F1 | Pirelli, a Baku con l’incognita dell’evoluzione della pista

C3, C4 e C5 per il fine settimana di gara in Azerbaijan

F1 | Pirelli, a Baku con l’incognita dell’evoluzione della pista

F1 GP Baku Pirelli – L’ultimo terzo della stagione si apre a Baku, capitale dell’Azerbaigian, una città ricca di storia che, secondo la tradizione, fu fondata da Alessandro Magno.

Il suo nome, in arabo Bākuh, Bākūh o Bākūyā, deriva dal persiano bād Kūbac, ovvero ‘colpo di vento’. Dal 2016 ospita un Gran Premio di Formula 1, con l’unica eccezione del 2020. Dei sette eventi disputati finora, il primo, nel 2016, si svolse sotto la denominazione di Gran Premio d’Europa, mentre dal 2017 la gara ha preso il nome del Paese ospitante. Una novità di quest’anno è il cambio di data nel calendario: dopo essersi sempre disputata ad aprile o giugno, la gara si tiene ora a settembre, e lo stesso avverrà il prossimo anno, per ottimizzare la logistica del campionato.

Come da tradizione per i circuiti cittadini, Pirelli ha selezionato le mescole più morbide della sua gamma per la gara di Baku: la C3 sarà la Hard, la C4 la Medium e la C5 la Soft. Il tracciato, lungo 6,003 chilometri e rimasto invariato dal 2016, presenta 20 curve. Le prime sette sono ad angolo retto, mentre nella parte vecchia della città si trovano curve molto lente. Al contrario, il rettilineo principale, lungo due chilometri, si percorre a pieno gas e conduce al traguardo. La larghezza della pista varia notevolmente: dalla stretta curva 8, larga appena sette metri, al rettilineo dove è possibile vedere tre monoposto affiancate.

A Baku attenzione all’evoluzione della pista

Essendo una pista normalmente aperta al traffico cittadino, l’evoluzione dell’asfalto sarà un fattore chiave nella gestione delle prestazioni, così come le condizioni meteorologiche. A settembre le temperature sono generalmente più alte rispetto a quelle registrate ad aprile, e l’asfalto può subire variazioni significative di temperatura a seconda dell’esposizione al sole o all’ombra degli edifici, soprattutto nella città vecchia. Un altro elemento da considerare è il vento, che può destabilizzare le vetture e soffiare in direzioni diverse, incanalandosi tra i palazzi urbani.

Baku detiene il record della velocità più alta mai registrata in un evento ufficiale di Formula 1: i 378 km/h raggiunti da Valtteri Bottas con la Williams-Mercedes nelle qualifiche del 2016 rimangono imbattuti. La velocità sul rettilineo principale mette a dura prova i pneumatici, soprattutto per via dei carichi generati dalle vetture. Il compromesso tra le diverse sezioni della pista rende difficile optare per un assetto aerodinamico troppo scarico, e le squadre si affideranno alla tenuta dei pneumatici per ottenere le migliori prestazioni. La gamma attuale di Pirelli ha già dimostrato la sua affidabilità anche in condizioni estreme.

GP Azerbaijan, il punto sulle strategie

Dal punto di vista delle strategie, Baku è nota per essere una gara a una sola sosta, con le mescole più dure protagoniste. Nonostante la configurazione del tracciato sembri favorevole ai sorpassi, in realtà questi non sono facili da eseguire. In una stagione come questa, dove le differenze tra le squadre sono minime, l’efficacia del DRS sarà cruciale, così come la capacità di reagire agli imprevisti. La probabilità di vedere una safety car è alta, e nel 2023 quasi tutti i piloti sono passati dalle Medium alle Hard durante l’intervento della safety car al giro 11.

Sergio Perez è l’unico pilota ad aver vinto più di una volta a Baku, trionfando nel 2021 e nel 2023, anno in cui ha vinto anche la gara Sprint, confermando la sua abilità sui circuiti cittadini, dove ha ottenuto sei delle sue sette vittorie in Formula 1. Se Perez è il re di Baku, Charles Leclerc è il principe delle qualifiche, con tre pole consecutive dal 2021 al 2023 e il miglior tempo nella Sprint Shootout dello scorso anno. Dal punto di vista delle squadre, Red Bull detiene il record di vittorie con quattro successi, ma non ha mai ottenuto una pole position. Al contrario, Ferrari ha conquistato quattro pole (anche grazie a Vettel), ma non è mai riuscita a vincere, ottenendo solo quattro podi, mentre Mercedes e Red Bull ne hanno collezionati sei ciascuno

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