F1 | Pagelle GP Russia – La dea bendata sorride alla Mercedes, ma la Ferrari è troppo chiacchierona a Sochi

Le nostre valutazioni sull'ultimo Gran Premio di Russia

Ferrari protagonista nei team radio, Mercedes abile a sfruttare la finestra della Virtual Safety Car
F1 | Pagelle GP Russia – La dea bendata sorride alla Mercedes, ma la Ferrari è troppo chiacchierona a Sochi

LEWIS HAMILTON 9 – Sceglie di seguire una strategia differente al sabato, puntando sull’unica possibile che può regalare il successo alla Mercedes, ovvero quella della safety car. Alla domenica è l’unico a tenere il ritmo delle Ferrari, aspetto che non permette alla Rossa di gestire la leadership con calma e tranquillità (la Scuderia ritarda lo swap tra i piloti a causa della presenza di Lewis.ndr). Successivamente, grazie alla Virtual Safety Car provocata da Vettel, conquista la testa della gara, gestendola con calma e sicurezza fino alla bandiera a scacchi con il fido Botta alle sue spalle. C’è della casualità nel suo successo, ma d’altronde si sa: la fortuna aiuta gli audaci. COUNTDOWN

VALTTERI BOTTAS 7 – Doveva essere il suo week-end, visto il gran feeling con il tracciato di Sochi, ma alla fine si è rivelata l’ennesima passerella per il suo compagno di squadra. Soffre tremendamente al sabato, dato che non riesce a garantirsi un posto nelle prime due file (scatterà quarto solo per la penalità a Max Verstappen.ndr), mentre alla domenica fatica enormemente sul passo, aspetto che lo porta ad accusare un ritardo abbastanza importante dai top tre nel primo stint di gara. La Safety Car lo aiuta a conquistare la posizione di Charles Leclerc e sul finale è bravo a gestire gli attacchi del monegasco, ma per il resto davvero poca roba. SCUDIERO NEL SUO FEUDO

CHARLES LECLERC 8 – Al sabato mette insieme un giro fantastico, conquistando la sesta pole position della sua stagione, la quarta consecutiva dopo quelle di Spa, Monza e Marina Bay. Una situazione perfetta per scattare e andare via. Alla partenza, però, il monegasco aiuta Sebastian Vettel a sorpassare Lewis Hamilton, fattore che permette alle due Ferrari di completare il primo giro al comando. Da quel momento in poi inizia uno stucchevole rimpallo radio tra lui, Vettel e il muretto, con il pole man che chiede di rispettare gli accordi presi prima della gara. Vettel, forte del suo ritmo, continua a spingere e chiede alla squadra di posticipare lo swap. Detto fatto. Leclerc riconquista la leadership virtuale subito dopo il primo stop, ma la Virtual Safety Car provocata dallo stesso compagno di scuderia (clamoroso il destino.ndr) lo taglia praticamente fuori dalla lotta per la vittoria. Gioca la carta della soft e sul finale di gara prova ad impensierire Bottas, ma i suoi attacchi risultano vani. Conquista un terzo posto che ha un sapore assolutamente amaro. MENO PAROLE, PIU’ FATTI

SEBASTIAN VETTEL 8.5 – Spinge come un forsennato nella prima parte di corsa e dimostra in pista di avere il ritmo necessario per raggiungere la vittoria (se la sarebbe giocata con Leclerc sul finire della gara.ndr). Il problema al sistema ibrido lo taglia però fuori dai giochi, regalando alla Mercedes una doppietta assolutamente clamorosa. Restano comunque gli aspetti positivi di un week-end gestito in maniera magistrale. BRAVO E SFORTUNATO

LA STORIA DEL POSTEGGIO DI VETTEL 10 (2 ALLE POLEMICHE) – Diamo un meraviglioso dieci perché ammettiamo che ci vuole fantasia per inventarsi una polemica di questo tipo su Vettel. Chi vi scrive non ama particolarmente il tedesco, intendiamoci, ma la storia del posteggio volontario è qualcosa da far mettere le mani nei capelli anche ai più critici del tedesco. Seb posteggia la SF90 su diretta richiesta del muretto box e lo fa nell’unico punto del terzo settore dove è presente un cancello di uscita dalla pista. La manovra quindi è del tutto regolare e conforme alle direttive FIA. Per quanto riguarda il rientro in pit lane, invece, va segnato che la vettura non era ‘isolata’, ragion per cui portarla in corsia box sarebbe stato pericoloso per se stesso e per gli altri. Inutile quindi continuare a battere su una polemica che non ha ne capo e ne coda.

I TEAM RADIO FERRARI 4 – Il Gran Premio di Russia ha messo in mostra un equilibrio del tutto nuova in casa Ferrari, visto che tra Vettel e Raikkonen non è mai esistito il problema della gestione piloti. Seb e Charles vogliono vincere ed è lecito che nessuno dei due voglia essere relegato al ruolo di seconda guida. Ci sta. Questa situazione, però, non deve portarli ad un uso esagerato della radio, visto che situazioni come quelle di domenica rischiano di compromettere tutto il lavoro svolto dai tecnici a Maranello negli ultimi mesi. I piloti devono guidare e focalizzarsi sulla corsa, non lamentarsi via radio. Serve chiarezza e confidiamo nelle capacità gestionali di Binotto, soprattutto in ottica 2020.

MAX VERSTAPPEN 7 – Al sabato riesce a beffare Valtteri Bottas, conquistando la quarta piazza in griglia, ma la sostituzione del motore lo porta a scontare cinque posizioni di penalità sulla griglia di partenza. Scatta dalla nona piazza e nel corso della gara rimonta con calma e lucidità fino alla quarta posizione, portandosi alla spalle dei top nel momento topico della domenica. La Safety Car, proprio in tal senso, sembra poterlo rimettere in corsa per la vittoria, ma il ritmo non è equiparabile a quello di Mercedes e Ferrari, ragion per cui decide di accontentarsi, conquistando punti importanti per il costruttori. Suzuka sarà l’ultimo scoglio di un mondiale che sembra non avere più nulla da offrire. NULLA DA CHIEDERE

ALEX ALBON 8 – Il thailandese piazza la sua RB15 in barriera nel corso della qualifica di sabato, aspetto che lo costringe a scattare dalla pit lane. Un vero disastro, visto che i sorpassi a Sochi sono assolutamente complicati. Alla domenica, però, l’alfiere della Red Bull mette in mostra un passo di tutto rispetto, risaledo la classifica fino alla quinta posizione finale. Un risultato importante che gli consente di garantirsi una bella fetta di rinnovo per il 2020. ABILE RIMONTATORE

CARLOS SAINZ 7 – Dopo tre ritiri consecutivi, lo spagnolo torna all’interno della zona punti, regalando alla squadra un piazzamento importante in ottica costruttori. Parliamo di una bella iniezione di fiducia in vista del finale di questa stagione. RITROVATO

SERGIO PEREZ 7 – Il discorso è abbastanza simile a quello fatto per Sainz. Il messicano veniva da una serie di risultati negativi e questo piazzamento a punti, assolutamente meritato, gli permetterà di affrontare il finale di stagione con uno stato d’animo del tutto diverso. RITROVATO ANCHE LUI

LANDO NORRIS 6.5 – L’inglese non mostra lo stesso passo del suo compagno di squadra, ma la sua performance risulta comunque solida, tant’è che regala punti importanti alla squadra. Non va più considerato come una sorpresa. SOLIDO

KEVIN MAGNUSSEN 7 – Come Sainz e Perez, Kevin ritrova la zona punti dopo una serie di risultati sfortunati, aspetto che gli permette di conquistare un sette pieno in pagella. Sfrutta al massimo la competitività della VF17 e conquista una top ten che da tanto morale in vista del finale di stagione. Da notare che senza una penalità ‘stupida’ subita nella prima parte di gara, il danese avrebbe potuto concludere in ottava posizione, davanti a Lando Norris. BRAVO KEVIN

NICO HULEKNBERG 6 – Vince il duello ravvicinato con Lance Stroll e conquista un bellissimo piazzamento in zona punti. L’annuncio di Ocon in Renault sembra averlo svegliato da un sonno che perdurava da inizio stagione, visto che da Spa ad oggi è sempre andato in zona punti. LA SVEGLIA E’ SUONATA TROPPO TARDI (FORSE)

KIMI RAIKKONEN E ANTONIO GIOVINAZZI 5 – Intendiamoci, l’Alfa non sta vivendo un momento di forma straordinario, ma anche i piloti finiscono per metterci molto del loro. Kimi sbaglia la partenza da vero principiante e finisce per accusare una penalità che gli costa praticamente la gara. Giovinazzi, invece, si prende al via con Grosjean e Ricciardo, fattore che gli danneggia l’auto e non gli permette di spingere al 100%. Servirà una forza di squadra diversa nel corso dei prossimi appuntamenti, anche se l’attenzione è ormai tutta dirottata sul 2020. SERVE UNA SVEGLIA

DANIIL KVYAT 6 – Voto più d’incoraggiamento, visto che il russo completa una sessione scarsa nel corso del suo week-end di casa. I problemi alla power unit Honda, infatti, lo costringono a completare poche tornate nel corso delle giornate di venerdì e sabato, aspetto che non gli permette di settare al meglio la vettura in vista della gara. Alla domenica cerca di fare il massimo, sorpassando e forzando più volte il ritmo, ma il risultato finale è un dodicesimo posto che non offre nulla in termini di punti. TORPEDO SFORTUNATO

DANIEL RICCIARDO 6 – Scatta bene, ma la sua gara viene rovinata da un contatto con Antonio Giovinazzi e Romain Grosjean in curva 5 che gli provoca una foratura della posteriore. Un episodio sfortunato, dove non ha colpe, che gli pregiudica qualsiasi obiettivo per la domenica. NON PROTAGONISTA

GLI ALTRI: PIERRE GASLY 5, LANCE STROLL 6, ROMAIN GROSJEAN S.V, ROBERT KUBICA 5.5, GEORGRE RUSSELL 6

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