F1 | 23 novembre 2014: l’ultima gara di Fernando Alonso in Ferrari
Lo spagnolo chiude la sua esperienza professionale con la Rossa sulla pista dove nel 2010 cullò il sogno iridato
Sono passati cinque anni dall’ultima gara disputata da Fernando Alonso al volante di una Ferrari, ponendo fine a un quinquennio nato sotto le migliori aspettative nel 2010 e che invece si è chiuso tra mille rimpianti.
La passerella che ospita l’addio in rosso di Fernando è la pista di Yas Marina, sede del Gran Premio di Abu Dhabi, dove lo spagnolo non va però oltre il nono posto – preceduto dalla Red Bull di quel Sebastian Vettel che ne raccoglierà l’eredità a Maranello – penalizzato da una F14T terribilmente poco competitiva. Eppure, alla guida di una della Rosse più imbarazzanti dell’ultimo decennio, Matador Fernando riesce a conquistare gli unici due piazzamenti iridati di quella stagione.
Il primo a Shanghai dove coglie il terzo posto alle spalle delle Mercedes di Hamilton e Rosberg, nella domenica di Pasqua che segna il passaggio dall’era Stefano Domenicali a quella (seppur breve) di Marco Mattiacci, il secondo all’Hungaroring dove lo spagnolo è autore di una strepitosa gara in condizioni miste ottenendo la piazza d’onore. La vittoria, che per quanto visto in pista avrebbe meritato Alonso, va invece a Daniel Ricciardo che riuscì a beffare FA14 nelle battute finali di gara grazie a gomme molto più fresche.
“Correre con la Ferrari è stata un’esperienza straordinaria, con un grande team e un marchio molto forte. Ringrazio tutti i ferraristi per il loro supporto, mi mancherà la squadra, mi mancheranno i tifosi e l’Italia. Anche se le nostre strade si dividono credo di aver vissuto un’esperienza unica che qualsiasi pilota di Formula 1 dovrebbe augurarsi nella vita. Smetto di essere un pilota Ferrari, ma da lunedì sarò un tifoso Ferrari!”, dichiara Alonso negli Emirati.
Alonso, nonostante un carattere accentratore (ma quale campione non ce l’ha?) e alcune uscite dialettiche rivedibili, ha dato tutto se stesso per la causa del Cavallino portando Maranello a giocarsi due Mondiali andati poi a Sebastian Vettel. Lo spagnolo infatti riuscì con il proprio talento a sopperire alle mancanze tecnico/aerodinamiche della Rossa. Indimenticabili i trionfi colti a Monza 2010, Silverstone 2011, Valencia 2012 e Montmeló 2013 solo per citarne alcuni. Scolpite nella memoria dei ricordi dei tifosi ferraristi le lacrime di Fernando a Valencia, dove trionfa dopo una pazza gara che lo vede partire undicesimo.
Il sipario rosso di Alonso – ironia della sorte – si chiude proprio nel deserto di Abu Dhabi, dove quattro anni prima aveva portato tutti i tifosi del Cavallino a cullare il sogno iridato… poi infrantosi alle spalle della Renault di Vitaly Petrov. Sliding doors del destino. Come del resto è accaduto altre volte nella carriera di Fernando.
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