Hamilton: “Le nuove regole della Mercedes non cambieranno il mio approccio”

L'inglese ha fatto intendere che attaccherà comunque il suo compagno di squadra

Hamilton: “Le nuove regole della Mercedes non cambieranno il mio approccio”

Lewis Hamilton ha dichiarato che le nuove regole imposte dalla Mercedes ai suoi piloti non cambieranno il suo approccio alle gare nonostante la minaccia di provvedimenti seri da parte del team. Dopo la collisione con Nico Rosberg al GP Austria, Toto Wolff era deciso a ricorrere ad ordini di scuderia se necessario per evitare incidenti ma alla fine la squadra ha dichiarato che i piloti saranno liberi di correre sebbene con delle limitazioni e nuove regole interne.

“Sfortunatamente tutto quello che è stato detto nella nostra riunione è confidenziale quindi non posso parlarne. Ma siamo ancora in condizione di correre…In tutte quelle gare i commissari non mi hanno richiamato quindi correrò ancora così”.

A chi gli ha chiesto se la minaccia di seri provvedimenti sia per lui un timore Hamilton ha risposto sorridendo: “Immagino che io debba rispondere di sì”.

“In tutta onesta penso che il nostro destino sia sempre nelle nostre mani, quindi non cambia nulla. Siamo ancora in grado di correre il che è positivo, non ci sono ordini di scuderia, il che è fantastico per i fans, quindi tutti dovrebbero essere eccitati”.

A chi gli ha chiesto cosa avrebbe fatto al posto di Wolff, Hamilton ha risposto: “Probaiblmente sarei in una posizione migliore perché sono un pilota, quindi so cosa andrebbe fatto o non andrebbe fatto una pista. Per i nostri fantastici ingegneri e le persone che non corrono è difficile capire le nostre decisioni quando corriamo a 300 all’ora. Quindi penso che sarei in una posizione migliore ma non vi dirò quello che farei o non farei. Lascerei correre i piloti, questo è sicuro, e non andrei ad imporre ordini di scuderia perché io sono qui per correre, per guardarli correre. Probabilmente comprenderei che quando ci sono due vetture al primo e secondo posto ci sono volte in cui, su 60 gare insieme, ci siano cinque collisioni…non so quante volte sia capitato ma è comunque un numero piccolo rispetto alle doppiette ottenute. Questo è quanto”.

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