F1 | Aston Martin, Cardile sorpreso da Honda: “Il loro è un approccio molto aggressivo”
Enrico Cardile ha parlato del primo approccio di Honda alla nuova realtà Aston Martin
F1 Aston Martin Cardile – Quella tra Honda e Aston Martin sarà una delle alleanze più interessanti del nuovo ciclo regolamentare della Formula 1. Dopo la conclusione della collaborazione con la Red Bull a fine stagione, la casa giapponese non abbandonerà il Circus, ma aprirà un nuovo capitolo come fornitore ufficiale di power unit per il team di Lawrence Stroll. Dal 2026, infatti, la Honda HRC sarà il cuore della monoposto di Silverstone, in concomitanza con l’introduzione delle nuove norme tecniche che segneranno l’inizio dell’era “ibrida avanzata” della F1.
Una collaborazione esclusiva
A differenza dei suoi concorrenti, il costruttore nipponico fornirà i propri motori a una sola scuderia, una condizione che secondo Enrico Cardile, direttore tecnico Aston Martin ed ex Ferrari, rappresenterà un vantaggio strategico: “Da un lato, durante lo sviluppo, cercano solo di soddisfare le nostre richieste, quindi non devono scendere a compromessi con richieste diverse. Dall’altro credo che possano spingere di più sullo sviluppo, perché dovendo fornire power unit a un solo team le quantità sono inferiori e questo permette loro di impegnarsi maggiormente.” L’ingegnere aretino, entrato in Aston Martin la scorsa estate, ha lodato il livello di coinvolgimento della Honda: “Sono rimasto sorpreso dal loro impegno e dal loro approccio aggressivo. Sono molto aperti alla collaborazione per soddisfare le nostre richieste sul lato telaio, ma finora mi sono concentrato completamente sullo sviluppo del telaio piuttosto che sul propulsore.”
L’era Newey e il nuovo regolamento
Il 2026 coinciderà anche con il debutto della prima vettura progettata da Adrian Newey per Aston Martin, in un contesto tecnico completamente rivoluzionato. Le monoposto saranno più leggere, con aerodinamica semplificata e un maggiore bilanciamento tra la componente elettrica e quella termica del motore. E proprio in tal senso, Cardile non condivide la preoccupazione di chi teme regole troppo limitanti: “Ho avuto la stessa sensazione nel 2021, con regolamenti che sembravano estremamente restrittivi. Ma quando inizi a lavorarci scopri che c’è spazio per essere creativi, per trovare nuove soluzioni e per dare il massimo nello sviluppo.”
Un binomio ambizioso
La collaborazione esclusiva tra Honda e Aston Martin rappresenta quindi un caso unico nel panorama 2026: un solo team, un solo motore e un progetto tecnico condiviso, che punta a far compiere alla squadra britannica il definitivo salto di qualità verso la lotta per le vittorie.
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