Formula 1 | Pirelli, l’analisi delle strategie a Monza per il GP Italia
Verstappen si è garantito il decimo primato consecutivo della stagione
Formula 1 GP Italia Pirelli – Max Verstappen ha vinto il Formula 1 Pirelli Gran Premio d’Italia 2023 precedendo sotto la bandiera a scacchi il compagno di squadra Sergio Perez, dando così alla Red Bull la ventottesima doppietta della sua storia. Per Max quello di oggi è il decimo successo consecutivo, primato nella storia della Formula 1, nonché la seconda consecutiva nel Gran Premio d’Italia. Sul podio è salito il poleman, Carlos Sainz, che ha preceduto il compagno di squadra Charles Leclerc.
Oltre ai piloti classificati nelle prime tre posizioni e al rappresentante della Red Bull, il grande protagonista della cerimonia di premiazione è stato Tifone, il trofeo realizzato dall’artista italiana Ruth Beraha e ispirato, allo stesso tempo, alla forma degli scarichi di una monoposto di Formula 1 e alla mitologia greca. Tifone è infatti una figura mitologica, un Gigante figlio di Gea, caratterizzata da una forza straordinaria e da cento serpenti sulla testa, personificazione delle manifestazioni più sconvolgenti della natura.
Nato come commissione da parte di Pirelli e del museo di arte contemporanea Pirelli HangarBicocca, il trofeo del Formula 1 Pirelli Gran Premio d’Italia 2023 è il frutto della fusione fra l’idea dell’artista e un processo produttivo che unisce alta tecnologia e lavorazioni robotizzate come il taglio e la realizzazione in 3D, nonché lavorazioni di artigiani specializzati nella saldatura, lucidatura, assemblaggio e doratura, con una vera e propria operazione di oreficeria.
Mario Isola, direttore motorsport di Pirelli
“Un Gran Premio d’Italia che, nonostante abbia visto ancora una volta Verstappen e la Red Bull fare il pieno di punti, è stato assolutamente spettacolare perché caratterizzato da tantissimi duelli ravvicinati, spesso prolungati per diversi giri. Le temperature dell’asfalto, oggi costantemente superiori ai 40° C, hanno aumentato leggermente il degrado dei pneumatici. Ciononostante, e anche in presenza di un tris di mescole più morbido rispetto allo scorso anno, i piloti non si sono certamente limitati a gestire le gomme, come hanno dimostrato i tantissimi duelli cui abbiamo assistito, anche per più giri di seguito.
Dal punto di vista delle strategie, le previsioni fatte ieri sono state sostanzialmente confermate dai fatti. La sosta unica è stata nettamente la più veloce e chi si è fermato prima della finestra prevista è stato poi costretto a fare una seconda sosta, eccezion fatta per le due Williams, che hanno dimostrato ancora una volta di essere particolarmente delicate nella gestione dei pneumatici.
Infine, desidero ringraziare le centinaia di migliaia di tifosi che per tre giorni hanno riempito le tribune di questo storico Autodromo: questa per noi è la gara di casa e, anche se non siamo in competizione in pista con degli avversari, ci sentiamo parte di questo grande spettacolo che è la Formula 1, soprattutto qui a Monza”.
Le strategie di gara
La gara si è svolta in maniera assolutamente lineare, con due mescole che, come nelle previsioni, sono state assolute protagoniste: la Medium e la Hard. Nessun giro è stato infatti percorso sulle Soft. Al via, diciassette piloti su venti hanno scelto di partire con la C4, soltanto tre (Hamilton, Bottas e Magnussen) hanno preferito la C3.
Sei piloti hanno effettuato due soste ma uno di loro, Piastri, vi è stato costretto a causa del danneggiamento dell’ala anteriore in un duello con Hamilton mentre gli altri cinque (Gasly, Zhou, Lawson, Hulkenberg e Magnussen) hanno provato questa strategia perché il degrado prestazionale dei pneumatici già nel primo stint era troppo elevato in termini di prestazione. Dei tre piloti che sono partiti sulle Hard, due – Hamilton e Bottas – hanno ottenuto un piazzamento migliore rispetto alla posizione di partenza in griglia, rispettivamente due per l’inglese della Mercedes e quattro per il finlandese dell’Alfa Romeo. Magnussen, invece, ha guadagnato una posizione solamente perché due piloti davanti a lui non hanno visto la bandiera a scacchi.
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