Formula 1 | Toyota, approccio cauto con Haas per evitare i fallimenti del passato

Toyota pronta ad un approccio differente per la sfida con la Haas

Formula 1 | Toyota, approccio cauto con Haas per evitare i fallimenti del passato

Formula 1 Toyota Haas – Toyota ha deciso di fare un rientro silenzioso ma strategico in Formula 1, collaborando con il team Haas per la fornitura di componenti, simulatori e software. Questa partnership segna il secondo ingresso nel mondo della F1, con l’obiettivo di accumulare esperienza senza attirare troppa attenzione.

Il nuovo approccio contrasta nettamente con il tentativo precedente, avvenuto tra il 2002 e il 2009, quando l’azienda aveva investito ingenti risorse nella costruzione di un team ufficiale, sviluppando autonomamente auto, motori e trasmissioni. Tuttavia, nonostante l’impegno e gli investimenti, non si era riusciti a conquistare vittorie significative, portando alla decisione di abbandonare il progetto.

Toyota e Haas insieme da subito

Oggi, la strategia è diversa: si è scelto di costruire conoscenza e competenze in modo graduale, simile a quanto fatto dalla Mercedes quando è rientrata in Formula 1. L’obiettivo è arrivare a mostrare il proprio potenziale completo entro il 2029. Grazie alla collaborazione con Haas, il marchio giapponese può mantenere una presenza nel mondo delle corse senza doversi assumere la responsabilità diretta di successi o fallimenti. Offrendo servizi gratuiti al team statunitense, si ottiene accesso a dati cruciali, tecnologie e processi interni alla Formula 1, imparando dall’interno e riducendo la pressione legata ai risultati immediati.

Rispetto alla prima esperienza, caratterizzata da un impiego considerevole di risorse per la creazione di un team ufficiale, l’approccio attuale è più prudente. Così facendo, è possibile sviluppare competenze, apprendere da Haas e osservare le strategie delle altre squadre senza i rischi finanziari e di reputazione che avevano contribuito al ritiro nel 2009.

Un’esperienza che ricorda quella di Ford negli anni ’60

L’approccio adottato ricorda quello di Ford negli anni ’60, quando la casa americana supportò la Cosworth nella produzione di motori per la F1 invece di entrare direttamente nel campionato. L’Ovale Blu beneficiò dei progressi tecnologici senza dover gestire un’intera operazione in Formula 1. Allo stesso modo, il marchio nipponico potrebbe eventualmente decidere di rientrare pienamente nel campionato, ma con una base di conoscenze ed esperienze sufficienti per competere ai massimi livelli.

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