F1 | Red Bull, la FIA chiude il caso T-Tray: nessun intervento irregolare sull’altezza della RB20 in parco chiuso

Red Bull ufficialmente scagionata dal caso che ha fatto discutere durante il fine settimana di Austin

F1 | Red Bull, la FIA chiude il caso T-Tray: nessun intervento irregolare sull’altezza della RB20 in parco chiuso

F1 Red Bull T-Tray – La FIA ha concluso l’indagine su Red Bull, scagionando il team dalle accuse di manipolazione irregolare dell’assetto della vettura in regime di parco chiuso.

Dopo un’attenta analisi che ha incluso un controllo dettagliato della documentazione presente in fabbrica, Milton Keynes, l’ente regolatore ha dichiarato che non è emersa alcuna violazione delle normative. Al centro delle supposizioni, ricordiamo, c’era un presunto meccanismo di regolazione del “front bib” che avrebbe consentito variazioni dell’altezza tra qualifiche e gara. La FIA, però, ha confermato che non esiste alcun sistema simile in uso e che Red Bull ha rispettato pienamente i requisiti tecnici, posizione già sostenuta durante il Gran Premio degli Stati Uniti ad Austin.

Red Bull, il caso T-Tray

La vicenda ha suscitato dibattito nel paddock, con il CEO di McLaren, Zak Brown, che si era detto convinto dell’esistenza di un dispositivo regolabile nel frontale delle monoposto di Max Verstappen e Sergio Perez. Il Team Principal della compagine britannica, più volte interpellato dalla stampa internazionale, ha dichiarato che ogni team deve fornire alla federazione i disegni delle proprie componenti per la verifica, sottolineando che nessun’altra scuderia disponeva di un sistema finalizzato al movimento del T-Tray con attivazione interna e non esterna (i meccanici potevano abbassare lo kid tramite una leva presente nella zona dei pedali).

Tuttavia, l’esito dell’indagine ha smentito tale ipotesi, anche in virtù del fatto che la Red Bull ha più volte spiegato come il movimento potesse essere attivato solo a monoposto smontata. La FIA ha chiarito che non sono state riscontrate prove a sostegno delle accuse, chiudendo formalmente l’inchiesta e riaffermando la conformità delle operazioni condotte dal team investigato. Con questa decisione, l’organo direttivo intende mettere un punto fermo sulla questione, garantendo la trasparenza del processo e la regolarità tecnica delle vetture in competizione.

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