F1 | Ferrari, Binotto: “Sento la responsabilità, ma la pressione è più all’esterno che all’interno del team”
"Stiamo investendo nel medio e lungo periodo", ha detto il team principal del Cavallino
Il 2019 ha rappresentato la stagione della promozione per Mattia Binotto. L’ingegnere italo-svizzero, già direttore tecnico del Cavallino, è stato infatti nominato team principal della Ferrari prendendo il posto di Maurizio Arrivabene.
Quella trascorsa non è stata però un’annata facile per Binotto, che ha sperimentato le difficoltà del doppio ruolo, e per la Rossa che continua a restare a digiuno di allori iridati che mancano rispettivamente dal 2007 (titolo piloti con Kimi Raikkonen) e 2008 (titolo costruttori).
“Sento la responsabilità. Guidare la Ferrari comporta un’alta responsabilità, ma la pressione è più dall’esterno piuttosto che dall’interno – ha ammesso Binotto -. Penso come posso fare il mio lavoro. Conosco molto bene il team, conosco bene la Ferrari, conosco le persone all’interno e se c’è qualcosa che mi diverte nel mio ruolo è gestire le persone. Gestivo già personale tecnico, ma ora è molto più ampio e all’improvviso mi sono ritrovato a gestire i piloti, cosa che mi diverte, e sento che possiamo fare un buon lavoro”.
Entrato in Ferrari nel 1995, Binotto ha scalato le gerarchie di Maranello arrivando fino al comando della Gestione Sportiva: “La gente dovrebbe giudicarmi per quello che ho fatto in 25 anni – ha sottolineato l’ingegnere italo-svizzero -. Non sono un novellino in F1. Non c’è nulla di magico in F1. Stiamo investendo nel medio e lungo periodo. I giudizi dovrebbe essere dati tra due o tre anni perché ho bisogno di quel tempo per modellare il team e l’organizzazione”.
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