Charlie Whiting chiude il “caso” Vettel: “Situazione infelice, ma ho ricevuto le sue scuse”
Il direttore di corsa ha spiegato gli episodi più caldi avvenuti nel GP del Messico
A ravvivare la press conference, che ha aperto il weekend del Gran Premio del Brasile, è stata la presenza (insolita) di Charlie Whiting che ha motivato le decisioni prese dalla direzione gara – attraverso l’ausilio di specifiche immagini – nell’ultimo appuntamento iridato svoltosi il 30 ottobre scorso a Città del Messico sul tracciato Hermanos Rodriguez.
Il primo focus preso in esame ha riguardato il lungo a curva 1, dove Lewis Hamilton e Max Verstappen sono stati protagonisti di un taglio, con il solo pilota della Red Bull ad essere sanzionato: “La differenza principale tra i due è che Lewis non aveva preso nessun vantaggio in Messico, grazie anche all’entrata in pista della Safety Car. Al contrario invece di Max che ha acquisito del vantaggio su Vettel tagliando quel tratto di pista”.
Sulla questione del cambio di direzione in frenata, e sulla manovra di difesa di Sebastian Vettel nei confronti di Daniel Ricciardo, costata al tedesco della Ferrari 10 secondi di penalità, Whiting ha detto: “Bisogna fare un passo indietro alla gara dell’Ungheria, dove Raikkonen e Verstappen si sono toccati. Un incidente di cui si è discusso molto in Germania con i piloti. Poi c’è stato l’episodio tra Hamilton e Verstappen a Suzuka di cui abbiamo parlato ad Austin e infine quello tra Vettel e Ricciardo. Alla luce di questo abbiamo deciso di sanzionare questa manovra dal Messico”.
L’altro tema toccato è stato, non poteva essere diversamente, il team radio offensivo di Vettel nei riguardi dello stesso Whiting. Sul linguaggio utilizzato nelle comunicazioni audio, il 64enne direttore di corsa britannico ha dato il proprio punto di vista: “Non è la prima volta che sentiamo delle parolacce. Per me quel che riguarda è stata una situazione infelice, ma ci sono delle circostanze che possono mitigare il tutto come ad esempio la frustrazione. Ma il fatto che Vettel abbia voluto incontrarmi subito dopo la gara per scusarsi è stato assolutamente sufficiente per chiudere la vicenda”.
Un altro argomento delicato è il diverso metro di giudizio utilizzato dalla giuria che compone il collegio dei commissari, che varia di gara in gara. Per Whiting questa turnazione non rappresenta un problema: “Ogni incidente è un episodio a se. Quando vengono esaminati nei dettagli le azioni in pista, bisogna ricordare che i commissari hanno moltissimi dati e immagini disponibili. Ogni tipo di tecnologia è a loro disposizione. È facile dire che le decisioni sono prese a caso, ma se analizziamo la procedura vediamo che un incidente è diverso da un altro per piccole differenze”.
Piero Ladisa
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