F1 | Sprint Qualifying: come funziona e quali sono le novità regolamentari
Durante il weekend del Gran Premio di Gran Bretagna farà il debuto un nuovo format
Durante il prossimo fine settimana, la Formula 1 farà tappa a Silverstone per il Gran Premio di Gran Bretagna, dove prenderà luogo il decimo appuntamento del mondiale 2021. Uno dei temi principali del weekend sarà indubbiamente la lotta tra Max Verstappen e Lewis Hamilton, così come quella tra Red Bull e Mercedes, con la squadra di Brackley che negli ultimi appuntamenti ha subito la concorrenza della rivale di Milton Keynes. La speranza è che le caratteristiche della pista, più favorevoli alla W12 rispetto a quelle riscontrate in Austria, unite agli aggiornamenti che Mercedes dovrebbe introdurre in terra inglese, possano riportare la situazione a favore del team diretto da Toto Wolff, per quanto la Red Bull di certo non rimarrà a guardare, data la crescita costante durante il corso del campionato.
A tenere banco, però, non sarà solamente la sfida per il titolo mondiale, ma anche l’introduzione della “Sprint Qualifying”, che farà il suo debutto proprio durante il fine settimana del Gran Premio di Gran Bretagna. Un nuovo format voluto dalla Formula 1 per vivacizzare i weekend di gara nella speranza che ciò possa offrire maggiore spettacolo in pista, sia per gli spettatori da casa per il pubblico presente in loco. Solo il tempo decreterà il successo o il fallimento di questa iniziativa, ma si tratta di un passo importante nella storia di questo sport, motivo per il quale è interessante comprendere quali saranno le novità che questo format porterà con sé.
Cos’è la sprint qualifying e come funziona?
La sprint qualifying è una gara di cento chilometri che non prevede soste obbligatorie, da disputare il sabato pomeriggio. La griglia di partenza della sprint qualifying sarà determinata in base ai risultati delle qualifiche, le quali verranno anticipate al venerdì pomeriggio dopo una singola sessione di prove libere. La classifica finale della corsa del sabato pomeriggio andrà a sua volta a stabilire quale sarà l’ordine della griglia per il classico appuntamento della domenica, con la gara da trecento chilometri.
La scelta degli pneumatici per la sprint qualifying sarà completamente libera e non vi sarà l’obbligo di sfruttare due mescole differenti, anche se al termine della corsa, che consisterà nel completamente di diciassette passaggi sul tracciato di Silverstone, ogni pilota dovrà restituire il set con cui avrà completato il maggior numero di giri. In caso di pioggia, i piloti dovranno restituire un set di gomme full wet o intermedie (a seconda delle condizioni) e Pirelli fornirà loro un treno extra di pneumatici intermedi.
Non vi sarà una vera e propria cerimonia di premiazione in grande stile con il podio, ma la Formula 1 ha comunque voluto aggiungere al programma un giro d’onore per i primi tre classificati, che si terrà nei 30 minuti successivi al termine della corsa, a seguito del quale riceveranno una corona d’alloro come riconoscimento. Ai primi tre classificati verranno anche assegnati anche dei punti valevoli sia per la classifica piloti che per quella costruttori: tre al vincitore, due al secondo e uno a colui che salirà sul gradino più basso del podio, mentre coloro che concluderanno la corsa dal quarto posto in giù non potranno godere di alcun punto aggiuntivo.
L’allocazione delle gomme
Rispetto ai tredici set previsti per gli altri Gran Premi, per i tre appuntamenti che nel corso di questa stagione ospiteranno la sprint qualifying, l’allocazione di pneumatici prevede un treno in meno di gomme a disposizione di ogni singolo pilota, portando il totale a dodici. Questi saranno suddivisi in sei treni a mescola soft, quattro di medie e due di hard. Le coperture da bagnato, invece, corrisponderanno in un totale di quattro set di gomme intermedie e tre di full wet.
In entrambe le sessioni di prove libere, la scelta in merito ai compound utilizzati sarà libera, mentre durante le qualifiche si potranno sfruttare solamente pneumatici a banda rossa, fino ad un totale di cinque treni: uno dei set a banda rossa potrà essere adoperato esclusivamente in Q3 e dovrà poi essere restituito al termine della sessione, anche per chi non ha partecipato all’ultima manche. Per quanto riguarda la sprint qualifying, ciascun pilota potrà scegliere liberamente gli pneumatici da utilizzare restituendo a Pirelli il set che avrà effettuato il maggior numero di giri al termine della corsa. Infine, per il Gran Premio vero e proprio, cadrà il vincolo di prendere il via della gara con le coperture utilizzate per superare il Q2, dando così ai team e ai piloti la possibilità di decidere autonomamente le gomme da utilizzare (tra quelle rimaste a disposizione) e la strategia da adottare, fermo restando che rimarrà comunque obbligatorio effettuare una sosta per rispettare la regola che prevedere l’impiego di due mescole differenti durante l’arco dei trecento chilometri. Inoltre, ciascun concorrente dovrà mantenere a disposizione due set mandatory indicati da Pirelli in vista della corsa, ovvero un treno di pneumatici medi e uno di coperture dure.
In caso di pioggia durante le sessioni del venerdì, ad ogni pilota verrà fornito un set di coperture intermedie aggiuntivo, che dovrà tuttavia essere restituito prima dell’inizio della sprint qualifying. Se dovesse piovere anche durante la gara del sabato, verrà fornito un ulteriore treno di pneumatici intermedi.
Come cambia il weekend di gara
L’introduzione della sprint qualifying ha spinto la Formula 1 e i team a rivedere il programma dell’intero weekend, con un impatto importante sia sugli aspetti sportivi che quelli tecnici.
Innanzitutto, al venerdì vi sarà una singola sessione di prove libere della durata di un’ora, la quale si disputerà nel primo pomeriggio (dalle 15:30 italiane). Dato il poco tempo a disposizione delle squadre prima delle qualifiche e dell’imposizione del parco chiuso, sarà fondamentale il lavoro svolto in fabbrica pre-evento, con la preparazione al simulatore e ai banchi dinamici del set-up di base su cui fare affidamento nel corso del fine settimana, il quale verrà affinato durante la FP1 cercando di rapportarlo ai nuovi dati acquisiti in merito alle condizioni dell’asfalto e quelle atmosferiche. Proprio per questo, sarà fondamentale riuscire a sfruttare il poco tempo a disposizione nel miglior modo possibile per valutare tra le diverse alternative: in caso le modifiche e/o eventuali aggiornamenti non fornissero riscontri positivi, vi sarà comunque la possibilità di tornare sull’assetto base creato sfruttando i dati accumulati nei Gran Premi precedenti. Nella prima sessione di libere, ogni pilota dovrà utilizzare obbligatoriamente due set di pneumatici a scelta libera, ma dovrà restituirne uno a Pirelli dopo l’esposizione della bandiera a scacchi. Da questo punto di vista, sarà interessante seguire il ragionamento portato a termine dalle squadre sulle simulazioni di qualifica, dato il numero ridotto di treni di gomme soft a disposizione: nelle prove ufficiali se ne potranno utilizzare fino ad un massimo di cinque, il che significa che potenzialmente quel set in più potrebbe essere sfruttato nelle altre sessioni, come nelle prove libere oppure nella sprint qualifying se, dalle prime indicazioni, potrebbe rivelarsi sufficiente per completare senza problemi i diciassette giri previsti, soprattutto tenendo a mente che la partenza potrebbe rivelarsi l’opportunità più ghiotta per recuperare qualche posizione. Questa sarà l’ultima sessione prima dell’entrata in vigore il parco chiuso, che scatterà con l’inizio delle qualifiche andando a limitare gli interventi dei team sulle vetture, anche se ci saranno delle deroghe speciali rispetto a quanto avviene tradizionalmente.
Le qualifiche si disputeranno il venerdì a partire dalla diciannove, un orario pensato appositamente per permettere a tutti di godere dello spettacolo della lotta sul giro secco. Il format delle prove ufficiali rimarrà il medesimo di quelle tradizionali, con le tre manche che porteranno dieci piloti a giocarsi la pole position in Q3. La differenza più importante riguarderà gli pneumatici: sarà obbligatorio impiegare esclusivamente gomme soft, fino ad un massimo di 5 set, dei quali uno riservato alla Q3 andrà restituito. Inoltre, i piloti non saranno più obbligati a prendere il via al Gran Premio di domenica o della sprint qualifying con il set di coperture con cui avevano superato il Q2.
Il sabato mattina si disputerà la seconda ed ultima sessione di prove libere da sessanta minuti dove, presumibilmente, i team si concentreranno esclusivamente sui long run per valutare l’andamento e il degrado degli pneumatici in vista delle sprint qualifying e del Gran Premio vero e proprio, sfruttando i set di gomma media. Ragionevolmente, quindi, durante questa sessione spiccherà l’utilizzo della mescola a banda gialla, alternato a quello della copertura più dura a disposizione delle squadre, anche se non è totalmente da escludere che qualche squadra possa effettuare un long run sulla soft per comprendere se sia possibile o meno sfruttarla durante la sprint qualifying, in modo da optare per un approccio più aggressivo nel corso dei primi giri, sempre che sia rimasto qualche set in più a disposizione. Non è difficile immaginarsi che quel tempo che nelle seconde libere dei weekend di gara “tradizionali” sarebbe stato dedicato alle simulazioni di qualifica, in questa occasione possa essere impiegato al fine di effettuare un confronto su più strategie di gara. Al termine della sessione, il regolamento prevede che venga restituito il treno di gomme con il maggior numero di giri completati in FP2.
La vera novità sarà quella del tardo pomeriggio del sabato, quando poco prima dell’ora di cena, si spegneranno i semafori che daranno il via alla sprint qualifying, la corsa da cento chilometri in cui non saranno previste soste ai box e limiti sul consumo di carburante. Le procedure di partenza rimarranno le medesime della gara da trecento chilometri, anche per quanto riguarda l’uscita dalla pit lane per raggiungere la griglia. Considerando che il numero di giri a disposizione dei piloti sarà ridotto rispetto ad un evento tradizionale, la strategia più efficace sarà quella di tentare di guadagnare qualche posizione in partenza, cercando tuttavia di limitare i rischi, in quanto un incidente potrebbe compromettere in maniera importante il risultato dell’interno weekend, facendo scivolare i concorrenti lungo lo schieramento in vista della corsa di domenica.
I risultati della sprint qualifying, infatti, andranno a determinare l’ordine sulla griglia di partenza per il vero evento del weekend, ovvero la gara da trecento chilometri, la quale manterrà il giorno e l’orario degli ultimi anni, ovvero alle 16 di domenica ora italiana (per il fuso orario). Rispetto a quanto avviene tradizionalmente, tuttavia, la scelta degli pneumatici sarà libera e questo farà sì che i piloti che uscivano in Q2 non avranno più quel vantaggio competitivo di poter scegliere una mescola più dura rispetto agli avversari che entravano in Q3, diversificando così la strategia. A meno di particolari sorprese, è facile immaginarsi che i team si allineeranno sotto l’aspetto tattico e ciò, probabilmente, andrà ad appiattire la corsa, soprattutto in caso di gara ad una singola sosta, così come si è visto nelle ultime stagioni.
Cosa succede in caso di interruzione della sprint qualifying
Per quanto si tratti di un caso limite considerando che la sprint qualifying dovrebbe durante circa trenta minuti, ufficialmente la durata massima dell’evento senza interruzioni è di un’ora. Nel caso il numero di giri previsti non venisse completato prima dello scoccare dell’ora di gara, al leader della corsa verrà esposta la bandiera a scacchi. In caso di interruzione, come per l’esposizione di una bandiera rossa, la durata massima dell’intera sessione sarà allungata ad un’ora e mezza. Durante il periodo di congelamento della corsa, i meccanici potranno intervenire sulle vetture come durante una classica gara da trecento chilometri, riparando danni, sostituendo gomme ed altre operazioni simili, ma non potranno intervenire sui condotti di raffreddamento dei freni. Se i piloti non saranno in grado di completare quantomeno il 75% della distanza prevista, ai primi tre classificati (che saranno stabiliti in base al penultimo giro prima dell’interruzione) verrà assegnato solamente metà del punteggio: al primo classificato andrà quindi un punto e mezzo, al secondo uno e al terzo mezzo punto.
Se, invece, la gara dovesse iniziare dietro la Safety Car, così come avviene normalmente, ogni passaggio completato alle spalle della vettura di sicurezza sarà tolto dal totale che avrebbe dovuto essere completato secondo il programma ufficiale. Lo stesso discorso vale nel caso si presentasse la necessità di effettuare due o più giri di formazione.
Parc Fermé
Il parco chiuso entrerà in vigore nel momento in cui le vetture lasceranno la pit lane per la sessione di qualifiche del venerdì: da quel momento in poi, non sarà più possibile modificare l’assetto della macchina. I sigilli sulle vetture saranno tolti tre ore prima dell’inizio della FP2 del sabato per garantire ai piloti l’opportunità di scendere in pista, ma le monoposto rimarranno comunque in condizioni parc fermé fino all’inizio della gara da trecento chilometri. Ogni modifica in termini di componenti (non permessa dal regolamento) e di set-up verrà sanzionata con la partenza dalla pit lane a seconda di quando è stata completata l’infrazione: se il team ha commesso l’errore prima della sprint qualifying, allora il pilota sarà costretto a prendere il via dai box durante la sprint qualifying stessa, mentre se ciò è avvenuto successivamente alla gara del sabato, in quel caso il portacolori della squadra colpevole sconterà tale penalità durante la corsa prevista domenica.
Rispetto a quanto avviene in un weekend di gara tradizionale, sostanzialmente cambia il momento in cui il parc fermé entra in vigore: se in tutti gli altri fine settimana il parco chiuso scatta con l’inizio delle qualifiche del sabato, con il nuovo format quel momento sarà anticipato al venerdì, limitando le possibilità di intervento dei team a livello di set-up. Per far fronte al fatto che l’introduzione anticipata del parc fermé vada ad impattare in maniera importante anche sulla possibilità di sostituire alcuni elementi chiave in termini di sicurezza e di affidabilità, la FIA ha concesso alle squadre l’opportunità di effettuare delle modifiche apposite senza finire in penalità, tra le quali figurano: sostituire i dischi e le pastiglie dei freni, il sistema di scarico del motore, i filtri dell’olio e dell’aria e le candele di accensione. Per gli elementi sottoposti ad usura elevata, come ad esempio la frizione, vi sarà l’opportunità di avvicendare due unità a patto che ne venga dimostrato il degrado ai delegati della FIA.
Una deroga speciale per gli appuntamenti in cui è prevista la sprint qualifying riguarda la chance di poter utilizzare specifiche diverse. Generalmente, dal momento in cui veniva imposto il parco chiuso, ogni cambio di specifica di qualsiasi elemento presente sulla vettura sarebbe stato sanzionato con la partenza dalla pit lane: se, ad esempio, dopo la qualifica fosse stata montata una ala anteriore diversa rispetto a quella usata durante le prove ufficiali, sarebbe scattata la penalità. Nei weekend in cui si disputerà la sprint qualifying, invece, ciò non accadrà, in quanto le squadre potranno smontare degli elementi della vettura sostituendoli anche con specifiche differenti, a patto che quest’ultime siano già state usate precedentemente o in una sessione di qualifiche o in una gara di un altro appuntamento. Naturalmente, tuttavia, ciò sarà permesso solamente in caso si evidenzi la reale necessità di procedere all’avvicendamento del pezzo, come in caso di incidente, altrimenti non si potrà usufruire di tale opportunità.
Penalità
Al fine di evitare che qualche squadra decida di sostituire volontariamente il cambio o alcuni componenti della Power Unit al venerdì per scontare la penalità sulla griglia di partenza della sprint qualifying, la Federazione è intervenuta stilando una regola apposita, limitando così possibili vantaggi. Le sanzioni di natura tecnica, come per le sostituzioni elencante in precedenza, non verranno applicate sulla griglia di partenza della sprint qualifying, bensì su quella della gara vera e propria. Allo stesso modo, anche le penalità di dieci posizioni rimediate per aver raggiunto il limite delle tre reprimende stagionali sarà applicata sulla griglia di partenza della corsa da trecento chilometri.
Per quanto riguarda le sanzioni inflitte durante la sprint qualifying, quelle da cinque e dieci secondi verranno scontate nel momento di una eventuale sosta ai box: in caso ciò non avvenisse, in quanto durante la gara del sabato non sono previsti pit-stop obbligatori, i cinque o dieci secondi di penalità verranno sommati al tempo complessivo impiegato per completare la sprint qualifying. Al contrario, i drive-through e gli stop&go di dieci secondi dovranno essere risolti entro tre giri dal momento della comunicazione da parte della Federazione al team.
Le penalità di cinque e dieci secondi, così come i drive-through e gli stop&go assegnati negli ultimi tre giri o dopo la conclusione della sprint qualifying, saranno aggiunte al tempo finale. Se, invece, un pilota non fosse in grado di scontare la penalità durante la sprint qualifying a causa di un ritiro, questa potrebbe trasformata in una sanzione che prevede l’arretramento sulla griglia per la gara della domenica, ma tale decisione sarà a discrezione dei commissari. Naturalmente, al termine della corsa del sabato, i delegati tecnici controlleranno ogni monoposto per assicurarne la conformità rispetto al regolamento tecnico.
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