Formula 1 | GP Azerbaijan, ogni giro si frena per circa 20 secondi
Quattro frenate sono considerate come altamente impegnate
Dopo un anno sabbatico, le Formula 1 tornano a sfrecciare tra le strade di Baku per la quinta edizione in sei anni. Il tracciato azero rientra nella categoria dei circuiti altamente impegnativi per i freni. In una scala da uno a cinque si è meritato un indice di difficoltà di quattro, identico alla pista di Sakhir.
Il layout prevede 4 curve iniziali a 90 gradi in cui i freni sono soggetti a grandi sollecitazioni e le successive in cui l’angolazione cambia di continuo e di conseguenza anche l’impiego dei freni. Il tracciato presenta anche molte curve tecniche, come la otto vicina alle fortificazioni della città vecchia, in cui non si può sbagliare.
Ogni giro si frena 20 secondi
Complice una lunghezza di sei km e le 11 frenate, i freni sono in funzione per poco meno di 20 secondi al giro: è il doppio rispetto alla pista di Imola mentre il surplus su Monaco è di un secondo e due decimi. Ciò nonostante a Baku il carico sul pedale del freno dalla partenza alla bandiera a scacchi è inferiore, 53 tonnellate e mezza.
In cinque delle 11 frenate infatti il carico non arriva nemmeno a 90 kg, anche se in una di queste la decelerazione è di 3,8 g e la frenata si protrae per 1,86 secondi. In quattro frenate invece l’impianto è operativo per oltre 2,13 secondi, anche se il carico sul pedale tocca un picco di 166 kg e negli altri casi non supera i 140 kg.
Dopo il traguardo 5,5 g di decelerazione
Delle 11 frenate del Baku City Circuit, quattro sono considerate altamente impegnative per i freni, altrettante sono di media difficoltà e le restanti tre sono light.
La più dura per l’impianto frenante è quella alla prima curva: le monoposto vi arrivano a 334 km/h e in 1,85 secondi scendono a 125 km/h. Per riuscirci i piloti esercitano un carico di 131 kg sul pedale del freno e subiscono una decelerazione di 5,5 g percorrendo nel frattempo 107 metri.
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