F1 | Leclerc è un asso fuori dal comune, e adesso la Ferrari è tutta sua

Capolavoro del giovane ferrarista nel GP di casa: è nata una stella?

F1 | Leclerc è un asso fuori dal comune, e adesso la Ferrari è tutta sua

“Sei perdonato per ieri, grazie grazie” E’ il team principal Binotto, a caldo, via radio, a consegnare di fatto le chiavi di Maranello al fenomeno che avanza. E Charles Leclerc fa passi da gigante, vincendo due gare di fila, una più bella dell’altra, espugnando Monza e mandando in tripudio il tifo ferrarista, che sotto al podio urla festante il suo nome.

La “bastardata” di sabato – ovvero l’egoismo del campioncino messo tutto in mostra in qualifica, con una buona dose d’astuzia – cancellata con un colpo di pennello da una guida deliziosa, da una gara magistrale, sontuosa, nella determinazione con la quale il monegasco ha voluto questa vittoria, facendo a sportellate con Hamilton e regolando anche la seconda Mercedes, quella di Bottas.

Uno contro due, involandosi verso un traguardo mai così importante, significativo. La Ferrari non vinceva dinanzi al suo pubblico dal 2010 e le analogie con quella edizione si sprecano. Allora era Alonso tallonato da una grigia con motore Mercedes guidata da un pilota inglese. Stavolta è Leclerc tallonato da un motore Mercedes guidato da un inglese e poi da un finlandese. Ora come allora la Rossa scappava sul dritto ma la rivale guadagnava nei pochi tratti guidati. Da Alonso a Leclerc, è finita la maledizione di Monza. Ma se Nando era un campione navigato in lotta per il mondiale, il trionfo di Charles è quello di un giovanissimo “eletto”. Il predestinato, appunto, “Noi crediamo in lui e lui crede in noi, faremo grandi cose” è ancora Binotto a parlare, sportivamente innamorato di questo piccolo fuoriclasse.

Cattiveria, fame, talento, determinazione. E anche intelligenza, nel gestire la meccanica e le gomme, nonché grande lucidità contro entrambi i duellanti. E’ così che Leclerc ha costruito una vittoria epica, da annali, uno di quei successi che possono salvare una stagione e dare speranze per il futuro. Il talentino di casa, cresciuto nell’Academy, ha finito per oscurare il capitano Sebastian Vettel, relegandolo in un mesto angolino dove Seb non merita di stare.

Dai fattacci in qualifica, che potrebbero già aver leggermente incrinato un rapporto sinora ottimo, all’erroraccio di Seb in gara. Vettel nel giorno della grande festa Ferrari è relegato in secondo piano, comparsa malinconica in un quadro che lo vede sempre più in posizione defilata, ai margini di un Cavallino rampante sempre più difficile da domare, per lui, non per il nuovo arrivato, che spazza via dubbi e malumori mandando in visibilio il pubblico. “Leclerc, Leclerc…” è un urlo assordante, e del sabato da furbetto non si ricorda più nessuno.

Antonino Rendina


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