Ferrari – Raikkonen non ha più alibi, ecco perché nel 2016 può tornare ad essere Iceman
Il 2016 può essere l'anno del definitivo rilancio per l'ultimo campione del mondo della Ferrari
Tra qualche giorno Kimi Raikkonen assaggerà sul circuito di Barcellona la nuova monoposto Ferrari, si siederà nell’abitacolo, metterà la prima e via, verso la sua quattordicesima stagione in F1. Sarebbero state molte di più, se l’eclettico campione finlandese non avesse deciso di dedicarsi per qualche anno al mondiale rally, con alterne fortune.
Ce lo immaginiamo al volante, amato come sempre da un popolo rosso che non può dimenticare la splendida remuntada iridata del 2007, eppure inconsciamente “snobbato” dagli stessi ferraristi troppo concentrati sul luminoso talento di un Sebastian Vettel che, per risultati, carisma e potenzialità, si è guadagnato i teorici gradi di prima guida del Cavallino.
Non è un caso che Raikkonen scenderà in pista successivamente a Seb, ma già nelle prime curve Elf e Renault la stagione di Kimi potrebbe cambiare prospettiva. Dopo un biennio, finalmente, Raikkonen potrà giovare di una Ferrari che – se non disegnata su misura – sarà quantomeno congeniale alle sue caratteristiche di guida. Kimi è un pilota dalla guida estremamente precisa, maestro nello sfruttare in modo puntuale tutta la “corda” della traiettoria, non un fenomenale staccatore come Vettel, ma un artista della traiettoria bisognoso di un morbido pastello per disegnare la sua opera d’arte.
La guida chirurgica di Raikkonen necessita di una vettura che sia reattiva all’avantreno, fulminea in inserimento in modo da far sentire al pilota il massimo livello di controllo. Guai a guidare con un telaio “scivoloso”, sottosterzante, che allarga la traiettoria. Dopo due anni passati a litigare con monoposto estremamente dure davanti, finalmente Iceman potrebbe trovare nella nuova Ferrari lo strumento che gli permette di esternare al meglio le sue qualità.
La “667” adotterà infatti lo schema push-rod alle sospensioni anteriori, che notoriamente permette un inserimento in curva più incisivo e morbido. Raikkonen potrà buttare l’auto in curva come piace a lui, e allora ecco che di colpo il 2016 potrebbe essere una stagione molto più brillante delle ultime.
La nuova Ferrari sarà la prima ad essere veramente “figlia” di James Allison, quello stesso Allison con il quale Raikkonen in Lotus ha raccolto quindici podi in due anni e due vittorie. Sia chiaro non bisogna chiedere a Kimi di battere Vettel; sarebbe scorretto e ingiusto farlo sia per ragioni anagrafiche che per ragioni – non c’è nulla di male ad ammetterlo – di piede, visto che il pilota tedesco è certamente un fuoriclasse più unico che raro.
E però Raikkonen ha tutte le possibilità di tornare ad essere Iceman in ogni GP, e non solo a sprazzi come nel 2015. I tre podi raccolti nell’ultima stagione potranno essere molti di più, e le difficoltà dovranno essere molte di meno. Mai più alibi e sfortune, con Kimi che dovrà ripetere più spesso prestazioni brillanti come quella del Bahrein, per fare un esempio. La speranza è che, forte di una vettura adatta alla sua guida, il finnico possa essere più convinto, convincente, forte mentalmente e sicuro. Martello sui giri in gara come ci ha abituato negli anni e senza quelle piccole esitazioni che ultimamente lo hanno frenato un po’. Il resto verrà da se, magari con una zampata che lo conduca al ventunesimo assolo in carriera. D’altronde Raikkonen ha vinto con la Lotus, perché non provarci (ancora) con la Ferrari?
Antonino Rendina
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