F1 GP Italia, Toro Rosso: Intervista esclusiva a Carlos Sainz

"Per un top team sono disposto ad aspettare il tempo necessario"

F1 GP Italia, Toro Rosso: Intervista esclusiva a Carlos Sainz

Terzo anno in F1 al volante della Toro Rosso per Carlos Sainz, che torna a Monza con la speranza di ottenere qualche punto, su una pista non particolarmente amica della monoposto del team di Faenza. Alla vigilia del weekend di gara lo spagnolo, al momento nono in classifica generale, ci ha raccontato la sua prima parte di stagione, la migliore per lui da quando è arrivato in F1, e di quello che verrà, con la speranza di un futuro da campione.

Nelle due passate edizioni del GP di Italia hai sfiorato la top ten qui: 11esimo nel 2015 e 15esimo lo scorso anno. Che tipo di gara è per te Monza?

“Per me è una delle gare più speciali dell’anno, soprattutto per la storia che ha questo circuito, per quella della Ferrari e di tutti i suoi tifosi. Per la F1 è un GP molto speciale e da fan della F1 quale sono, è lo stesso per me”.

E dal punto di vista tecnico?

“Non è una pista comune, e sappiamo che questo tracciato non è favorevole alla nostra macchina, ma non puoi andare a un GP pensando che non ci sia nulla da fare. Siamo consapevoli che sarà una gara difficile ma continuiamo a lavorare come abbiamo fatto a Spa, e forse uno o due punti riusciremo a portarli a casa. Di più credo sia praticamente impossibile”.

La pioggia è prevista al sabato, mentre la gara dovrebbe essere asciutta.

“Per il momento abbiamo un po’ di previsioni di pioggia, quindi sarà in qualche modo un weekend un po’ compromesso fin dal venerdì. Probabilmente non si potrà provare tutto quello che si vuole prima della gara, ma speriamo comunque di fare bene”.

Quest’anno hai avuto accesso alla Q3 quattro volte su 12 appuntamenti. Cosa c’è da migliorare da questo punto di vista?

“Semplicemente al momento non abbiamo il ritmo sufficiente; gli altri hanno qualcosa che noi non possiamo mettere nel giro secco, anche se poi è vero che la macchina in gara si comporta un po’ meglio. Ma in Qualifica ci manca il passo necessario”.

Di recente hai dichiarato che la Formula 1 è divisa in due categorie. Come squadra cosa potete fare per ridurre il gap nei confronti dei rivali che se la giocano alle spalle dei team di testa?

“Dobbiamo provare a mettere un po’ più di carico aerodinamico nella macchina. Ci sono team come Renault e McLaren che durante l’anno hanno migliorato tantissimo in quell’area. In circuiti come l’Ungheria siamo mezzo secondo dietro di loro, mentre prima su piste come Monaco eravamo noi quelli davanti. C’è stato un tale livello di sviluppo in F1 che per me non è nemmeno giusto fare paragoni alla fine: team come questi hanno budget che la Toro Rosso non possiede”.

A tre quarti di stagione la Toro Rosso è al sesto posto nei Costruttori con 40 punti, 36 dei quali sono merito tuo. Nella classifica piloti sei invece al nono posto, alle spalle delle due Force India.

“Penso che la Force India, dopo i tanti punti presi nella prima metà della stagione, sia un po’ troppo lontana da noi per guardarla come una rivale oggettiva. Per il momento abbiamo la Williams davanti: ritengo sia un team che possiamo riuscire a battere quest’anno, se facciamo le cose per bene. Il problema è che dietro di noi ci sono Renault e McLaren che stanno spingendo tantissimo, soprattutto su circuiti dove il motore conta meno, come da Singapore in poi. Sarà quindi difficile per noi mantenere il sesto posto se continuiamo ad avere quel deficit di passo nei loro confronti. È un aspetto sul quale stiamo lavorando: abbiamo un pacchetto pronto in arrivo per una delle gare asiatiche e forse quello ci darà una mano”.

Qual è il tuo bilancio stagionale ad oggi?

“Personalmente sono molto contento della mia prima parte di stagione, soprattutto perché abbiamo affrontato gare non facili. Nel gruppo di mezzo siamo in cinque team, quasi 10 auto, che lottano per le posizioni dal settimo al decimo posto. Riuscire ad andare a punti nelle gare affrontate finora è stato molto importante. Sono molto contento ma da qui in poi sarà un risultato difficile da mantenere”.

Quali sono le piste pro Toro Rosso da qui a fine stagione e su quali invece avrete più difficoltà?

“Singapore, Malesia e Austin: forse possiamo fare qualcosa in più, mentre Brasile, Messico e direi Abu Dhabi, oltre a Monza, sono peggiori per noi. In generale saremo vicini alla top ten, ma per fare punti dobbiamo fare un weekend perfetto”.

Quanto sei disposto ad aspettare per arrivare in un top team?

“Il tempo che è necessario, perché alla fine in F1 non puoi essere tu quello che decide. Come me tanti altri piloti sono nella stessa situazione, e stanno anche facendo un buon lavoro. Non è così facile arrivare in un top team semplicemente perché non ci sono top team, ma solo quattro sedili disponibili. È molto difficile, ma non mi impongo una finestra di tempo perché non serve a niente. Purtroppo i risultati non bastano: il migliore esempio è Fernando. Puoi essere bravo quanto vuoi, ma se non sei al posto giusto nel momento giusto è impossibile diventare campione del mondo”.

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