F1 | Hadjar, la rivelazione che non chiede consigli: “Hamilton? Lo ammiro, ma voglio fare da solo”
Isack Hadjar e il supporto di Lewis Hamilton in questa sua prima stagione in Formula 1

F1 Hadjar Hamilton – Nel suo primo anno completo in Formula 1, Isack Hadjar si sta facendo largo tra i grandi con una rapidità che sorprende. Il giovane pilota del programma Red Bull, promosso nel 2025 nel team satellite, non solo ha mostrato velocità e consistenza, ma ha anche rivelato un carattere forte, segnando il proprio spazio in un paddock dove il rispetto si guadagna più con i risultati che con i nomi.
Hadjar e il rapporto con Hamilton
Tra i compagni di griglia, Hadjar ha oggi l’occasione di confrontarsi con uno dei suoi idoli d’infanzia: Lewis Hamilton, ora in forza alla Ferrari. Ma il rispetto non ha mai lasciato spazio al timore reverenziale. Intervistato da Mundo Deportivo, il francese di origini algerine ha raccontato il fascino di condividere la pista con il sette volte campione del mondo: “È una bella esperienza, lo seguivo da bambino ed è incredibile poterci correre insieme. Ho conosciuto anche suo padre, con cui vado d’accordo”. Il rapporto, però, resta circoscritto alla cordialità tra colleghi: “Non mi dà consigli, e nemmeno glieli ho mai chiesti. Preferisco imparare da solo. Voglio costruire la mia carriera con le mie forze”.
Parole che rivelano la mentalità di un giovane deciso a crescere senza scorciatoie, mantenendo un profilo indipendente anche nei confronti di figure affermate. Una visione che Hadjar spiega con lucidità, sottolineando come i ruoli in pista non consentano reali relazioni da maestro e allievo: “In gara siamo rivali. È difficile instaurare un legame diverso in questo contesto. Lewis ha corso tanti anni con la stessa squadra. Cambiare ambiente, metodo di lavoro e abitudini non è semplice. Io, invece, sono abituato a dovermi adattare. In Formula 3, poi in Formula 2, e ora in F1 ho sempre cambiato scenario. Questo mi aiuta a essere flessibile”.
Una stagione all’opposto
Il concetto di “adattabilità” è, secondo Hadjar, una delle sue qualità principali. Non avere abitudini radicate, sostiene, può rivelarsi un vantaggio in uno sport in continua evoluzione, dove la capacità di ricalibrarsi rapidamente è fondamentale: “In Formula 1 serve elasticità mentale. Se ti abitui troppo a un sistema, poi rischi di essere penalizzato quando le cose cambiano”.
Mentre Hadjar cresce gara dopo gara, Hamilton attraversa una fase complicata della sua annata. A 14 GP dalla fine, il britannico è distante 119 punti dal leader Oscar Piastri e in classifica paga 25 lunghezze anche rispetto al compagno Charles Leclerc. Il salto in Ferrari, atteso e discusso, si è rivelato più difficile del previsto. Nei fatti, quindi, le traiettorie dei due piloti sembrano oggi opposte: da un lato un campione alle prese con la ricostruzione, dall’altro un talento emergente che punta a lasciare un segno.
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