Formula 1 | Toro Rosso, nessuna rivoluzione concettuale sulla nuova STR14

"Abbiamo lavorato sullo sviluppo della vettura come a campionato in corso", ha dichiarato Jody Egginton, Deputy Technical Director della Scuderia

Intervenuto ai microfoni del sito ufficiale della Toro Rosso, Jody Egginton ha parlato della filosofia con cui la Scuderia di Faenza ha sviluppato la nuova STR14, sottolineando come l’obiettivo degli ingegneri sia stato quello di creare una linea di continuità col progetto della scorsa stagione. Secondo quanto dichiarato dal Direttore Tecnico del team faentino, infatti, la squadra ha cercato di portare avanti uno sviluppo costante, senza rivoluzioni che avrebbero messo a rischio l’ottimo lavoro svolto nella passata stagione. Parliamo di un approccio inedito con cui Toro Rosso spera di sfruttare il grandissimo impegno messo in campo dai tecnici Honda sulla power unit 2019.

“Le modifiche regolamentari del 2019 sono state pensate per ridurre la quantità di turbolenze generate dalle vetture”, ha dichiarato Jody Egginton. “Per noi, questo si traduce in una nuova sfida per ricostruire i flussi e recuperare il carico aerodinamico perso con l’introduzione di queste nuove norme. Nonostante la larghezza dell’ala anteriore sia aumentata, non ci saranno più le paratie e gli elementi che si trovavano sulla parte esterna del main plate e anche l’endplate è stato semplificato. Allo stesso tempo, anche i condotti dei freni anteriori sono stati semplificati e, dunque, le opportunità di generare i flussi e orientarli in determinate aree della vettura sono adesso differenti e impongono di recuperare dimensione e traiettoria delle scie generate dalle ruote anteriori, identificando le aree principali per lo sviluppo aerodinamico e per sfruttarle al massimo”.

Sulla progettazione della STR14 ha aggiunto: “Abbiamo apportato diverse trasformazioni al modo in cui lavoriamo alla monoposto 2019, incluso l’approccio allo sviluppo aerodinamico. È un argomento che abbiamo valutato per un po’, perché non c’è mai una tempistica ideale per un simile cambiamento, ma sulla base di ciò che abbiamo imparato nel 2018, abbiamo convenuto che fosse finalmente giunto il momento. Nonostante il lasso di tempo per alcuni di questi cambiamenti fosse limitato e, nel breve periodo, questi abbiano generato un carico di lavoro ulteriore, il grado di sviluppo della monoposto 2019 è alto e risponde bene agli aggiornamenti aerodinamici valutati al CFD e in galleria”.

“Per quanto riguarda gli obiettivi di sviluppo, abbiamo individuato dei parametri che ci consentono di tracciare e valutare le prestazioni aerodinamiche di specifiche aree della vettura”, ha precisato. “Questo ci consentirà di avere degli aggiornamenti aerodinamici mirati asoddisfare esigenze specifiche di sviluppo. Alla fine, il focus principale rimane la velocità con cui stiamo sviluppando la vettura e quanto rapidamente avremo questi elementi montati sulla macchina. Inoltre, di pari importanza è avere degli aggiornamenti che diano carico nelle giuste aree e che vadano a correlarsi bene. Per certi versi, questo approccio è differente rispetto al focalizzarsi sui pacchetti aerodinamici: adottando uno sviluppo “continuo” – in particolare, in seguito a un cambiamento regolamentare – esiste la possibilità di una più rapida reazione e un approccio più diretto alla correlazione”.

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