F1 | Ben Sulayem spinge per un 12° team in griglia: “Serve un costruttore cinese”

F1 Ben Sulayem Geely – Mohammed Ben Sulayem continua a sostenere l’espansione della Formula 1 con l’introduzione di una 12° scuderia nel campionato. Dopo l’ingresso di Cadillac e General Motors a partire dal 2026, l’obiettivo adesso è quello di attirare l’attenzione di un costruttore cinese, rafforzando così la presenza delle grandi nazioni nel mondiale.

Ben Sulayem stuzzica Liberty Media

Secondo il Dirigente emiratino, spesso finito nell’occhio del ciclone nell’ultimo anno e mezzo, la Cina si sta creando un background importante grazie al Gran Premio che si tiene ogni anno a Shanghai, aspetto che dovrebbe portare il gotha del motorsport a ruote scoperte a valutare un progetto tecnico portato avanti a 360° dal paese asiatico: “Il mio sogno, negli ultimi due anni, è stato quello di vedere le grandi potenze dell’automotive impegnate in Formula 1 e il prossimo obiettivo, proprio in tal senso, è accogliere un costruttore cinese. Abbiamo già avuto un pilota cinese in griglia, mentre la gara di Shanghai è ormai una classica del campionato. Dobbiamo lavorare verso questa direzione”.

Tra i nomi più accreditati per entrare figura Geely, gruppo automobilistico che possiede quote di Aston Martin e ha manifestato in passato l’intenzione di acquisire una squadra. La possibilità di un ingresso di un costruttore cinese potrebbe favorire ulteriormente la crescita della Formula 1 in un mercato strategico, aumentando l’interesse per il campionato nel Paese asiatico.

L’idea di un Costruttore cinese in Formula 1

L’espansione della griglia resta però un tema controverso, con alcuni team che si oppongono all’idea di condividere gli introiti con un’ulteriore scuderia. La FIA, tuttavia, sembra determinata a proseguire su questa strada, valutando attentamente le candidature per garantire che ogni nuovo ingresso sia sostenibile e competitivo. In ogni caso l’eventuale ingresso di un 12° team, dopo il già confermato benvenuto a General Motors e Cadillac, rappresenterebbe un nuovo capitolo nella crescita della Formula 1, con l’obiettivo di rendere il campionato ancora più globale e attrattivo per costruttori e investitori.