FIA | Approvate le modifiche allo statuto: la soddisfazione di Ben Sulayem
Anticipato di quattro settimane il termine ultimo per presentare la candidatura a presidente della Federazione

La FIA ha tenuto la sua Assemblea Generale Straordinaria 2025 a Macao, ospitata dal club locale AAMC con il supporto di Galaxy Entertainment Group. L’incontro ha rappresentato un’occasione per presentare nuove alleanze, approvare modifiche allo statuto e celebrare, secondo quanto dichiarato dal presidente Mohammed Ben Sulayem, il ritorno a una solida situazione finanziaria.
Tra gli annunci principali, l’ingresso della SEMA (Specialty Equipment Market Association), importante realtà del settore automobilistico aftermarket statunitense, che diventa Membro Effettivo della FIA. Una mossa per rafforzare la presenza della federazione nel mercato nordamericano e ampliare la sua rete di collaborazioni. Sono stati approvati anche altri ingressi e modifiche di status di club membri, segno di un’organizzazione in costante evoluzione.
Dal punto di vista finanziario, la FIA ha comunicato un risultato operativo positivo di 4,7 milioni di euro per il 2024, il migliore dal 2018. Il Rapporto sulle Attività, approvato e pubblicato integralmente, è stato accolto come prova del rinnovato equilibrio economico raggiunto durante il mandato di Ben Sulayem.
Dietro ai numeri e agli annunci ufficiali, però, alcune scelte sollevano interrogativi sulla direzione e sulla trasparenza della governance della Federazione. Le modifiche allo statuto, in particolare quelle relative alle regole elettorali, sembrano rafforzare il controllo dell’attuale vertice piuttosto che promuovere una reale apertura democratica. L’anticipo delle scadenze per la presentazione delle candidature e la possibilità, ora concessa al Senato, di proporre membri per il Consiglio Mondiale dello Sport Motoristico, sono stati presentati come strumenti per una maggiore efficienza. Tutto questo appare appare anche come meccanismo che centralizza ulteriormente il potere decisionale.
Non è la prima volta che la gestione Ben Sulayem viene osservata con una certa cautela da alcune componenti del mondo motoristico. Le dichiarazioni ufficiali puntano molto sulla crescita, sull’innovazione e sulla sostenibilità, ma al tempo stesso le dinamiche interne sembrano orientarsi verso un consolidamento dell’attuale leadership. A questo si aggiunge la scelta di ospitare anche le prossime due Assemblee (2026 e 2027) nuovamente a Macao, decisione che ha fatto discutere per la mancanza di rotazione geografica e per il crescente coinvolgimento di soggetti privati nell’organizzazione degli eventi istituzionali.
Le parole di Ben Sulayem, che ha parlato di “posizione di forza “e di “nuovo slancio”, contrastano con la necessità di chiarire in modo più aperto e condiviso le scelte strategiche della Federazione. I passi avanti sul piano finanziario sono evidenti, ma resta da capire quanto questo percorso sia frutto di una vera riforma strutturale e quanto invece sia guidato da una logica gestionale accentrata.
Il presidente della FIA, Mohammed Ben Sulayem
“La nostra conferenza di metà anno rappresenta un’importante occasione per interagire con i Club affiliati, celebrare i risultati raggiunti e guardare con fiducia al futuro – ha detto Ben Sulayem. È il momento di consolidare i legami e proseguire l’attuazione della nostra strategia con rinnovato impegno, nel rispetto degli obiettivi che ci siamo posti. La nostra comunità globale continua a crescere e oggi la famiglia FIA ha accolto ufficialmente SEMA come Membro Effettivo”.
“Punto di riferimento negli Stati Uniti nei settori della mobilità, del turismo e della promozione dell’automotive, SEMA rappresenta un comparto che contribuisce all’economia statunitense con un impatto di 337 miliardi di dollari e sostiene 1,3 milioni di posti di lavoro. Questa nuova collaborazione porterà nuove idee, energie e opportunità per ampliare il nostro raggio d’azione. Con la pubblicazione del Rapporto di Attività 2024, possiamo affermare con soddisfazione che, per la prima volta in otto anni, la FIA si trova in una condizione di solidità finanziaria”.
“Questo ci consente di operare da una posizione di forza, a beneficio dei nostri Club affiliati e di settori chiave come lo sviluppo delle attività di base, l’innovazione e la sostenibilità. Si tratta di un passaggio rilevante per il futuro della nostra Federazione”.
La critica della OAMTC
Secondo l’organizzazione austriaca, l’urgenza di queste modifiche non è giustificata, e il momento scelto per proporle solleva dubbi sulla loro finalità: “Non può essere, e non è, una coincidenza che modifiche rilevanti per le elezioni della FIA siano state promosse contemporaneamente all’annuncio della candidatura del presidente in carica”, si legge nella comunicazione. Il club ha chiesto formalmente la rimozione del punto relativo alla riforma statutaria dall’ordine del giorno, invitando gli altri membri a valutare attentamente le conseguenze di un eventuale via libera: “Rischiano di contribuire ulteriormente all’erosione della reputazione della FIA come ente dotato di governance trasparente e competente”, prosegue la lettera.
Non è la prima volta che il mandato di Ben Sulayem viene messo in discussione per quanto riguarda la gestione interna dell’organizzazione. La lettera dell’OAMTC parla apertamente di un “arretramento democratico” all’interno della FIA, accostando alcune recenti scelte operative a modelli di governance poco trasparenti e scarsamente aperti al controllo. Particolarmente contestata è l’introduzione, da parte della Federazione, di un impegno contrattuale personale per alcuni funzionari, al di fuori del quadro statutario e regolamentare esistente, che prevede sanzioni pecuniarie fino a 50.000 euro in caso di violazione della riservatezza. Una misura che, secondo l’OAMTC, rischia di limitare ulteriormente il confronto interno e scoraggiare la critica costruttiva.
“La governance entra in crisi quando le decisioni possono essere prese senza supervisione e i sistemi di responsabilità risultano indeboliti”, si legge nella missiva. Il club conclude affermando che il danno reputazionale alla FIA è già in atto, imputandolo a “ripetuti errori e carenze”, nonché a un sistema che non favorisce un normale dibattito interno.
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