F1 | McLaren e il caso “T-Tray”: dubbi e tensioni dopo l’archiviazione della FIA

McLaren continua ad essere critica sul caso T-Tray nonostante l'archiviazione della FIA

F1 | McLaren e il caso “T-Tray”: dubbi e tensioni dopo l’archiviazione della FIA

F1 McLaren T-Tray – Nel cuore di una stagione movimentata, la FIA ha archiviato il caso che coinvolgeva Red Bull nella controversia sul “T-Tray,” scagionando la squadra da qualsiasi accusa di irregolarità. L’indagine, scaturita da sospetti sollevati da McLaren, riguardava presunte alterazioni manuali dell’altezza anteriore della RB20 durante il parco chiuso. Un’infrazione molto grave rispetto ai regolamenti tecnici in vigore da due decenni. Tuttavia, la mancanza di prove ha portato la FIA a confermare la conformità del sodalizio attualmente capitanato da Christian Horner e diretto tecnicamente da Pierre Wachè.

Brown critico verso Red Bull

Secondo l’accusa, la scuderia anglo-austriaca avrebbe utilizzato un meccanismo a leva nell’area dei pedali per regolare manualmente l’altezza del veicolo. Red Bull ha risposto spiegando che i movimenti sospetti sarebbero stati possibili solo con la vettura smontata, convincendo così la FIA a chiudere il caso. Nonostante la decisione, il CEO di McLaren, Zak Brown, ha espresso perplessità e continua a nutrire dubbi sull’esito dell’indagine, sollecitando una dichiarazione formale da parte degli ex e attuali tecnici della compagine di Milton Keynes per confermare la regolarità del processo.

In contrasto con l’approccio più critico di Brown, Andrea Stella, team principal di McLaren, ha assunto una posizione moderata, sottolineando come, in mancanza di prove concrete, sarebbe preferibile concentrare le risorse sulle prestazioni in pista: “Forse è tempo di deporre le armi e cercare di migliorare in gara. Insistere contro un muro apparentemente insormontabile rischia di rivelarsi controproducente”. Questo episodio, emerso durante il fine settimana di Austin, ormai più di un mese fa, ha messo in luce le difficoltà di gestire sospetti in Formula 1, dove l’ingegno tecnico spinge spesso i limiti della legalità.

Il punto di Stella sul caso T-Tray

La struttura di Red Bull, che include figure passate in altri team, potrebbe aver alimentato ulteriormente le speculazioni da parte di McLaren, contribuendo al clima di tensione. La chiusura dell’indagine invita le scuderie a concentrare i propri sforzi sul miglioramento in pista, senza lasciarsi distrarre da accuse che potrebbero distogliere l’attenzione dagli obiettivi principali. Secondo alcuni critici, per McLaren sarebbe più produttivo spostare il focus verso il successo sportivo piuttosto che prolungare il dibattito su vicende esterne alla competizione.

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