Elkann crea imbarazzo: in Ferrari è sempre colpa dei piloti, mai di chi non sa progettare auto
Sempre più evidente la spaccatura nel team di Maranello: Leclerc e Hamilton sono con Vasseur, mentre il reparto tecnico viaggia da solo
“I piloti devono pensare a guidare e parlare di meno. Bene meccanici e ingegneri, la macchina è migliorata”. Con queste parole sconcertanti, il presidente della Ferrari John Elkann ha commentato il weekend senza punti della Scuderia di Maranello a Interlagos. Una domenica nera, sportivamente parlando, per un team che quest’anno ha fatto acqua da tutte le parti. Se la fortuna è cieca, la sfiga ci vede benissimo, e ne sa qualcosa Leclerc, buttato fuori da un contatto tra Piastri e Antonelli. Il monegasco aveva il podio alla portata, e sarebbe stato l’ottavo in una stagione fallimentare.
Sì, fallimentare, è la parola che meglio rende l’idea dell’annata della Ferrari, fatta di tanti proclami in inverno, subito andati a farsi benedire sin dall’esordio di Melbourne. Già dai test in Bahrain, però, si era capita l’antifona: la SF-25 era nata malissimo, aveva dei problemi strutturali che dalla Cina sono stati scoperti in ogni loro sfaccettatura, con una monoposto che consumava troppo il fondo, ma che di fatto nel suo complesso aveva noie un po’ dappertutto. La sospensione posteriore, tanto decantata e montata con fatica in Belgio è stata un flop, e degli aggiornamenti veri e proprio sulla monoposto nemmeno l’ombra.

John Elkann, presidente della Ferrari durante il Gran Premio d’Ungheria 2025 – XPB
Le parole di John Elkann sembrano stonare totalmente con la realtà: attaccare i piloti dopo un anno disastroso a livello tecnico è quantomai fuori luogo. Non ce ne voglia il presidente, per carità, ma così dicendo avvertiamo sempre di più una spaccatura all’interno del team e che con difficoltà potrà essere superata. Leclerc e Hamilton lavorano quanto più possibile in sintonia, e il team principal Fred Vasseur è dalla loro parte. È una fiducia reciproca, ribadita anche prima del weekend di Austin, quando i due piloti sono riusciti a confezionare tutto sommato un ottimo fine settimana per gli standard decisamente bassi di questa stagione.
L’altra “fazione” è fatta proprio dai tecnici tanto elogiati da Elkann nella giornata di ieri, e che mai come quest’anno hanno cannato il progetto che ha poi messo in pista una SF-25 da mani nei capelli. Le correzioni poi, o presunte tali, non hanno rispettato le attese, con Leclerc e Hamilton man mano sempre più critici, parlando di una macchina lenta, difficile, piuttosto che di esecuzioni in pista che poco hanno a che fare con un team che si definisce top.
Disastro Ferrari SF-25, la spaccatura tra piloti e ingegneri
Gli attriti di Singapore tra i piloti e una parte del comparto tecnico del Cavallino non sembrano affatto invenzioni di stampa, sempre quella brutta e cattiva volta a screditare il lavoro (?) fatto a Maranello quando in pista si fanno figure barbine. Sembra proprio che qualcuno dall’interno non gradisca le critiche più che sacrosante di Leclerc e Hamilton nei confronti di una monoposto oscena, altro che migliorata, caro presidente. Questa difesa a spada tratta di chi, purtroppo, sbaglia sistematicamente, non fa altro che alimentare polemiche e malumori.

Lewis Hamilton durante il Gran Premio del Brasile 2025 – XPB
Attaccare pubblicamente i due piloti al tramonto di un anno privo di soddisfazioni e ricco di prestazioni deludenti è un autogol importante. Fa capire come vi siano due visioni opposte nella squadra, dove non si rema tutti nella stessa direzione. È evidente, perché Charles e Lewis, pur con opinioni diverse a inizio anno, hanno provato a remare per venirsi incontro, e infatti nelle ultime gare non si parla più di prestazioni della vettura, quanto di operazioni in pista ed esecuzioni, anche da parte di Leclerc, dando di fatto ragione a Hamilton, che questi discorsi li ha fatti sin dal principio. Anche perché, un sette volte campione del mondo come lui, aveva già capito che di questa vettura non c’era nulla da prendere.
E Vasseur? Fred è stato messo nell’occhio del ciclone dopo Singapore: si è parlato di Horner e di una sua sostituzione, ma i piloti sono stati compatti con il team principal, e il post di Leclerc di ieri sera (foto a corredo), il quale esordisce proprio con uno scatto affettuoso e sincero con il manager francese, ne è un’ulteriore prova, proprio dopo l’attacco frontale e fuori sincronia di Elkann, probabilmente esaltato dalla vittoria mondiale nel WEC.

Il post di ieri sera di Charles Leclerc – Instagram
La rifondazione Ferrari non può non partire dall’interno, in quella scala gerarchica che negli anni, purtroppo, ha portato solo amare delusioni. Quando si è provato a fare una vera rivoluzione, vedi Vasseur con Newey o Hamilton con la metodologia di lavoro da applicare a Maranello, ci sono stati solo muri e situazioni avverse, che possiamo riassumere con una frase del tipo “Qua si è sempre fatto così”. Il ragionamento è questo da quelle parti, e quando si parla di un possibile addio di Leclerc e Hamilton a fine 2026, specialmente se la vettura non dovesse essere all’altezza, non lo si fa per sport o perché piace mettere zizzania, perché poi se tutto viene riassunto con “I piloti devono stare zitti”, allora non facciamo finta di cadere dal pero quando le cose non vanno.
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