Ferrari difende il “silenzio stampa”: “Importanti anche i social media, non solo i giornalisti”

Maurizio Arrivabene ha difeso scelta della Ferrari di ridurre gli incontri e le interviste con i media. Al GP Australia il team di Maranello non ha messo a disposizione dei giornalisti figure chiave del team e ha deciso di non far rilasciare dichiarazioni a Kimi Raikkonen nel giovedì di Melbourne. Una scelta in apparente contraddizione con la volontà di Liberty Media di aumentare l’esposizione mediatica della F1 ma secondo Arrivabene la Ferrari ha comunque comunicato con il suo pilota finlandese con un breve video postato su Twitter.

“Definiamo i media, cosa intendete per media? Oggi, definire i media comprende un gran numero di mezzi di comunicazione. Media sono anche i social media. Ieri Sebastian ha parlato con i giornalisti e abbiamo usato i social media per postare qualcosa relativo a Kimi. Anche Liberty ha dichiarato che in questo business, le piattaforme digitali sono usate solo all’1% del loro potenziale. E’ cosa giusta trovare un buon bilanciamento. Invece di avere due piloti al giovedì che parlano e si fanno il copia e incolla tra loro con le stesse domande, abbiamo fatto parlare Sebastian in un modo e Kimi nell’altro. Quindi abbiamo coperto tutte le piattaforme di comunicazione, rendendo felice anche la Generazione Z”.

Toto Wolff della Mercedes ha aggiunto: “Dobbiamo coprire tre generazioni diverse. Chi ci segue da lungo tempo, i cosiddetti follower di mezza età, i millennials e la Generazione Z. Per esempio, quando abbiamo lanciato la vettura è stato un rischio dal punto di vista ingegneristico ma abbiamo fatto una diretta su Facebook con telecamera a 360 gradi e abbiamo ottenuto quasi un milione di visualizzazioni in 24 ore. L’approccio di Liberty in tal senso è stato finora corretto”.