La McLaren difende Perez dopo le critiche sulla sua guida

Il team appoggia la guida aggressiva del messicano

La McLaren difende Perez dopo le critiche sulla sua guida

Il direttore sportivo della Mclaren Sam Michael ha difeso la guida di Sergio Perez durante il Gran Premio di Monaco, dopo che alcuni piloti lo avevano criticato.

Il più critico è stato Kimi Raikkonen dopo che i due sono stati coinvolti in un incidente alla Nouvelle Chicane, con Raikkonen che ha dichiarato: “Forse qualcuno dovrebbe tirargli un pugno in faccia”. Anche Fernando Alonso si è dimostrato insofferente nei confronti del messicano, dopo che quest’ultimo lo ha sorpassato senza troppi complimenti nella stessa chicane. Tuttavia Michael ha dichiarato che Perez non ha fatto nulla di grave e ha solo cercato di mettersi in luce con una performance aggressiva per guadagnare posizioni.

“Alla fine è un pilota ed ha semplicemente gareggiato. Tutte le manovre che ha fatto sono state manovre che sono state fatte da tutti i piloti in particolari punti della loro carriera; alcuni recentemente altri molto tempo fa. Le opportunità di sorpasso che sono disponibili in quella chicane a Monaco sono state usate da molti piloti sin da prima che Checo nascesse, e dunque prendersela con lui è poco produttivo, stava gareggiando per guadagnare posizioni. Quello che ha fatto lo hanno fatto molti piloti, questa è la F1. Sì, la guida era molto aggressiva e dura ma credo anche che F1 significhi questo” ha dichiarato Michael.

Alla domanda riguardante il potenziale di Perez, Michael ha replicato che il messicano non ha debolezze evidenti e che il team è contento di lui in quanto continua a migliorare.

“E’ molto consistente, se consideriamo che ha solo 23 anni. Il suo compagno ha ben dieci anni di esperienza, dunque molta di più di quella che ha lui, inoltre Jenson è anche un campione del mondo dunque è una persona difficile con cui combattere. E’ un pilota talentuoso, il modo in cui gareggia al momento è supportato dal team, siamo con lui”.

“Nelle ultime due o tre gare è stato in grado di mixare il suo passo a quello del compagno il che è molto buono. A noi interessa che possa mantenere a lungo questa direzione. Tecnicamente sa cosa vuole dalla vettura ed in questo senso è molto chiaro con gli ingegneri, e questo è buono per guadagnare esperienza”.

Stefano Rifici

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