F1 | Montoya: “Marko è sempre stato duro con me, ma lo faceva per spronarmi”

Juan Pablo Montoya è stato uno dei piloti di maggior talento dei primi anni 2000 in Formula 1. Il colombiano è arrivato nel Circus con l’obiettivo di spodestare Michael Schumacher dal trono iridato, e quelle volte che la sua Williams gli consentiva di lottare con il tedesco nascevano sempre delle battaglie entusiasmanti. Dopodiché, complice anche un carattere focoso e un rapporto mai sbocciato con la McLaren, Montoya ha deciso di dire basta con la Formula 1 nella prima parte del 2006. Uno dei suoi mentori, pensate, è stato Helmut Marko, oggi consigliere della Red Bull, avendo corso per la sua squadra in Formula 3.000. Ad oggi l’austriaco gli rinfaccia ancora quel campionato perso nel 1997 al Mugello contro Ricardo Zonta.

“E’ stata dura all’epoca, ma questo mi ha reso un pilota migliore – ha detto il colombiano ad Autosport. Gridava sempre, diceva che avevo problemi e che fossi pazzo, ma lo faceva per una giusta causa, mi spingeva continuamente a diventare una persona migliore. Una volta mi invitò a pranzo a casa sua, servendomi un’insalata, ma in quei giorni non mangiavo verdura. Dopodiché mi ha fatto tornare di corsa nel suo ufficio, è stata più di un’ora di corsa. Ero molto arrabbiato con lui all’epoca, ma mi rendo conto che era il suo modo di spronarmi e farmi crescere”.

“Vivere a Graz è stata una bella esperienza per me, non avevo soldi e Helmut si è preso cura di me. E’ ancora arrabbiato con me per quel campionato perso al Mugello al penultimo giro, pensa che l’abbia fatto di proposito. Avevamo regolato male il cambio marcia, e ogni volta che cambiavo il motore iniziava a balbettare, era troppo lunga, ma Marko pensa che io l’abbia fatto apposta. La maggior parte dei piloti offre ai propri piloti un trattamento da star, ti coccolano, ma lui vuole fare di te un uomo, e pensa che se vuoi ottenere qualcosa, devi lottare per riuscirci”.