F1 | Red Bull: ricevute minacce di morte e lettere di odio dopo il GP del Brasile

Comunicato stampa del team austriaco in merito anche alla questione tra Verstappen e Perez

F1 | Red Bull: ricevute minacce di morte e lettere di odio dopo il GP del Brasile

La Red Bull ha emanato un comunicato stampa nel quale ha cercato di chiarire nel miglior modo possibile quanto accaduto in Brasile tra Verstappen, Perez e il team. Si è provato a giustificare il comportamento del pilota olandese, il quale obiettivamente non ha lasciato spazio a molte altre interpretazioni come invece fatto intendere dalla squadra di Milton Keynes, ma tant’é.

In questo spazio però vogliamo sottolineare quanto scritto nella seconda parte di questo comunicato, e tutta la nostra redazione si unisce fortemente alla Red Bull nel condannare gesti deplorevoli arrivati tramite i social media nei confronti degli austriaci: si parla di minacce di morte, lettere di odio e insulti di ogni genere. Non sono i primi a ricevere certi “commenti”, e non saranno gli ultimi purtroppo, perché in un mondo, quello virtuale, nel quale tutti possono dire tutto, senza alcun freno e senza condanne esemplari, il risultato non può che essere questo. E’ un argomento che va assolutamente affrontato, nel modo più duro possibile.

“Sono stati commessi degli errori di squadra in Brasile – si legge nella nota della Red Bull. Non avevamo previsto la situazione verificatasi nel corso dell’ultimo giro e non abbiamo concordato una strategia per uno scenario del genere prima della gara. Purtroppo Max è stato informato soltanto all’ultima curva di rinunciare alla posizione senza che tutte le informazioni necessarie fossero trasmesse. Questo ha messo Max in una posizione di disagio: lui è sempre stato un uomo squadra aperto e leale, non ha avuto modo di reagire. Dopo la gara Max è stato onesto, consentendo a entrambi i piloti di risolvere eventuali problemi o dubbi in sospeso. Il team accetta il ragionamento di Max, la conversazione è stata una questione personale e rimarrà privata, non verranno rilasciati ulteriori commenti in merito”.

“Gli eventi che sono seguiti dal punto di vista dei social media sono del tutto inaccettabili. Il comportamento offensivo sul web nei confronti di Max, Checo, il team e le rispettive famiglie è scioccante e triste, e sfortunatamente è un qualcosa che noi sportivi dobbiamo affrontare con deprimente regolarità. Non c’è posto per questo genere di cose nelle corse o nella società nel suo insieme e dobbiamo fare qualcosa per migliorare. Alla fine stiamo parlando di sport, siamo qui per gareggiare. Abbiamo ricevuto minacce di morte, lettere di odio e commenti deplorevoli. Apprezziamo l’inclusione e desideriamo uno spazio sicuro in cui tutti possano lavorare e godersi il nostro sport. Gli abusi devono finire”.

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