F1 | Giovinazzi: “Non si può competere contro i soldi”

Il pilota di Martina Franca ha aggiunto: "Esco dalla Formula 1 a testa alta"

F1 | Giovinazzi: “Non si può competere contro i soldi”

Nel 2022 non ci sarà un’italiano schierato sulla griglia di partenza, il che ha dell’incredibile, soprattutto se pensiamo che Antonio Giovinazzi non ha perso il posto per scarsi risultati ma perché a sostituirlo arriva Guanyu Zhou con tanto di sponsor cinesi dalla sua. Intervistato dal Corriere.it, il pilota di Martina Franca ha parlato della sua delusione ma anche della sua volontà di ritornare in Formula 1.

“Sono stati mesi difficilissimi. C’erano voci sempre più insistenti su di me ma ho sempre cercato di tenerle lontane, anche se non era facile. Per questo, sono contento di come ho reagito, esco dalla F1 a testa alta”.

E così il 28 enne, reduce dalla sua migliore stagione in Formula 1, si ritrova a ripiegare sul mondiale di Formula E.

“È vero, ora ci sono piloti che decidono le politiche finanziarie di intere squadre. Ma non sono l’unico ad aver perso il posto per questo. Non è un addio ma un arrivederci. Nel frattempo continuerò a correre, in Formula E con il team Dragon, e poi sarò al servizio della Ferrari. È un grande impegno, è la squadra che mi ha dato tutto”.

Giovinazzi preferisce dire che è solo un arrivederci, perché è consapevole dei sacrifici fatti dalla famiglia per poter raggiungere il sogno della Formula 1:

“Più crescevo e più diventava difficile realizzare il sogno di essere pilota di Formula 1. Io però ci credevo, ma soprattutto ci credeva papà. Ha fatto tantissimi sacrifici per me. All’epoca era rappresentante di un’azienda di trasporti. Girava tante ditte e prima di parlare del suo lavoro parlava di me. Mamma era preoccupata, a 13 anni viaggiavo quasi da solo, accompagnato soltanto dal meccanico, anche lui pugliese. Treni, pullman, all’estero in camion. Per lei non era facile da accettare. Ma non me lo ha mai fatto pesare. Sopportava, perché quel sogno si avverasse”.

Il pilota pugliese ha parlato poi del rapporto con il suo compagno di squadra, Kimi Raikkonen:

“E’ sempre stato il compagno di squadra ideale, ma anche prima nel 2007 quando gli preparavo la macchina al simulatore della Ferrari ci eravamo trovati subito. Che strano: il campione del mondo 2007, che avevo visto trionfare dal divano di casa insieme a papà, ci ho corso accanto. Sempre leale, sempre fondamentale per la mia crescita. Ci risentiremo”.

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