F1 | Emergenza Coronavirus, Cina pronta a chiedere il rimborso della tassa di iscrizione

L'annullamento del GP a Shanghai potrebbe causare una perdita di circa 43 milioni di dollari per Liberty Media

Juss Sports Group, come da regolamento, è pronta a richiedere la restituzione della tassa di iscrizione al campionato
F1 | Emergenza Coronavirus, Cina pronta a chiedere il rimborso della tassa di iscrizione

La sospensione del Gran Premio di Cina a causa del Coronavirus potrebbe costare a Liberty Media almeno 43 milioni di dollari. Secondo quanto dichiarato dal quotidiano economico City A.M, il regolamento scritto da FIA e FOM permette all’organizzatore di richiedere un rimborso della tassa di iscrizione in caso di annullamento dovuto a “cause di forza maggiore”.

Un aspetto importante, sottolineato anche da Christian Sylt, che aiuterebbe senza ombra di dubbio la Juss Sports Group, società organizzatrice dell’evento, a rientrare dell’enorme perdita causata dall’annullamento del Gran Premio allo Shanghai International Circuit.

Liberty Media, ricordiamo, sta cercando in tutti i modi di trovare un nuovo slot in calendario per la Cina, con l’ultima idea che prevede l’inserimento del GP in calendario il 22 novembre, a cavallo tra i Gran Premi del Brasile e di Abu Dhabi. Una soluzione che però non è gradita dalle squadre, visto che si verrebbe a creare un “triple leader” al di fuori dell’Europa.

“Se la cancellazione di un evento è dovuta a cause di forza maggiore, come ad esempio lo scoppio di una malattia, il promoter della gara può chiedere il rimborso della tassa di iscrizione”, ha dichiarato Sylt. “Si tratterebbe di un danno non indifferente per Liberty Media, vista la perdita di un’entrata importante”.

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