La Formula 1 spiega le vetture 2026: dettagli, regolamento e FOTO

Il Circus spiega nel dettaglio cosa cambierà dal 2026, compresi i nuovi termini

Il 2026 segnerà una svolta strutturale per la Formula 1. Il nuovo regolamento tecnico introdurrà cambiamenti profondi sia sul fronte delle monoposto sia su quello delle power unit, configurando la revisione più ampia mai realizzata nella storia del campionato. L’obiettivo è duplice: rendere le vetture più efficienti e maneggevoli e rafforzare il ruolo del pilota all’interno della competizione, aumentando le variabili strategiche in gara.

Le nuove monoposto nasceranno da un concetto rivisto di telaio e aerodinamica. Le dimensioni complessive saranno ridotte: il passo scenderà a 3.400 millimetri, la larghezza a 1.900 millimetri e il fondo sarà più stretto di 150 millimetri. Anche il peso minimo calerà di 30 chilogrammi, attestandosi a 770 kg. Una scelta mirata a migliorare agilità e reattività, con vetture più facili da inserire in curva e meno penalizzate nei cambi di direzione.

Sul piano aerodinamico, la deportanza complessiva verrà ridotta tra il 15 e il 30%, anche a seguito dell’eliminazione dei tunnel del fondo a effetto suolo. Contestualmente, la resistenza aerodinamica diminuirà fino al 40%, favorendo velocità più elevate e una maggiore efficienza sui rettilinei. Il tradizionale DRS lascerà spazio a un sistema di aerodinamica attiva: ali anteriori e posteriori mobili permetteranno di passare da configurazioni ad alta a bassa deportanza, adattando la vettura alle diverse fasi del giro.

I cerchi da 18 pollici resteranno invariati, ma gli pneumatici saranno più stretti: meno 25 millimetri all’anteriore e meno 30 millimetri al posteriore. Anche in questo caso, l’intento è ridurre resistenza aerodinamica e peso complessivo, migliorando l’efficienza globale della vettura.

La rivoluzione proseguirà sotto il cofano. Le power unit del 2026 adotteranno una ripartizione dell’energia quasi paritaria tra motore a combustione interna ed elettrico, con un rapporto vicino al 50/50. Il sistema ibrido sarà semplificato: l’MGU-H verrà eliminato, mentre la potenza dell’MGU-K crescerà in modo significativo, passando da 120 kW a 350 kW. Una scelta che punta a rendere più incisive le fasi di sorpasso e a incrementare la velocità sui rettilinei. Il tutto sarà alimentato da carburanti sostenibili avanzati, sviluppati per garantire prestazioni invariate rispetto agli standard attuali.

In questo nuovo scenario tecnico, il pilota assumerà un ruolo ancora più centrale. La gestione dell’energia, tra utilizzo, recupero e risparmio, diventerà una responsabilità chiave durante il giro e nel corso della gara. Le decisioni prese al volante avranno un impatto diretto sulla prestazione complessiva, rendendo la componente umana determinante quanto quella ingegneristica.

Proprio per valorizzare questo aspetto, la Formula 1 ha avviato un lavoro parallelo sul linguaggio utilizzato per descrivere le nuove tecnologie. In collaborazione con la FIA, i team e gli ingegneri, è stato sviluppato un lessico aggiornato, testato attraverso sondaggi indipendenti e con il contributo della community “Fan Voice”, composta da circa 50.000 appassionati. L’obiettivo è stato quello di semplificare i termini, evitando tecnicismi eccessivi, senza rinunciare alla precisione necessaria per analisi e commenti di gara.

Tra le novità introdotte figura la Modalità Sorpasso, che consentirà ai piloti entro un secondo dalla vettura che precede di utilizzare una potenza extra per tentare l’attacco. Questo sistema sostituirà il DRS e potrà essere impiegato in modo concentrato o distribuito lungo il giro, diventando uno strumento strategico a tutti gli effetti.

Accanto a questa, debutta la Modalità Boost, un comando diretto che permette al pilota di sfruttare la massima potenza combinata di motore e batteria, sia in chiave offensiva sia difensiva, indipendentemente dalla posizione in pista. La gestione passa interamente dal volante, accentuando il peso delle scelte individuali.

L’Active Aero definirà invece il funzionamento dell’aerodinamica attiva, con regolazioni dinamiche degli elementi anteriori e posteriori in specifiche sezioni ad alta velocità. Il sistema alternerà configurazioni pensate per le curve e per i rettilinei, ottimizzando aderenza e sfruttamento della potenza.

Infine, il concetto di Ricarica descriverà le modalità con cui l’energia viene recuperata e accumulata nella batteria: non solo in frenata, ma anche nelle fasi di accelerazione in uscita dai rettilinei e persino in curva, quando viene utilizzata solo una parte della potenza disponibile.

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