria. Anche questa volta il giovane pilota australiano è riuscito a sfruttare la grande occasione presentataglisi e ha regalato alla Red Bull un successo totalmente insperato sulla pista belga, in quello che è stato l’ultimo gran premio in cui Adrian Newey sedeva al muretto box. Ma quello che stupisce è il dominio sul passo gara messo in mostra da Ricciardo nei confronti di Vettel, il quale, nonostante riesca a difendersi in qualifica, in gara viene letteralmente surclassato dal compagno, finendo quinto al traguardo a ben 52 secondi dal compagno di squadra. Vista la situazione attuale, il vociferato approdo del pilota tedesco alla Mclaren-Honda non fa più di tanta paura al team.
Caos più totale in casa Mercedes. Il team della stella a tre punte ha visto sfumare dopo neanche due tornate una doppietta facile, facile. Ripercorriamo il fattaccio: Nico Rosberg perde la prima posizione al via ai danni di Lewis Hamilton, nonostante ciò Nico si fa subito sotto all’inglese e tenta il sorpasso alla fine del Kemmel quando siamo al secondo giro; nel tentativo il tedesco “pizzica” con l’alettone anteriore la gomma posteriore sinistra dell’inglese il quale, a causa della susseguente foratura, vede la propria gara andare alle ortiche. Nel frattempo Nico Rosberg ringrazia e porta a casa un pesante parziale di 18 a 0 in suo favore, portando il vantaggio su Lewis Hamilton a ben 29 punti. Adesso è guerra aperta fra i due piloti e per il team Mercedes non sarà facile gestire la situazione. Il mondiale è in pungo al team, ma scene del genere sarebbe meglio evitarlo considerando che ci sono da gestire rapporti gli sponsor e l’immagine della squadra deve essere salvaguardata, in una Formula 1 moderna molto attenta al “politically correct”. Non sta a noi dirimere i torti e le ragioni dell’episodio, però a tutti coloro che spesso e volentieri rievocano i fasti della Formula 1 di un tempo, vorrei ricordare che episodi del genere capitavano, e spesso pure (qualcuno ha detto Senna-Prost?). In ogni caso è importante sottolineare come anche questa volta Nico fosse riuscito a stare davanti al compagno al sabato in qualifica. Siamo sicuri che la disputa non sia finita qui, per la gioia di chi segue disinteressato la lotta al titolo fra i due alfieri.
Ancora un gran podio per Valtteri Bottas che si sta dimostrando essere molto costante (oltre che la vera sorpresa della stagione). Il finlandese beffa Kimi Raikkonen forte di una velocità di punta inarrivabile per il ferrarista e porta a casa altri 15 punti importanti, rimanendo in scia della Ferrari per il terzo posto nella classifica costruttori. Finisce molto dietro Felipe Massa, tredicesimo, che attribuisce la colpa di questo opaco gran premio ad un detrito della vettura di Lewis Hamilton che lo ha rallentato di circa due secondi a giro.
Non è un caso se Kimi Raikkonen è chiamato “The king of Spa”: il finlandese coglie il miglior risultato stagionale piazzandosi ai margini del podio, interrompendo il parziale di 11 a 0 in favore del compagno Fernando Alonso, settimo al traguardo. Un Alonso che si è visto subire una penalità di 5 secondi a causa di un’eccessiva permanenza dei meccanici Ferrari sulla griglia di partenza per dei problemi nel caricamento delle batterie della vettura. Un vero peccato perché la Ferrari aveva il potenziale per portare a casa punti pesanti, la speranza è che per Kimi Raikkonen sia cominciata una nuova fase in crescita e che il buon risultato di Spa possa essere il primo di una lunga serie.
Se non fosse stata per la penalità di 20 secondi inflitta a Kevin Magnussen per la manovra scorretta nei confronti di Alonso durante la bagarre nei giri finali, saremmo sicuramente stati qui a parlare di un week end molto positivo per il team di Woking. Entrambi i piloti sono arrivato in Q3 al sabato, con Magnussen settimo e Button decimo, mentre in gara il giovane danese precedeva di una posizione il compagno di squadra al sesto posto. Peccato per la penalità che ha tolto dei punti importanti ad un team sempre più concentrato sul futuro binomio che formerà con il motorista Honda.
Buon week end per la Force India che vede entrambi i piloti terminare a punti, con Sergio Perez che precede il compagno di box Nico Hulkenberg, rispettivamente ottavo e decimo. Entrambi i piloti si erano classificati al di fuori della top ten al sabato, con il messicano tredicesimo e il tedesco addirittura in diciottesima posizione. Ma nonostante ciò sono riusciti a rimontare tante posizioni in gara, riscattando l’opaca sessione di qualifiche con due solide gare, che permettono al team indiano di rimanere in scia della Mclaren nella classifica costruttori, che vede due soli punti a dividere i team.
Week end brillante per Daniil Kvyat che conquista la nona posizione e due importanti punti iridatii. Il russo precede al sabato il compagno di squadra e in gara riesce a piazzare la macchina in zona punti, con Vergne che invece deve accontentarsi dell’undicesima posizione. Ancora una volta quando il russo non ha problemi con la vettura riesce sempre a concludere delle belle gare.
Per quanto riguarda il resto dei piloti ancora una volta un week end disastroso per la Sauber con entrambi i piloti fuori dalla zona punti; una situazione di cui il capo degli ingegneri Gianpaolo Dall’Ara in settimana ha imputato la causa nella alla bassa competitività della power unit fornita dalla Ferrari. Anche per il team Lotus quello di Spa è stato un altro week end desolante con entrambi i piloti che non sono riusciti a tagliare il traguardo. Una menzione speciale va fatta a Jules Bianchi che è riuscito a qualificarsi in sedicesima posizione al sabato superando lo scoglio della Q1 con la sua modesta Marussia. Peccato che in gara il pilota francese sia stato costretto al ritiro a causa di un guasto al cambio.
Davide Gambardella
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