Stewart: “Button forse vittima di un tentativo di sequestro”
Lo scorso sabato, Jenson Button potrebbe essere stato vittima di un tentativo di sequestro, secondo Jackie Stewart. Il paddock di F1 era rimasto scioccato domenica, dopo che era emerso che l’auto dell’attuale campione del mondo inglese era stata avvicinata da sei uomini armati di pistole proprio mentre il pilota stava ritornando da Interlagos all’hotel Morumbi.
La scorta speciale del pilota si è difesa brillantemente dall’attacco dileguandosi attraverso il traffico, ma il tre volte campione del mondo Jackie Stewart pensa con preoccupazione che portafogli e orologi potrebbero non essere stati l’obiettivo di questi criminali.
“I baroni della droga non uccidono le persone, ma le sequestrano perché sono legate, in affari, a ricche compagnie multinazionali. Nel caso di Jenson parliamo di Vodafone e Mobil” ha detto lo scozzese.
50 anni fa dei ribelli cubani sequestrarono l’allora campione del mondo Juan Manuel Fangio sotto minaccia armata e lo bloccarono per 24 ore.
Il padre di Button, John, che al momento dell’attentato era in macchina insieme al figlio, ammette che la sua paura era che non fosse stato affatto un tentativo di rapina casuale.
Voci della domenica dicono che gli attentatori erano stati avvisati, pochi minuti prima, della partenza di Button e del suo entourage da Interlagos.
“È stato molto strano” ha detto John Button, “perché eravamo in una Mercedes molto piccola e compatta e loro non avrebbero potuto vederci dentro.
“Sembrava che stessero aspettando qualcuno, e questo è un po’ più preoccupante”.
L’attacco a Button non è stato l’unico problema per la sicurezza, quest’anno. Un gruppo di fotografi è stato derubato delle attrezzature, un produttore radiofonico è stato derubato del portafogli e delle chiavi della macchina, e anche Lucas Di Grassi ha ammesso di essere stato aggredito.
“Un tizio si è avvicinato alla mia macchina, mi ha mostrato la pistola che portava alla cintura, allora io gli ho dato l’orologio” ha detto il pilota della Virgin.
Quello che è certo è che Button deve essersi sentito sollevato nel lasciare il Brasile, domenica sera.
“È un circuito epico, legato alla memoria di grandi ricordi. Ma sarò sulla via di casa già stanotte” ha detto Button prima della gara.
Davide Cantire
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