F1 | Montezemolo: “Vettel è un patrimonio della Ferrari”

L'ex Presidente Ferrari ha poi aggiunto: "Bisogna fargli sentire che tutta la squadra è con lui"

F1 | Montezemolo: “Vettel è un patrimonio della Ferrari”

Il sogno non è cambiato, è sempre lo stesso, riportare il titolo iridato a Maranello. Sin dal suo arrivo in Ferrari nel 2015, Sebastian Vettel ha lavorato duramente insieme alla squadra italiana per crescere e rendere nuovamente la Rossa un team da titolo mondiale, per realizzare quel sogno che il tedesco aveva fin da bambino. Non è certo un mistero che le due parti siano spesso state vicine anche prima del 2015, ma per vari motivi quel matrimonio dovette attendere un momento in cui c’era bisogno di un pilota da cui ripartire, con cui mettere le basi per riportare la Ferrari al top dopo anni avari di soddisfazioni.

A raccontare questi 4 anni in Rosso di Sebastian Vettel è proprio chi l’ha portato in Ferrari, colui che ha firmato quel contratto a fine 2014, Luca di Montezemolo: “È un ragazzo molto carino. Ricordo che venne a casa mia con Domenicali portando una scatola di cioccolatini svizzeri. È molto educato e mi piacque subito come persona. Fece un’analisi di quella che era la sua posizione alla Red Bull ed era molto felice di avere la possibilità di venire alla Ferrari. Gli dissi che Michael era io suo primo sostenitore, che quando nell’estate nel 2009 non era in grado di tornare in pista con noi, mi chiese ‘perché non prendete Vettel? È giovane ma secondo me diventerà il migliore’, ma in quel momento avevamo già firmato con Alonso. Al tempo sinceramente pensai che fosse un troppo presto per portare Vettel a Maranello, a causa della pressione che c’è in Ferrari ed altre motivazioni” ha raccontato l’ex Presidente della squadra italiana a “Beyond The Grid”, il podcast ufficiale della Formula 1.

“In ogni caso, fui io a firmare con Vettel e penso che sia un ottimo pilota. Sicuramente ha vinto dei campionati con la macchina migliore, ma ha vinto” – ha poi aggiunto Montezemolo -. “Arrivò a Maranello in novembre, mentre io avevo lasciato la Ferrari ad ottobre, quindi non lo vidi mai a Maranello, ma il mio feeling dall’esterno, e ogni tanto dall’esterno capita di sbagliarsi, è che sia un ragazzo molto veloce, una bella persona, una ragazzo che ama la Ferrari e che conosce le sue responsabilità, ma credo che forse a volte non abbia quella forza necessaria, ma naturalmente non ho avuto neanche la possibilità di incontrarlo in un meeting. Questa è la mia sensazione dall’esterno. Detto ciò, credo che Sebastian sia un patrimonio della Ferrari, che è possibile fare degli errori, non dobbiamo dimenticarci che anche Michael ne fece nei primi anni, che ci sia il bisogno di motivarlo, di proteggerlo, di fargli sentire che tutta la squadra è con lui”.

Nonostante Vettel ci sia andato vicino in diverse occasioni, il tedesco non è ancora riuscito a riportare l’ambita corona iridata a Maranello. Ma se fosse ancora Presidente della Ferrari, quali sarebbero le mosse che Montezemolo attuerebbe per mettere il 4 volte campione del mondo nelle condizioni di esprimersi al meglio: “Prima di tutto, parlando con lui. Capire cosa vuole, cosa gli serve, cosa non gli piace, cosa gli serve per esprimersi meglio, in termini di persone, di metodologie di lavoro, nel come preparare la gara… Insomma, un’analisi a 360°. In secondo luogo, gli direi di rimanere vicino al team è che la mia porta è sempre aperta. Poi direi al team manager di garantirgli il massimo supporto pubblico durante i weekend, perché in alcune occasioni ho letto delle critiche da parte del team, e credo che si tratti di un grosso errore. Quando sei a Maranello a porte chiuse, si discute, ma si vince e si perde insieme. Penso che se un pilota commmette degli errori, come può accadere, credo sia perché senta la pressione o perché non sente intorno a sé il pieno supporto. Naturalmente si può essere anche sfortunati, perché secondo me quello che è accaduto a Singapore, si può discuterne all’infinito, ma per me non si tratta di un errore. Ma credo che in certi momenti Vettel non sia abbastanza freddo, ma credetemi, sono stato in Ferrari più di 25 anni e non mi piace quando le persone parlano dall’esterno, non sanno molti dettagli di come procede la situazione, quindi potrei anche sbagliarmi” ha commentato il manager italiano.

La stagione 2018 è stata quella che ha visto le maggiori chance di coronare il sogno e vincere il titolo mondiale, ma purtroppo il campionato si è concluso nuovamente con un secondo posto. Montezemolo ha voluto sottolineare come, anche se è vero che la vettura abbia avuto dei momenti bui durante il corso del campionato, ci fosse molto su cui lavorare anche sul tema della gestione dei piloti: “Penso che Vettel sia uno dei tre migliori piloti in griglia, non si discute su questo. Nel 2018 credo che la Ferrari sia stata più competitiva in alcune gare rispetto alla Mercedes, probabilmente è stato il loro successo più complicato da quando sono rientrati in Formula 1. Penso che la Ferrari abbia costruito una buona macchina e abbia fatto dei progressi, quindi se devo dire la mia opinione, penso che ci fosse troppa pressione, e questo può accadere. Ma anche che ci sia qualcosa da migliorare nel team, anche nelle modalità con cui vengono gestiti i piloti, perché se guardiamo al 2015, 2016, 2017 e 2018, in particolare negli ultimi due anni era possibile vincere il titolo. Se Ferrari ha perso la corsa al titolo a 2/3 gare dalla fine, e non nella seconda parte di gara dell’ultimo appuntamento del campionato, come nel 2008, 1997, 2010 e 2012, ti devi chiedere il perché. Non è semplicemente una questione di macchina. Penso che in alcune gare nel 2018, sia nella prima che nella seconda parte di stagione, in mia modesta opinione Ferrari fosse migliore della Mercedes” ha poi concluso l’ex Presidente Ferrari.

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