Gran Premio del Giappone 2017: Anteprima e Orari del Weekend

Sedicesimo appuntamento del Mondiale

Gran Premio del Giappone 2017: Anteprima e Orari del Weekend

Orari

Venerdì 6 Ottobre

Libere 1: 3:00-4:30 (Sky Sport F1 HD)

Differita Integrale alle 08:45 su Rai Sport/Rai Sport HD

Libere 2: 7:00-8:30 (Sky Sport F1 HD)

Differita Integrale alle 11:45 su Rai Sport/Rai Sport HD

Sabato 7 Ottobre

Libere 3: 5:00-6:00 (Sky Sport F1 HD)

Differita Integrale alle 09:15 su Rai Sport/Rai Sport HD

Qualifiche: 8:00 (Sky Sport F1 HD)

Differita Integrale alle 13:55 su Rai 2

Domenica 8 Ottobre

Gara: 7:00  ̶  53 giri  ̶  307,471km (Sky Sport F1 HD)

Differita Integrale alle 14:10 su Rai 1

* tutti gli orari indicati si riferiscono all’Italia: tra Italia e Giappone ci sono 7 ore di differenza

Gara Precedente

Si accorcia la strada verso l’iride – mancano solo cinque appuntamenti all’incoronazione del campione 2017 – e si allunga quella che separa Sebastian Vettel dal suo rivale Lewis Hamilton. Trentaquattro punti dividono ora i due pretendenti al trono iridato, dopo che il pilota Mercedes ha chiuso l’appuntamento malese al secondo posto, intrappolato tra le due velocissime Red Bull. In un weekend in cui la Rossa viaggiava come un fulmine, ci ha pensato la “luna nera” a portare ancora un po’ di scompiglio al box di Maranello. Un problema al condotto del turbo ha infatti interessato entrambe le monoposto, frenando prima Vettel nella corsa alla pole – fuori già in Q1 – e quindi anche Raikkonen, spinto ai box a due minuti dall’accendersi dei semafori in gara. Privato del suo fedele scudiero, Seb ha dovuto fare tutto da solo, con una rimonta eroica dall’ultima alla quarta posizione. Di più non si poteva chiedergli. Non è ancora finita, è vero. Ma ora, forse, bisogna sperare che avvenga anche un piccolo miracolo.

Pronostici di F1GrandPrix.it

Suzuka, pista di potenza, precisione e tecnica. Pista che piace tanto a Hamilton quanto a Vettel, saliti sul gradino più alto del podio rispettivamente tre e quattro volte. La Mercedes ha vinto le ultime tre edizioni, nel 2016 con Nico Rosberg, e Hamilton al terzo posto. E nel mezzo…? Max Verstappen! Ed è proprio a lui e alla Red Bull che bisognerà fare attenzione in queste ultime gare. I bibitari sono improvvisamente diventati i “disturbatori” ufficiali di questo Mondiale, e siamo certi che anche a Suzuka punteranno dritti al podio, senza preoccuparsi troppo della lotta iridata in corso. Abbiamo visto come l’arrembante Max non abbia certo chiesto permesso a Hamilton, quando a Sepang l’ha asfaltato al terzo giro, anzi. Sarà un weekend affollato insomma: alla Ferrari, ora che ha conquistato il passo migliore della griglia, forse non resta che pregare. Alla Mercedes, che nelle ultime due gare ha cavalcato anche l’onda delle sfighe altrui, tocca invece lavorare di più proprio su quel passo al quale ora si è adeguata anche la Red  Bull.

Circuito

Nome: Suzuka Circuit

Luogo: Suzuka, Giappone

Costruzione: Il tracciato di Suzuka fu inizialmente costruito nel 1962 all’interno di un luna park di proprietà della Honda, e sarebbe dovuto funzionare solamente come circuito per i test della casa giapponese. Negli anni ’80, però, la FIA decise di inserirlo nel calendario di Formula 1 al posto del tracciato del Fuji, accontentando in tal modo gli interessi della casa motoristica giapponese, che al momento stava dominando. Questo tracciato è considerato uno dei più tecnici circuiti al mondo, con curve velocissime e settori in cui la precisione del pilota riesce ancora a fare la differenza. Inoltre Suzuka è l’unica pista del mondiale ad avere una conformazione ad otto.

Distanza a giro: 5,807km

Numero di curve: 18, nove a destra, nove a sinistra

Senso di marcia: a otto

Dati Tecnici:

Carico Aerodinamico: Basso Medio Alto
Apertura del Gas: 70% del giro
Consumo di Carburante al Giro: 1,84 kg/giro
Velocità Massima: 320 km/h
Possibilità di Safety Car: 45%
Tempo di percorrenza della pit lane con sosta: 22 secondi
Possibilità di Sorpasso: Facile Medio Difficile
Vincitori dalla Pole Position: 13 su 28 edizioni in questo tracciato
Peggior Posizione di Partenza per un Vincitore: diciassettesimo (Raikkonen 2005)

Particolarità del Tracciato: Oltre ad essere una sorta di università della Formula 1, il tracciato di Suzuka mette davvero a dura prova i propulsori, con poco meno del 70% del giro a gas spalancato. Nell’arco di tutta la gara il motore compie ben 858.000 cicli, mentre i cambi di marcia per ogni giro sono 56, circa 3.000 per tutta la gara. La media oraria su questa pista si assesta sui 221 km/h.

Freni:

Categoria di Circuito: Light Medium Hard
Numero di Frenate: 11
Tempo Speso in Frenata: 12%
Energia Dissipata in Frenata Durante il Gp: 80 kWh
Carico Totale sul Pedale del Freno durante il Gp: 55.438 kg
Frenata più Impegnativa: la nona staccata alla curva 16

Gomme:

Gomme 2015: Ultrasoft Supersoft Soft Medium Hard
Stress per le Gomme 1 2 3 4 5
Sollecitazioni Laterali 1 2 3 4 5
Abrasività Asfalto 1 2 3 4 5
Grip Asfalto 1 2 3 4 5
Numero totale di Pit 2016: 38
Strategia Vincente 2016: Soft (12) -> Hard (17) -> Hard (24) Rosberg
Stint più Lunghi 2016: Hard 29 Giri (Kvyat) – Medium 27 Giri (Magnussen e Nasr) –Soft 19 Giri (Vettel)

Zona DRS: sul rettilineo principale, tra la curva 18 e la curva 1 con detection point appena prima della curva 16

Edizioni Precedenti

Ultime 3 Edizioni: 

Edizione 2014: le prime prove libere si aprono subito – come di consueto nella stagione – con le Mercedes a dominare la scena. Nico Rosberg è il più veloce davanti al compagno di squadra Lewis Hamilton e a Fernando Alonso (Ferrari). Nelle FP2 i due piloti di testa si scambiano la posizione e così ancora una volta nelle FP3 del sabato mattina. Qualifiche: in Q1 escono le due Caterham, le Marussia e le Lotus; al termine della Q2 escono le due Sauber, le Force India e le Toro Rosso. La Q3 vede un testa a testa tra Hamilton e Rosberg, con il tedesco che allo scadere del tempo si aggiudica la 12a pole in carriera davanti all’inglese, alle due Williams,e alla Ferrari di Alonso; seguono poi Ricciardo (RBR – Renault), Magnussen (McLaren – Mercedes), Button, Vettel e Rӓikkӧnen a completare la top ten. Gara: una forte pioggia si abbatte sul tracciato a causa di un tifone previsto per quel weekend sul Giappone, la partenza si svolge dietro safety car. I primi ritiri, ancora in regime di safety, sono per Ericsson e Alonso: il primo per testacoda e il secondo per problemi elettrici. La gara parte ufficialmente al 10° giro e molti piloti optano per rientrare ai box e montare gomme intermedie: le Mercedes mantengono il comando davanti a uno stratega come Button, seguono poi le Williams e le Red Bull. Quest’ultime registrano un ottimo passo gara tanto che in breve passano sia Massa che Bottas. Davanti intanto, Rosberg deve difendersi dagli attacchi del compagno, che dopo diversi tentativi falliti riesce finalmente a prendersi la leadership: è il 29° passaggio ed Hamilton compie il suo attacco alla staccata in fondo al rettilineo di partenza senza problemi. Dietro intanto Vettel e Ricciardo sono 3° e 4°, dopo che Button è rimasto attardato dalla sua sosta ai box. Giro 43, la tragedia: la Marussia di Jules Bianchi, 25enne francese e pilota FDA, finisce fuori pista e urta il muletto dei commissari, intenti a rimuovere la vettura di Sutil. Le sue condizioni paiono subito gravi e la direzione espone bandiera rossa, la gara si congela al giro 46, vince Hamilton davanti a Rosberg e Vettel, ma ciò ha poca importanza in confronto a quanto accaduto. Bianchi verrà trasportato d’urgenza al pronto soccorso e operato, dopodiché trasferito a Nizza dove rimane in coma farmacologico per nove mesi. Morirà il 17 luglio 2015, dopo 9 mesi di battaglia. È il primo pilota di F1 a decedere in seguito a un incidente in pista dopo Ayrton Senna: era il 1° maggio 1994.

Edizione 2015: la prima sessione delle prove libere è caratterizzata da una forte pioggia e il miglior tempo lo segna Carlos Sainz Jr. con la Toro Rosso, seguito da Daniil Kvyat (Red Bull) e Nico Rosberg (Mercedes). Le FP2 si svolgono anch’esse sotto un battente nubifragio e vedono il russo Kvyat primo, inseguito dalle due Mercedes con Hamilton terzo. Infine, le FP3 del sabato mattina – su pista asciutta – vedono davanti il duo Mercedes con Rosberg primo, terzo Ricciardo con la Red Bull. Qualifiche: la Toro Rosso di Verstappen si pianta in mezzo alla pista per un problema alla power unit, decretando una fine anticipata della Q1. Vengono escluse le Marussia, le Sauber e Jenson Button. Al termine della Q2 sono eliminati Verstappen, Hülkenberg, Alonso, Maldonado e Sainz Jr. La pole position se la aggiudica Nico Rosberg, che batte di soli 76 centesimi il compagno di scuderia, mentre la terza casella è occupata da uno straordinario Bottas (Williams). Gara: Lewis Hamilton scavalca Rosberg e conquista subito la vetta della classifica, mentre il tedesco cede posizioni anche a Sebastian Vettel (Ferrari) e Valtteri Bottas. Più dietro c’è un contatto tra Daniel Ricciardo e Felipe Massa (Williams): entrambi sono costretti a un cambio gomme. Al giro 12 Bottas effettua il primopit stop tra i piloti di testa, seguito, due giri dopo, da Vettel, che ha subito un improvviso rallentamento delle prestazioni. Tra il giro 15 e il giro 17 vanno al box le due Mercedes e Räikkönen (Ferrari), ma la classifica resta invariata. Rosberg passa Bottas dopo il valzer dei cambi, mentre al giro 30 arriva la seconda tornata: Rosberg passa anche Vettel, mentre Kimi ha la meglio su Bottas, Hamilton è l’ultimo a cambiare ma mantiene saldamente il comando. La situazione non varia e dopo 53 tornate Lewis Hamilton porta a casa la 41° vittoria in carriera, eguagliando Senna, seguito da Nico Rosberg e Sebastian Vettel.

Edizione 2016: Nico Rosberg comanda le F1 in Giappone, seguito dal compagno di box Hamilton a 2 decimi. Vettel è terzo a un secondo, davanti a Raikkonen. Seguono le due Red Bull, con una mescola di svantaggio. La coppia Mercedes domina anche nel pomeriggio, mente Raikkonen si prende la terza piazza davanti a Verstappen e Vettel. Ricciardo è solamente 12°, ma non effettua la simulazione di qualifica. Rosberg non molla la presa nemmeno nelle Libere 3; Ricciardo e Vettel lo inseguono, mentre Hamilton è settimo. Qualifiche: rischio pioggia scongiurato nella Q1, che vede Button, Magnussen, Ericsson, Nasr, Ocon e Wehrlein lasciare subito il campo. Rosberg è il primo a lanciarsi e fermare il cronometro in Q2. Hamilton gli si mette dietro negli scarichi, Vettel terzo. A fine Q2 sono escluse le due Williams, le due Toro Rosso, Alonso e Palmer. A fine Q3 Nico Rosberg fa sua la pole position numero 30. Staccato di appena 13 millesimi è Hamilton, che precede Raikkonen, Vettel, che dovrà però scontare tre posizioni di penalità per l’incidente al via in Malesia. La terza fila va alla RedBull, con Verstappen davanti a Ricciardo. Perez, Grosjean, Hulkenberg e Gutierrez completano le prime dieci posizioni. Gara: Vettel guadagna una casella in griglia di partenza (settimo), grazie al compagno di squadra Raikkonen, che ha subito la sostituzione del cambio e parte ottavo. Intera PU cambiata sulla McLaren di Button: l’inglese scatta dall’ultima posizione. I primi dieci partono su gomma soft usata. Allo spegnersi dei semafori Rosberg scappa subito via, mentre Hamilton è lentissimo e scivola in ottava posizione. Verstappen ne approfitta e sale secondo. Ottimo spunto di Perez che si mette alle sue spalle seguito da Ricciardo, Vettel, Hulkenberg, Raikkonen, Hamilton, Grosjean e Gutierrez. Vettel tenta subito l’affondo su Ricciardo, prendendosi la quarta piazza e quindi la terza su Perez. Più dietro al via le due Toro Rosso si sono portate davanti alle Williams. Raikkonen sale sesto, ma viene poi passato da Hamilton. Al giro 10 Alonso è il primo a fermarsi, per passare dalla soft alla mescola hard. Ai box anche le due Red Bull, montano la gomma arancione. Al giro 13 si ferma il leader Rosberg insieme a Vettel, Perez e Raikkonen: la gomma è sempre la hard. Hamilton passa al comando seguito da Rosberg, Verstappen, Vettel, Sainz, Bottas, Massa, Ricciardo, Palmer e Perez. Il britannico della Mercedes entra al giro successivo e monta le hard. Al giro 20 Rosberg continua a comandare seguito da Verstappen, Vettel, Hamilton, Ricciardo, Raikkonen, Perez, Bottas, Hulkenberg e Massa. Al giro 27 Raikkonen si ferma per la seconda volta. Due tornare e si ferma di nuovo anche Verstappen. Al giro 30 tocca a Rosberg (hard usate) e al 33 a Ricciardo. Quindi tocca nell’ordine anche a  Hamilton (hard usate) e a Vettel (soft nuove). Il tedesco rientra quarto alle spalle del campione del mondo in carica, lanciandosi all’attacco. I doppiati però non gli rendono la vita facile e giro dopo giro vede svanire la terza piazza, mentre Hamilton va all’inseguimento di Verstappen, secondo davanti a lui. Hamilton tenta il sorpasso nella tornata finale ma niente da fare: lungo e abbandono del tentativo di rimonta. Nico Rosberg vince davanti a Verstappen, Hamilton, Vettel, Raikkonen, Ricciardo, Perez, Hulkenberg, Massa e Bottas.

Migliore edizione per gli Autori:

Edizione 1976: un’edizione particolare, indimenticabile, e che recentemente tutti gli appassionati hanno potuto rivivere grazie al film “Rush”.  Dopo l’incidente di Niki Lauda al Nürburgring, Hunt recupera lo svantaggio nei suoi confronti, portando così all’ultima gara la decisione su chi sarà il campione del mondo.  Il sabato la sessione di qualifiche vide Mario Andretti su Lotus conquistare la pole position davanti a Hunt e Lauda. Dopo che un forte acquazzone si abbatté sul circuito durante la domenica molti piloti chiesero l’annullamento della gara (tra cui Lauda e Hunt), ma Bernie Ecclestone e gli organizzatori decisero di posticipare di un paio d’ore la partenza, obbligando tutti a correre, seppur in condizioni estreme date dal poco drenaggio dell’asfalto e dalla bassa visibilità portata dalle nuvole. Proprio per questo motivo, dopo solo due giri Lauda, partito tra l’altro male, preferì ritirarsi, non volendo rischiare la propria vita una seconda volta, per di più nella stessa stagione. Gli occhi quindi erano puntati tutti su Hunt e la sua McLaren: in testa alla corsa dovette rallentare a causa del degrado delle gomme; colpito inoltre da una foratura, a soli quattro giri dal termine fu costretto a rientrare ai box. Rientrato in quinta piazza, riuscì a rimontare sino al gradino più basso del podio – dietro ad Andretti e Depailler, vincendo il suo primo ed unico titolo mondiale.

Migliore edizione per i Lettori:

Edizione 2000: dopo ben ventuno anni la Ferrari potrebbe rivedere il titolo piloti tornare a casa. Michael Schumacher deve vedersela con l’eterno rivale Mika Hӓkkinen su McLaren – Mercedes, che nelle due annate precedenti ha portato a casa l’iride. Nelle qualifiche del sabato i due per ben cinque volte si battono a suon di giri veloci, ma alla fine è Schumacher a spuntarla con il tempo di 1’32’’825, 9 millesimi di secondo più veloce del finlandese. Per poter tenere aperte le speranze di vittoria, Mika dovrebbe necessariamente vincere, e portare all’ultima gara il duello. Domenica: al via la McLaren del finlandese sopravanza la Ferrari cercando subito di fuggire ma Michael non molla; la concentrazione di pubblico e telecamere è tutta su di loro, i quali girano a un ritmo superiore a quello del resto del gruppo, portando le proprie monoposto a un altro livello, quasi mistico. Al ventesimo giro Hӓkkinen è il primo a rifornire, imitato due tornate più tardi da Schumacher, che non riesce a sopravanzarlo. Al 35° passaggio comincia a piovere e la Ferrari ha un assetto migliore, riuscendo pian piano a rosicchiare il distacco. Al 37° giro rientra la McLaren, e a quel punto Schumacher fa segnare tre giri molto veloci prima di fermarsi a sua volta per il pit stop. Al suo rientro infatti si trova davanti al rivale e mantiene il controllo della gara per i tredici giri mancanti, durante i quali tutti i tifosi del Cavallino rampante sono in apnea, tagliando finalmente per primo la bandiera a scacchi e vincendo quel titolo che alla casa di Maranello mancava dal 1979 con Jody Scheckter. Terzo giunge David Coulthard con l’altra McLaren a completare il podio.

RECORD

Giro prova: 1:28.954 – M Schumacher – Ferrari – 2006
Giro gara: 1:31.540 – K Raikkonen – McLaren Mercedes – 2005
Distanza: 1h23:53.413 – F Alonso – Renault – 2006
Vittorie pilota: 6 – M Schumacher
Vittorie team: 9 – McLaren
Pole pilota: 8 – M Schumacher
Pole team: 9 – Ferrari
Migliori giri pilota: 4 – M Schumacher
Migliori giri team: 8 – Williams, McLaren
Podi pilota: 9 – M Schumacher
Podi team: 25 – McLaren

Albo d’oro

  1. 1976 M Andretti – Lotus Ford
  2. 1977 J Hunt – McLaren Ford
  3. 1987 G Berger – Ferrari
  4. 1988 A Senna – McLaren Honda
  5. 1989 A Nannini – Benetton Ford
  6. 1990 N Piquet – Benetton Ford
  7. 1991 G Berger – McLaren Honda
  8. 1992 R Patrese – Williams Renault
  9. 1993 A Senna – McLaren Ford
  10. 1994 D Hill – Williams Renault
  11. 1995 M Schumacher – Benetton Renault
  12. 1996 D Hill – Williams Renault
  13. 1997 M Schumacher – Ferrari
  14. 1998 M Hakkinen – McLaren Mercedes
  15. 1999 M Hakkinen – McLaren Mercedes
  16. 2000 M Schumacher – Ferrari
  17. 2001 M Schumacher – Ferrari
  18. 2002 M Schumacher – Ferrari
  19. 2003 R Barrichello – Ferrari
  20. 2004 M Schumacher – Ferrari
  21. 2005 K Raikkonen – McLaren Mercedes
  22. 2006 F Alonso – Renault
  23. 2007 L Hamilton – McLaren Mercedes
  24. 2008 F Alonso – Renault
  25. 2009 S Vettel – Red Bull Renault
  26. 2010 S Vettel – Red Bull Renault
  27. 2011 J Button – McLaren Mercedes
  28. 2012 S Vettel – Red Bull Renault
  29. 2013 S Vettel – Red Bull Renault
  30. 2014 L Hamilton – Mercedes
  31. 2015 L Hamilton – Mercedes
  32. 2016 N Rosberg – Mercedes

Fonti: Brembo, Pirelli

 

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