Pagellone 2015: Sauber, Nasr ed Ericsson
Il team di Peter Sauber ha disputato una stagione senza mettersi troppo in luce, rimanendo troppe volte al di fuori della zona punti
SAUBER 5
La Stagione della scuderia elvetica è stata segnata da una netta discontinuità di risultati. Ma andiamo con ordine. La Sauber è entrata in questo campionato non proprio da favorita. Le ultime due stagioni non facevano sperare nulla di buono. I guai economici erano dietro l’angolo, tanto che a marzo il team e la Singapore Airlines hanno stretto una partnership che ha garantito alla scuderia tutti i viaggi aerei in Asia, sintomo non proprio di floride condizioni economiche. La prima gara è stata un gran successo, con il quinto posto di Nasr e l’ottavo di Ericsson, ma dopo questo risultato la Sauber ha faticato a tornare nella zona punti raccogliendo davvero poco nelle successive gare. A metà stagione sono arrivati degli importanti aggiornamenti aerodinamici riguardanti il muso corto, l’ala anteriore e i deflettori laterali; inoltre sono state montate le Power Unit della Ferrari aggiornate sempre con qualche Gp di ritardo rispetto al debutto ufficiale di queste sulla vettura di Maranello. Solo a Monza il team ha avuto la PU montata da Ferrari in Canada, e solo in Russia quella adottata dal Cavallino proprio in Italia. In occasione del Gran Premio degli Stati Uniti, il team elvetico ha festeggiato un traguardo importante: i quattrocento Gp in Formula 1. Per quanto riguarda il discorso fornitura dei motori la squadra, nella voce di Monisha Kaltenborn non ha esitato a fare sentire la propria opinione, affermando apertamente che per i team minori il costo di venti milioni per la fornitura di un propulsore è qualcosa di impensabile, e che l’unica soluzione sarebbe fissare un tetto di dieci milioni non superabile. Inoltre insieme alla Force India, la Sauber ha presentato ricorso all’Unione Europea contro la gestione dei ricavi della Formula 1, secondo queste due squadre, troppo squilibrato a favore dei top team come Ferrari e Mercedes.
Il team di Peter Sauber ha disputato una stagione senza mettersi troppo in luce, rimanendo troppe volte al di fuori della zona punti. Seppur dotata di un motore Ferrari, la squadra non è stata capace di competere con i diretti avversari messi nel mirino ad inizio stagione dovendosi troppe volte accontentare di posizioni di rincalzo. La posizione finale in classifica infatti parla chiaro, soli trentasei punti all’attivo quest’anno e terzultima posizione nei costruttori.
Confronto in Qualifica – Nas 10 Eri 9
Confronto in Gara – Nas 11 Eri 8
FELIPE NASR 7 (27 punti)
Il rookie della Sauber, nonostante la poca competitività della sua macchina è riuscito a mettersi in luce anche più del proprio compagno di squadra in questa stagione. A cominciare dal miglior risultato, il quinto posto nella gara di apertura, ma soprattutto avendo raccolto tre volte tanto i punti di Ericsson nel mondiale piloti. Come abbiamo detto, la Sauber non è riuscita per un motivo o per un altro ad essere davvero mai competitiva, ciò nonostante il brasiliano è riuscito a sfruttare quelle poche occasioni offertegli per piazzarsi nella top ten. In ben sei appuntamenti, infatti ha raccolto dei punti, che alla fine sono diventati la discreta cifra di ventisette. Come prima esperienza nella massima serie, sia lui che la sua squadra possono dirsi soddisfatti, e sicuramente continueranno a lavorare assieme per tornare ad occupare posizioni migliori alla fine di ogni gara.
MARCUS ERICSSON 5 (9 punti)
Seconda stagione alquanto deludente i Formula 1. Occupa il sedile della Sauber solamente in quanto porta parecchi sponsor e di conseguenza parecchi soldi nelle casse della squadra. Non che Nasr non lo faccia, ma almeno i suoi risultati sono molto più dignitosi. A parte qualche piccolo intoppo con la vettura in poche occasioni, la stagione dello svedese non è stata particolarmente funestata dalla sfortuna, eppure i risultati che ci aspettavamo non sono mai arrivati. Quasi sempre fuori dalla zona punti, alla fine Marcus riesce a raccogliere solo nove punti frutto di cinque piazzamenti nella top ten. Sono ormai due anni che lo svedese le prende un po’ da tutti i compagni che si ritrova, e la sensazione è quella che davvero più di così non potrebbe dare, neanche con tra le mani una vettura migliore. Lui e Sauber continueranno a lavorare insieme nel 2016, ma realisticamente quali saranno le aspettative della squadra nei suoi confronti? Cosa ha da offrire ancora (a parte un mucchio di soldi)?
Matteo Bramati.
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