F1 | Red Bull, Newey: “Verstappen ha la stessa stoffa dei grandi campioni”

"Può modificare la sua guida per adattarla alla vettura, riuscendo a leggere per intero la gara", ha ammesso l'ingegnere britannico

F1 | Red Bull, Newey: “Verstappen ha la stessa stoffa dei grandi campioni”

Gli ultimi sono stati gli anni della definitiva consacrazione per Max Verstappen. L’olandese infatti, dopo aver conquistato il suo primo titolo in carriera nel 2021 avendo avuto la meglio ad Abu Dhabi nei confronti di Lewis Hamilton, è entrato in una dimensione che lo ha portato – grazie anche alla competitività della Red Bull – a rimanere ai vertici della Formula 1 ottenendo anche i campionati del mondo 2022 e 2023. Adrian Newey, discutendo del talento dell’olandese, non ha dubbi a paragonarlo ai grandi del passato con cui ha lavorato.

Per Newey infatti l’abilità di Verstappen è quella di riuscire ad adattarsi alla monoposto che ha a disposizione, portandolo a fare la differenza rispetto alla concorrenza. Il 2023 è stato un anno magico per l’olandese che ha conquistato ben 19 gare su 22, stracciando record su record e chiudendo la pratica iridata con largo anticipo rispetto al finale di stagione.

“Penso che Max, come tutti i veri grandi campioni, abbia l’impressione che possa guidare la macchina quasi inconsciamente – ha dichiarato Newey, intervistato da Autosport – E questo gli lascia molta possibilità di elaborazione per pensare a cosa sta facendo l’auto. Può modificare la sua guida per adattarla alla vettura, come può cambiare l’assetto tramite gli strumenti elettronici sul volante per assisterlo in ciò che sta cercando di ottenere in quel particolare punto della gara e il modo in cui le gomme soffrono e molto altro. Fondamentalmente leggere la gara nella sua interezza”.

Newey, continuando con il proprio discorso, ha aggiunto: “Penso che sia qualcosa che aveva quando è arrivato in Formula 1, ma forse ora è davvero in grado di svilupparsi fino ad un livello molto alto. Quel tipo di capacità di guidare la macchina in modo estremamente veloce, ma allo stesso tempo avere una riserva costante è qualcosa che Max ha chiaramente e direi che l’avevano anche tutti i veri grandi con cui ho lavorato”.

L’ingegnere britannico, discutendo del rapporto lavorativo con Max, ha detto: “Con lui è molto facile lavorare. Ovviamente è esigente, ma il suo feedback è buono: non è troppo complicato. Sa come esprimere ciò che vuole dalla macchina. E poi con il suo ingegnere di pista è fiducioso di trovare soluzioni. Non ci riusciamo sempre, Singapore ne è l’esempio! Ma cerchiamo di fare del nostro meglio”.

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