F1 | Sargeant: “La gente si aspetta meno dai piloti americani”

"Ci sono molti ostacoli per entrare in Formula 1", ha dichiarato l'americano

F1 | Sargeant: “La gente si aspetta meno dai piloti americani”

Il pilota della Williams è del parere che ai piloti statunitensi spesso non venga dato il credito che meritano. Dopo un inizio difficile nella sua stagione da rookie, Sargeant è diventato il primo pilota statunitense ad ottenere dei punti dal 1993 (l’ultimo fu Michael Andretti, ndr). Nonostante abbia dovuto aspettare la fine della stagione per assicurarsi un’estensione del contratto per il 2024, spera che questa stagione gli offrirà la possibilità di essere più costante. Con la spinta della F1 per espandere la sua presenza negli Stati Uniti nel corso degli anni, il paese ha faticato a trovare un pilota in grado di lottare costantemente in prima linea, e Sargeant pensa che lo stato delle cose abbia suscitato alcuni pregiudizi sulle prospettive per gli americani in generale.

Intervistato da Motorsport.com, ha dichiarato: “Penso che la gente si aspetti meno da un pilota americano. Ma alla fine non importa, perché finché le persone che contano sanno cosa sta succedendo e sanno di cosa sei capace, questo è tutto ciò che conta. Quindi i rumours sono del tutto irrilevanti, devi solo fare il tuo lavoro, continuare a lavorare sodo con le persone che possono fare la differenza per la tua carriera, e fare del tuo meglio per loro. Cercano anche di aiutarti ad andare avanti. E questo è tutto ciò che puoi fare. Quindi, finché le persone che hanno bisogno di sapere, sanno, il resto è completamente irrilevante”.

Sargeant crede che uno dei motivi principali per cui gli americani sono stati una tale rarità in F1 sia a causa degli ostacoli che devono superare per quanto riguarda la distanza dall’Europa.

“Credo solo che ci siano molti ostacoli per gli americani per entrare in Formula 1. Non è facile prendere in mano la propria vita, trasferirsi in Europa e correre all’estero. Costa un sacco di soldi. È molto più facile correre in America. E ovviamente ci sono grandi opzioni tra IndyCar e NASCAR. Non è una mossa facile per nessuno. Quindi penso che questo sia il motivo principale della mancanza di piloti americani in Formula 1”.

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