F1 | Ferrari, Vasseur: “Non aggiorniamo la SF-25 da aprile, ho sottovalutato l’aspetto psicologico”
"Ci siamo resi conto molto presto che sarebbe stato impossibile recuperare sulla McLaren", ha detto
Frederic Vasseur ha riconosciuto come la Ferrari abbia pagato anche sul piano mentale la scelta di interrompere con largo anticipo lo sviluppo della vettura destinata alla stagione 2025. Una decisione presa in primavera, quando la competitività mostrata dai rivali aveva già ridotto le ambizioni del team, orientando il lavoro verso il nuovo ciclo regolamentare del 2026. Quello in corso è stato un anno sportivamente orrendo per la squadra di Maranello. A due gare dalla conclusione, la Scuderia occupa il quarto posto nel campionato costruttori, il peggior piazzamento dal 2020, ed è l’unica formazione tra le prime quattro a non aver ancora vinto un Gran Premio. Di fatto, nessuna ambizione da qua ad Abu Dhabi.
La SF-25 ha evidenziato criticità fin dalle prime uscite, in particolare sul fronte della guidabilità, aspetto su cui sia Charles Leclerc che Lewis Hamilton hanno espresso insoddisfazione. La vettura non è mai riuscita a trovare un’altezza da terra efficace a causa di una progettazione delle sospensioni rivelatasi poco adatta al potenziale del progetto. Gli aggiornamenti introdotti nel corso dell’anno hanno migliorato il pacchetto meccanico, ma senza colmare un divario tale da permettere alla squadra di puntare a una vittoria di puro merito.
Parlando nel paddock del Qatar, Vasseur ha ripercorso le tappe di una stagione che ha richiesto scelte drastiche: “Non abbiamo iniziato nel migliore dei modi con la doppia squalifica di Shanghai, che ci è costata molti punti sui nostri concorrenti diretti. Già nei primi quattro o cinque appuntamenti la McLaren era molto più avanti e ci siamo resi conto che sarebbe stato difficile recuperare nel 2025. Per questo abbiamo deciso di concentrarci presto sul 2026”.
Vasseur: “Sottovalutato l’aspetto psicologico”
Il team principal ha poi approfondito l’aspetto psicologico: “È stata una decisione difficile e forse ho sottovalutato il peso mentale di non portare aggiornamenti aerodinamici per 18 gare. È complicato da gestire, ma allo stesso tempo abbiamo introdotto miglioramenti meccanici e lavorato meglio a livello operativo. Questo fa parte del DNA del nostro sport e resto convinto della scelta fatta”.
Negli ultimi weekend la tensione è emersa in modo evidente anche dall’atteggiamento dei piloti. Dopo il Gran Premio di San Paolo, Hamilton aveva definito la sua esperienza in rosso un “incubo”, sollecitando la replica del presidente John Elkann, che aveva invitato i piloti a “parlare di meno”. Vasseur ha però preso le parti della squadra e dei suoi uomini: “Non è stato un dramma. Conoscete i miei piloti: sono fatti così e lo accetto. Condivido questa frustrazione, perché al muretto proviamo lo stesso sentimento”.
Il riferimento è anche agli episodi che hanno segnato le ultime gare, come l’incidente in Brasile che ha coinvolto Oscar Piastri e Andrea Kimi Antonelli, portando al ritiro immediato di Leclerc”: “Lavoriamo duramente per lottare per il secondo posto e in un decimo di secondo lo perdi. È enorme. Quando una gara è compromessa da un problema tecnico, quella frustrazione fa parte della natura del nostro lavoro. Ognuno la esprime a modo suo, ma la sensazione è la stessa per tutti”.
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