Il Cavallino Rampante

L'origine del mito risale all'aviatore Francesco Baracca

Il Cavallino Rampante

La Ferrari è il marchio più popolare al mondo. Viene prima di aziende quali Google e Coca Cola. “Dite a un bambino di disegnarvi una macchina: egli ve la farà rossa.”. Ma il suo simbolo, ognuno ce l’ha ben presente in mente, il suo simbolo risale alla prima guerra mondiale: il Cavallino Rampante.

L’asso degli assi, uno dei migliori aviatori delle forze armate Italiane. Francesco Baracca, nato il 9 di maggio 1888, all’alba del primo conflitto mondiale risultava arruolato nella sesta squadriglia del Battaglione Aviatori. Non era un caso se era soprannominato asso degli assi: in totale gli furono riconosciuti 34 duelli aerei vinti. Ma per Baracca il senso del duello non era l’eliminazione del pilota, bensì dell’aereo, infatti era solito, dopo avere abbattuto un velivolo, atterrare nelle vicinanze per accertarsi delle condizioni del pilota nemico.

Ma cosa c’entra un pilota di aerei con la Ferrari? Si dia il caso che sulla fiancata sinistra del velivolo di Baracca, fosse comparso per la prima volta nella sua storia il leggendario Cavallino Rampante. Vi sono 2 ipotesi sull’origine dell’ormai celebre marchio:

– Il Cavallino Rampante potrebbe essere stato colorato inizialmente di rosso su sfondo argento, in quanto si sarebbe trattato dell’inversione del simbolo del secondo reggimento “Piemonte Reale Cavalleria” che prevedeva il cavallino argento su sfondo rosso. Successivamente il colore sarebbe stato mutato in nero dai compagni di reggimento di Baracca, una volta questo deceduto in battaglia, in segno di lutto.

– Il Cavallino Rampante deriverebbe dal simbolo di Stoccarda. All’epoca infatti si diventava assi del volo dopo il quinto aereo abbattuto: Baracca, famoso per la sua lealtà, avrebbe dipinto sulla carlinga del suo aereo lo stemma visto proprio sul quinto aereo da lui abbattuto, di proprietà di un pilota di Stoccarda. Si noti infatti che un’altra casa automobilistica con sede a Stoccarda utilizza un marchio abbastanza simile a quello della Ferrari: certo, parliamo della Porsche! Il Cavallino Rampante e lo stemma della Porsche avrebbero dunque la medesima origine!

Ovviamente non sapremo mai dirvi quale sia la vera ragione che ha portato Baracca a dipingere quel marchio sul suo aereo, e ognuno è libero di credere e accostarsi alla “leggenda” che più gli piace. Quello che in realtà sappiamo, lo dobbiamo a una dichiarazione diretta del patron Enzo: “Quando vinsi nel ‘23 il primo circuito del Savio, che si correva a Ravenna, conobbi il conte Enrico Baracca, padre dell’eroe; da quell’incontro nacque il successivo, con la madre, la contessa Paolina. Fu essa a dirmi, un giorno –Ferrari, metta sulle sue macchine il cavallino rampante del mio figliolo. Le porterà fortuna-. Conservo ancora la fotografia di Baracca, con la dedica dei genitori, in cui mi affidano l’emblema. Il cavallino era ed e’ rimasto nero; io aggiunsi il fondo giallo canarino che è il colore di Modena”.

Dopo questo episodio la prima apparizione del cavallino come marchio ufficiale della scuderia Ferrari avvenne nel 1929, ma il suo esordio nelle corse risale ad altri tre anni dopo, alla 24 ore di Spa del 1932, per altro dominata dalle vetture della casa di Modena. Da quel momento il Cavallino Rampante non abbandonò più la Ferrari (fatta eccezione per il periodo in cui Ferrari lavorò per l’Alfa).

Questo articolo è stato scritto per celebrare un mito. Perché di un mito stiamo parlando. Perché da un uomo, un aviatore, poi grazie ad un brillante imprenditore diventato leggendario, questo simbolo ora è conosciuto in tutto il mondo.

Oggi 14 Luglio ricorre l’anniversario della prima vittoria della Ferrari nel mondiale di Formula 1, a Silverstone, lì dove la Formula 1 era nata un anno prima. Josè Froilan Gonzales interruppe il dominio Alfa portando al traguardo prima di tutti una prepotente Ferrari destinata a prendere il posto della casa milanese, e destinata senz’altro a gloriosi successi.

Ma il meglio … il meglio deve ancora venire!

Matteo Bramati.

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