F1 | Tilke spiega la progettazione di un nuovo circuito: “Non partiamo mai da un foglio bianco”

"Abbiamo degli standard di sicurezza da rispettare", ha affermato l'architetto

Tilke firmerà il prossimo circuito di Hanoi: "Speriamo di essere pronti per l'anno prossimo"
F1 | Tilke spiega la progettazione di un nuovo circuito: “Non partiamo mai da un foglio bianco”

In una chiacchierata concessa al quotidiano ‘La Repubblica’, Hermann Tilke ha parlato della progettazione di un nuovo tracciato di Formula 1, sottolineando come gli architetti siano costretti a seguire diversi paletti imposti dalla Federazione, soprattutto in termini di sicurezza e rispetto della cultura del posto.

Nonostante la progettazione di un circuito parta da un pezzo di terra deserto, infatti, chi firma il progetto deve seguire alcune regole ferree imposta dalla FIA, aspetto che ovviamente rende il disegno assolutamente standardizzato e vincolato alle norme di sicurezza necessarie per il rilascio del Grado 1 (standard necessario per un evento di Formula 1.ndr).

Tilke, ricordiamo, ha firmato diversi impianti di nuova generazione e nel 2020 darà alla luce il nuovo tracciato di Hanoi, teatro del prossimo Gran Premio del Vietnam. La speranza, proprio in tal senso, è quella di completare l’opera entro i termini previsti.

“Non abbiamo mai avuto un foglio di carta pulito da cui cominciare”, ha affermato Tilke alla stampa italiana. “Ci sono molte limitazioni nella stesura del layout, tra cui quella sulla sicurezza evoluta dopo la morte di Senna. E’ un pezzo di terra che non possediamo, ragion per cui dobbiamo rispettare le tradizioni culturali e storiche. Poi ci sono i costi e le volontà degli investitori, i quali desiderano strutture polivalenti”.

Sul progetto del Gran Premio di Hanoi ha aggiunto: “L’ultimo progetto che abbiamo in cantiere è quello del Vietnam e speriamo di essere pronti per l’anno prossimo (la gara è in programma per aprile.ndr). Il tempo a nostra disposizione non è molto, ma ci siamo abituati”.

Conclusione infine sul supporto offerto dai piloti e da Michael Schumacher: “Devo molto a Michael. Gli ho mostrato i miei primi schizzi e personalmente mi ha dedicato molto del suo tempo, fornendomi suggerimenti e indicazioni su come migliorare i progetto. Oggi diversi piloti mi aiutano, ma nessuno come Michael”.

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