Baldisserri: “In Ferrari clima di terrore”

"Nè Marchionne nè Arrivabene hanno esperienza in F1. Binotto meglio come team principal che come direttore tecnico"

Baldisserri: “In Ferrari clima di terrore”

Era il 2014 quando cominciava, con le dimissioni di Stefano Domenicali, la lunga sequela di epurazioni dalla Ferrari che avrebbe coinvolto, nei mesi a seguire, piloti, tecnici, progettisti, fino ad arrivare allo storico presidente Luca Cordero di Montezemolo. Alla vigilia della stagione 2015 il team di Maranello era totalmente rivoluzionato, con un nuovo pilota di punta (Vettel), un nuovo team principal (Arrivabene) e soprattutto un nuovo presidente, Sergio Marchionne. Con l’incarico di progettista di punta affidato a James Allison. Oggi, a poco più di un anno di distanza, la struttura ha subìto una ulteriore parziale rivoluzione, con l’uscita di Allison e la promozione del motorista Mattia Binotto e di una struttura definita “orizzontale” volta a promuovere le seconde linee piuttosto che fare affidamento a tecnici famosi provenienti dall’esterno.

Tra i tanti emigranti da Maranello c’è anche Luca Baldisserri, storico ingegnere di pista di Schumacher e, dal 2009, responsabile della Ferrari Driver Academy. Alla fine del 2015 Baldisserri lasciò definitivamente la Scuderia, per seguire in Williams il giovane pilota Lance Stroll. Baldisserri, oggi, torna a parlare dell’attuale situazione del Cavallino, criticando senza ricorrere a eufemismi la gestione dell’amministratore delegato di FCA.

“Purtroppo nè Marchionne nè Arrivabene hanno esperienza nelle corse – spiega al Corriere dello Sport – Oggi non sono più una squadra, ma un gruppo di persone spaventate. In questo clima di terrore, i ragazzi non inventano, non prendono decisioni per paura di essere espulsi con disonore.” E l’uscita di James Allison dalla Ferrari è, per Baldisserri, “una grande perdita”.

Il tecnico bolognese è anche convinto che Mattia Binotto non sia la persona giusta per rilanciare il team, pur riconoscendone le qualità. “Mattia sa come motivare le persone, ha grande esperienza, ma non è un direttore tecnico. Sa che non può progettare una monoposto e di non avere una profonda conoscenza del telaio, sia di aerodinamica che di meccanica. Penso che sarebbe meglio come team principal“.

Baldisserri ha poi speso delle parole anche sui piloti del Cavallino: “Raikkonen è molto meglio che nel 2015, ma Vettel molto peggio. È stao tradito dall’esaltazione dello scorso anno. Ma il problema non sono loro”. La ricetta per permettere alla Rossa di tornare a vincere è, secondo l’ex direttore di FDA, la stabilità. “I soldi ci sono, ma si vince con la stabilità. Quelli che sono lì non devono avere fretta. Capisco che Marchionne vuole vincere subito, ma non funziona così in Formula 1” ha spiegato.

Lorenzo Lucidi

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