F1 | Hamilton, fuoriclasse che sta tenendo in gioco la Mercedes

Nelle difficoltà emerge la statura del fenomeno

F1 | Hamilton, fuoriclasse che sta tenendo in gioco la Mercedes

Dodici punti con cinque GP al termine del mondiale iniziano ad essere un passivo che fa riflettere, anche i più scettici. “No macché, alla fine vince la Mercedes, vincono sempre loro”, questo è quello che in tanti hanno sempre pensato, fidandosi poco della tenuta sulla distanza della Red Bull e soprattutto della difficoltà del team di Toto Wolff.

E invece proprio la gara di Austin dovrebbe iniziare a far cambiare la percezione dei rapporti di forza, perché su una pista che per layout e tradizione sembrava “telefonata” per una vittoria Mercedes, la RB16B ha fatto il bello e cattivo tempo, esaltando la classe di Verstappen, ma anche la solidità di Perez, e permettendo alla squadra anglo-austriaca di giocarsi una partita fondamentale in superiorità numerica.

Lewis Hamilton, nonostante il guizzo importante al semaforo verde, ha potuto ben poco contro la consistenza e la velocità generale della Red Bull, con un Max Verstappen sempre più a suo agio nel ruolo di cannibale, in perfetto controllo della situazione. La sensazione è che noi non siamo mai stati abituati, nell’era ibrida, a vedere una Mercedes in difficoltà, così vulnerabile, o comunque meno competitiva di una diretta rivale. E’ successo per tratti di stagione nel 2017 e nel 2018, quando la Ferrari mise in crisi gli anglo-tedeschi, senza mai però uscire e reggere alla distanza come i bibitari nel 2021, squadra che attualmente vanta il pacchetto migliore.

Ciò che tiene a galla la Mercedes nella lotta mondiale è il talento – sconfinato – di Lewis Hamilton, un pilota che nonostante i 100 GP vinti e i sette titoli mondiali inanellati in una carriera da urlo, trova ancora gli stimoli e la fame per lottare metro dopo metro contro un avversario a tratti inarrestabile.

Lo avevamo visto a Zandvoort, dove Lewis si era aggrappato con la guida ad un Verstappen imprendibile, e lo “show” è andato di nuovo in onda ad Austin. Hamilton in qualifica ha infilato un giro da urlo, prendendosi la prima fila, e in gara le ha provate tutte, ma davvero tutte, per avere ragione di Max Verstappen. Non gli è bastato partire a razzo, non ha funzionato l’invero rivedibile strategia della squadra, probabilmente poteva fare ben poco, eppure ha overperformato giro dopo giro, tentando l’impossibile.

Hamilton anche arrivando secondo, e perdendo punti in classifica, ha legittimato la sua grandezza; è emozionante e altamente significativo ammirare un fuoriclasse che ha scritto la storia della categoria guidare oltre il potenziale della propria monoposto, danzando tra le curve, uscendo da ogni piega come un ossesso, con l’inconfondibile stile aggressivo e cattivo. Dopo la gara il campione inglese ha twittato “It’s not over”, non è finita, ed è questa la sua peculiarità: non si arrende mai. La W12, nonostante il pacchetto evo di Silverstone, non sembra al livello della Red Bull. Ma chi darebbe questo Lewis per spacciato?

Antonino Rendina


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