F1 | Vandoorne ricorda le difficoltà McLaren-Honda: “Avevamo un sacco di guasti e problemi”

Il belga ha parlato delle criticità tecniche in cui versava la squadra di Woking in quel periodo

F1 | Vandoorne ricorda le difficoltà McLaren-Honda: “Avevamo un sacco di guasti e problemi”

Ora la McLaren è senza ombra di dubbio la vettura più veloce in pista ed è certamente la monoposto da battere, come dimostrano i risultati ottenuti in questi mesi e la leadership strappata alla Red Bull nel Mondiale costruttori, ma negli anni passati  la scuderia di Woking ha dovuto fare i conti con varie difficoltà tecniche. Tra le quali figura anche la partnership con la Honda.

La squadra inglese e il motorista giapponese, dopo i fasti tra gli anni ’80 e ’90, sono tornati a collaborare tra 2015 e 2017, ma i risultati furono deludenti con la McLaren che passò dapprima a Renault e successivamente (attuale collaborazione) è tornata a essere spinta da motori Mercedes. Stoffel Vandoorne, che ha vissuto quegli anni, ha ricordato le problematiche che hanno afflitto la McLaren.

“Il primo anno eravamo con la Honda e all’epoca avevamo un sacco di guasti e problemi tecnici – ha dichiarato Vandoorne, intervistato da Formula1.com – In realtà, alla fine di quella prima stagione, abbiamo ottenuto dei risultati piuttosto buoni. Poi abbiamo pensato che nella stagione successiva, con il motore Renault, saremmo stati molto più competitivi, ma non è stato così. Le aspettative erano molto alte, ma quando le cose non vanno così è una sofferenza per tutti”.

Il belga, continuando a ricordare quel periodo, ha detto: “Credo che fosse quasi necessario che la squadra si impegnasse per capire cosa fare in futuro. Credo che avessero bisogno di capire che forse la macchina non era così buona come sembrava, perché quando avevamo la Honda pensavamo: ‘Ok, la macchina è buona, ma il motore non è buono’. Poi abbiamo avuto un altro motore e non eravamo ancora a posto”.

Vandoorne, completando il proprio pensiero, ha aggiunto: “Credo che si sia tornati al punto di partenza: ‘Ok, non abbiamo fatto un buon lavoro con la macchina’ e tutti hanno iniziato a rendersene conto. Questo ha comportato una grande confusione all’interno della squadra dal punto di vista gestionale, con molti cambiamenti e, ovviamente, anche con i piloti. Alla fine ne ho pagato le conseguenze”.

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